angelo custode
pala d'altare
1600 - 1699
Caccia Orsola Maddalena (maniera)
1596/ 1676
Il dipinto rappresenta, in una landa deserta, un bambino coperto da un drappo grigio-azzurro; l'angelo, dalla veste bianca svolazzante, il manto rosso e le ali grigie, guara il bambino e indica il cielo. In alto quattro cherubini volano fra le nubi. In basso a destra alcuni diavoli bruciano fra le fiamme. Dominano i colori lividi grigio-blu
- OGGETTO pala d'altare
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Caccia Orsola Maddalena (maniera)
- LOCALIZZAZIONE Livorno Ferraris (VC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE In occasione della schedatura, il soggeto era stato identificato come "Tobiolo e l'arcangelo Raffaele", ma sembra più probabile, dal momento che è assente il pesce, attributo di Tobiolo, che si tratti di una rappresentazione dell'Agelo Custone. L'altare dell'Angelo Custode non compare nella visita pastorale di Mons. Scipine Pascale del 1619 (Casale, Archivio della Curia Vescovile, Visita Pastorale di Mons. Scipine Pascale, Volume unico, Atti-decreti, I fascicolo) ed è citato per la prima volta nella visita pastorale di Lelio Ardizzone del 1680: "ornato d'icona, candelieri due e croce d'ottone, piccolo tabernacolo e tavoletta nuovi non indorati et è del Sig. dottor Carlo Francesco Tarachia Detto altare è nuovo. Procuri il Sig. Tarachia provvedere de necessarij paramenti" (Casale, Archivio della Curia Vescovile, Visita Pastorale di L. Ardizzone, 1680, Volume I, Atti-decreti, I fascicolo, fol. 151). La visita pastorale di Pietro Secondo Radicati, del 1723, registra "Altare de Angelo Custode, juspatronato del Sig. Tenente Gio. Stefano Tarachia che lo provvede di tutto il bisognevole però resta ornato d'incona buona con ornamenti dorati e dipinto, croce d'ottone, due candeglieri di legno semplici, tavolette decenti, due mantili, pietra, contraltare bradella tutto in buono stato. Non ha obbligo alcuno" (Casale, Archivio della Curia Vescovile, Visita pastorale di P. S. Radicati,1723, V. II L. M. O. P., fol. 34v). La visita di Girolamo Caravadossi, del 1730, specifica "resta il presente altare ornato d'incona rappresentante l'Angelo Custode, di crocifisso d'ottone, due candeglieri di legno naturale, tavole sufficienti, tovaglia con due mantili, pietra sagra con tavolato, contraltare e pradella in buono stato. Il Juspatronato di quest'Altare spetta al sig. Tenente Steffano Tarachia " (Casale, Archivio della Curia Vescovile, Visita pastorale di C. Caravadossi,1730, V. III Inventari L. M. O. P., fol. 175v). Nell'Inventario degli Altari e delle Suppellettili della Confraternita elencato nella visita pastorale di I. della Chiesa, del 1752, è ricordato "l'altare del Santo Angelo Custode con quadro ed incona di bosco colorito e profilata d'oro spettante al detto Sig. Commendatore Carlo Benedetto Taracchia " (Casale, Archivio della Curia Vescovile, Inventario degli Altari e delle Suppellettili della Confraternita, in Visita pastorale di I. della Chiesa, 1752, V. II Risposte F-O, fol. 350v). I Taracchia, famiglia di origine monferrina, si trasferirono a Livorno nel Cinquecento (F. DE GREGORY, Istoria della vercellese letteratura e arti, Torino 1819, V. II, p. 205) e fin dal 1594 vi acquistarono beni e casa. Nel 1650 la famiglia della Valle, di Livorno, vendette parte del castello all'avvocato Carlo Francesco Taracchia (ID., V. III, p. 205), lo stesso che, nel 1680, aveva il juspatronato dell'altare. Dal punto di vista stilistico, il dipinto è riferibile ai seguaci del Moncalvo e, in particolare della figlia, nelle cui opere presenti nella chiesa di S. Francesco a Moncalvo, troviamo elementi in comune con l'opera in questione: in particolari i colori freddi, gli angioletti tipici e angeli grandi dal panneggi cartaceo con svolazzi nel S. Sebastiano curato dagli angeli, posto nella navata sinistra della chiesa (Su Orsola Caccia si veda (A. BAUDI DI VESME, L'arte figurativa in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, Schede, Torino 1961, Vol. I, p. 229; G. ROMANO, Orsola Caccia, in Dizinario Biografico degli Italiani, V. 15, Roma 1972, pp. 762-763)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100026595
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1981
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0