armadio da sacrestia, opera isolata - bottega piemontese (prima metà sec. XVIII)

armadio da sacrestia,

L'armadio è composto da una parte centrale aggettante con due sportelli e quatrto cassetti in alto, un piasno di appoggio e due sportelli in basso; ai lati due inginocchiatoi con sportelli e due pannelli, con funzione meramente decorativa, appoggiti direttamente alla parete. Coppie di pannelli intagliati si ripetono su tutto l'armadio: gli sportelli centrali in basso presentano una stellaad 8 punte racchiudsa entro cornice poligonanle ed una mistilinea. Lo stesso motivo, in scala ridotta, è ripreso negli sportelli degli inginocchiatoi, ornati anche da volute con riccioli terminali. I proimi cassetti dell'alzata sono decorati con un motivo a barretta in rilievo, i secondi da una cornice mistilinea racchiudente due palmette simmetriche e contrapposte. Gli specchi degli sportelli sono decorati da due cornici mistilinee, con triangoli rilevati negli spazi di risulta. Ai fianchi altri pannelli intagliati: in basso un grande pannello in orizzontale con cornici curvilinee, in alzato altri due, uno più piccolo quadrangolare e cornice mistilinea, ed il secondo più grande ornato da un motivo mistilineo a linee curve. Lesene e cornici aggettanti scompartiscono lo spazio in orizzontale e verticale. CONTINUA NEL CAMPO OSS

  • OGGETTO armadio da sacrestia
  • MATERIA E TECNICA legno di noce/ intaglio/ modanatura/ sagomatura/ traforo/ piallatura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Ceva (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sembra logico supporre che l'armadio sia stato eseguito appositamente per la chiesa, la cui costruzione, iniziata nel 1734, terminà nel 1737, anches e il primo inventario conservato, redatto nel 1749, non sembra far menzione ad esso, d'latra parte anche nei successivi inventari non è mai menzionato ed è registratyo solo nell'ultimo, dove è elencato "unbancone di noce vernigiato" in sacrestia. I caratteri stilistici però portano a datarlo alla prima metà del XVIII secolo, per cui si possono fare due ipotesi: o l'armadio è stato trasferito solo alla fine del XIX (l'inventario precedente a quello del 1899 è del 1887) oppure non è stato rituneto oggetto suscettibile di elencazione da parte degli estensori degli inventari ed è forse quest'ultima l'ipotesi più probabile. Glia utori dell'arredo sono quasi sicuuramente artigiani piemontesi, dati i confronti, anche se non proprio puntuali, effettuabili in ambito reginale: a Carignano la porta di S. Maria delle Grazie eseguite nel 1723 da G. Antonio e Agostino Parigi, minusieri locali (G. GENTILE, I conventi e le loro chiese, in Appunti per una lettura della città di Carignano, Carignano s.d. (ma 1978), V. II, p. 77) e ancora, nella stessa città, un portone datato agli inizi del Setetcento da F. MELLANO, Elementi di arredo urbano: i portoni e le pitture murarie, in Appunti per una lettura della città di Carignano, Carignano s.d. (ma 1978), p. 117, fig. 181). Alcuni motivi curvilinei sono confrontabili anche con il disegno datato 1744 dell'armadio della Sacrestia della SS. Trinità ad Asti (N. GABRIELLI, Arte e cultura ad asti attraverso i secoli, Torino 1977, p. 204). Non è escluso che i due inginocchiatoi siano un'aggiunta successiva, confermantesi al resto dell'opera, poichè coprono parzialmente il motivo decorativo dei pannelli di fianco in basso
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100024915
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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