coperchio del fonte battesimale,
La struttura lignea si articola su otto lati con specchiature a cornice mistilinea con forti spezzature; sono scanditio da lesene con putti-cariatidi variamente atteggiati e pendoni di foglie. Una fascia decorativsa con elementi fitomorfi si snoda lungo ilperimetro della base e sopra i capitelli delle lesene. In alto, in corrispondenza degli angoli, mensole aggettanti sostengono la copertura piramidale nella quale si ripetono gli elementi struttural e decorativi dell'ordine sottostante: fascia ornamentale, specchiature e pendoni di foglie sulle lesene. Al vertice della struttura è colloc
- OGGETTO coperchio del fonte battesimale
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MATERIA E TECNICA
legno di noce/ scultura/ modanatura/ pittura
- AMBITO CULTURALE Bottega Lombarda
- LOCALIZZAZIONE Borgomanero (NO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Problematica è l'analisi del coperchio che sovrasta il fonte battesimale donato dal fisico Battista Torelli e realizzato da Cristoforo de Arluno. Gli ordini del Vescovo Bascapè successivi alle Visite Pastorali del 1593 e del 1601 riguardano in particolare le condizini della cappella che accoglie il fonte battesimale, ritenuto invece accettabile in quanto "ad prima forma instructinis fabricae positus est" (Novara, Archivio Storico Diocesano, Vicariato di Borgomanero, Bascapè, 1601, Visite Pastorali, V. 55, fol. 2r). Il Taverna nel 1617, dopo aver definito il ciborio "nec congruus nec tutum mec conopeo decenti contectus" ordina: "il ciborio del Battistero si riffarrà che copra tutti duoi li vasi, accomodandolo che stia fermamente, et bene unito, con il vaso inferiore, si che in modo alcuno non si possa smuovere aggiungendovi una chiave con sua seradura per poterlo chiavare" (Novara, Archivio Storico Diocesano, Vicariato di Borgomanero, Taverna, 1617, Visite Pastorali, V. 75, foll. 2v., 194r). Non sappiamo se il ciborio "fatto di noce in forma piramidale", descritto nell'Inventario del 1617 (Borgomanero, Archivio Parrocchiale, Inventario della Parrocchiale compilato dal rettore M. A. Caninio, fol. 7r), sia quello che vide il cardinal Taverna durante la visita pastorale, ma il suo successore si limiterà a rilevarne l'aspetto grezzo e disadorno e la copertura con tela di cotone (Novara, Archivio Storico Diocesano, Vicariato di Borgomanero, Volpi, 1626, Visite Pastorali, V. 102, fol. 224r). In seguito gli atti delle Visite Pastoralinon rivolgeranno molta attenzione alla sttruttura lignea, di cui segnalarono solamente la presenza. Nel 1758 gli atti della visita del vescovo Balbis Bedrtone descrivono l'oggetto "clauditur ciborio ligneo octangulari insculpto interius rite vestito, conopeo albo circumdato Statuae parvae in fastigio representates Baptisimum >Sancti Johannes Baptista" (Novara, Archivio Storico Diocesano, Vicariato di Borgomanero, Balbis Bertone, 1758, Visite Pastorali, V. 295, fol. 11r). La descrizione sembra corrispondere all'attuale struttura che presenta otto facce e decorato con il gruppo del Battesimo di Cristo. L'emergere di questa descrizione, assente nella successiva visita dello stesso Balbis Bertone, potrebbe suggerire l'ipotesi che l'opera sia stata eseguita di recente e assumesse, per la sua struttura ben articolata e l'ornamentazione, un particolare rilievo. E' assai probabile che la realizzazionedel lavoro sia da collocare dopo il 1680, quando Antonio Pini, intagliatore di Bellagio, esegue l'altare maggiore della Parrocchiale. La copertura sewmbra ispirarsi alla scvultrura per l'altare maggiore, si vedano, ad esempio, le specchiature ai lati del paliotto, le fasce decorative con motivi della base del tabernacolo e del baldacchino. Le due statuette poste all'estremità riecheggiano la schiettezza narrativa delle scene bibliche scolpite sulla base dell'altare. L'intagliatore del battistero per la decorazione fitomorfa sulle fasce, si ispira al traforo della cantoria dell'organo (1676-1681), rielaborando in dimensioni ridotte il motivo del fascio centrale da cui si dipartono le girali di foglie e fiori. Nel compolesso la strurttura rileva un disegno accuratamente studiato, dove alle linee spezzate delle cornici edelle mensole dei due ordini sovrastanti, fanno da contrappunto il modellato morbido dei puttini e degli elementi vegetali che si offrono a un gioco controllato di chiaroscuro. Stranamente i libri dei conti, conservati dal 1680, non registrano alcun pagamento per il pezzo. Poco attendibile è ipotizzare un intervento del Pini, ma potrebbe trattare di un artista a lui prossimo per data e cultura. Fra i numerosi intagliatori o "maestri di legname" attivi presso la Parrocchiale e ancora poco noti o del tutto sconosciuti, s ipossono ricordare G. B. Revello (attivo dal 1679 al 1699), Matteo Vecchio (documentato dal 1681 al 1697), Stefano Longo (documentato dal 1681 al 1683) e Carlo Caviggiolo (1680-1725). Ilpezzo è ricordato da G. COLOMBO, La storia di Borgomanero, Borgomanero 1978, p. 288 e G. PENNAGLIA, La ca da tucci, Ornavasso 1981, p. 26, fig. 41
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100026848A-0
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1981
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0