Madonna del Carmelo

statua, 1690-1710

La Madonna, dai capelli bruni, ha una veste argentea chiusa in vita da una cintura che crea numerose pieghe ed è coperta da un abbondante manto dorato trattenuto sul petto e decorato con fini cesellature. Il braccio sinistro è proteso in avanti, mentre il destro sorregge il Bambino dai capelli biondi, le braccia allergate e coperto da un piccolo perizoma dorato. Entrambi hanno volti giallo-rosati e portano sul capouna ricca corona in metallo dorato. La statua poggia su ubn piedistallo formato da nubi argentee. Sul retro non è dipinta

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA legno/ scultura/ pittura/ doratura/ argentatura
    metallo/ doratura/ sbalzo
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Livorno Ferraris (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La statua è inserita in una nicchia dell'altare della B. V. del Carmine. Questo è citsto per la prima volta nella visita pastorale di Girolamo Franceasco Miroglio, del 1663 ("si rinnovi il tavolato, si provvedi d'una pietra lavata e si provvedi la tavoletta", cfr. Casale, Archivio della Curia Vescovile, Visita pastorale di G. F. Miroglio, 1663, volume unico Atti, fascicolo II, fol. 99) e poi in quella del 1668: "nel termine di due mesi procurino di far accomodare l'incona dell'altare della MAdonna del Carmine" (Casale, Archivio della Curia Vescovile, Visita pastorale di G. F. Miroglio, 1668, volume unico Atti, fascicolo III, fol. 10). La viita pastorale di Lelio Ardizzone, del 1680, registra: "l'altare del Carmine ornaro d'icona, candelieri due e croce d'ottone conm piccolo tabernacolo et è della sig.ra Insula" (Casale, Archivio della Curia Vescovile, Visita pastorale di L. Ardizzone, 1680, volume I Atti-decreti, fol. 150). Secondo la visita di Pietro Secondo Radicati, del 1723, "l'Altare della B. V. del Carmine non ha icna, ma la facciata è tutta di legno dorato assi proprio con la statua della B. V. e Bambini collocata in nicchia con invetriata davanti, ha croce d'ottone con baldacchino e custodia dorata al di fuori e foerata di blu al di dentro, sei candeglieri di legno intagliato semplici, tavolette dorate e tre mantili. LA pietra sagra hail fondo della cassa guast, il tavolato e la bradella sono buoni, il contraltarer di seta sufficiente. Ogni terza domenica si fa doppo il Vespro l'esposizone del Venerabile med.o indi con esso si dà la Bedizione. Ha l'obbligo d'una messa la settimana che si fa celebrare dal sig. Avocato Tarachia per mezzo el Sig. Canonico Insula Capellano di q.ta Confraternita" (Casale, Archivio della Curia Vescovile, Visita pastorale di P. S. Radicati, 1723, vol. II L M O P, fol. 35). La visita pastorale di g. Garavadossi, del 1730, registra "Ha quest'aòtare per incona un nicchio nel quale si colloca la statua di Maria Vergine. Redta il med.mo ornato di Crocifisso d'ottonee, sei candelieri di legno, tavolette decenti, tovaglia con due mantili, custodia di legno dorato con baldachino per l'esposizine del Venerabile, pietra sagea con tavolato, contraltare e predella buoni. Vi pende avanti una lampada d'argento. A questo altare vi è la Compagni del Carmine aggregata a quella di Roma come vonsta da lettere Patenti in data delli 28 agosto 1666"; la visita elenca, nel?nventario dei Beni della Confraternita, anche "due corone d'argento per mettere in cappo alla B.V. et al Bambino Gesù" (Casale, Archivio della Curia Vescovile, Visita pastorale di G. Caravadossi, 1730, vol. III Inventari L M O P, foll. 176, 236v). Le corone, menzionate nella visita del 1752 di Ignazio della Chiesa (Casale, Archivio della Curia Vescovile, Visita pastorale di I. Della Chiesa, 1752, V. II Risposte F-O, fol. 350v), ed ora sostituite con quelle in metallo dorato.Infine nell'inventario elencato nella Visita Pastorale di Ignazio della Chiesa è ricoradto "L'Altare del Carmine con incona di bosco d'intaglio dorato ed in mezzo all'Altare il simullacro della B. V. del Carmelo" (ID., fol. 350). LA statua si deve molto probabilmente alla Compagnia di N. S. del Carmine che qui aveva un altare e curava la festa della Madonna del Carmine ricordata nel Registro de'Priorati del 1847, conservato presso l'Archivio Parrocchiale. Tenendo conto che l'erezine della Compagnia del Carmine risale al 1666 e che l'altare in cui la statua è inserita è databile alla fine del Seicento. la statua, menzionata per la prima volta nel 1723, è riferibile alla fine del Seicento o all'inizio del Settecento. Troviamo un riscontro in una Madonna del Rosario presente im S. Bonaventura a Saluggia, della prima metà del Settecento, e, in particpolare, nella Madonna col Bambino, di metà Seicento, nella parrocchoale di Testona. Questa, simile nella doraura, nelle forme grassoccie del Bambino, presenta acenti barochi nelle nuvole e riccioli della base (Ricerche a Testona, Savigliano 1980, p. 99, scheda n. 56 di G. Gentile)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100026592
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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