reliquiario a teca - a urna, insieme - bottega lombarda (fine sec. XVII)

reliquiario a teca a urna, ca 1693 - ca 1693

L'urna ha forma di parallelepipedo con gli angoli tagliati a formare otto spigoli; questi sono sottolineati da colonnine tortili poggianti su piedini rotondi e terminanti in alto con piccoli pomelli. I bordi superiori hanno doppia cornice aggettante. Il lato maggiore presenta una vetrina di forma ovale incorniciata. Applicazioni in argento ricoprono la superficie rimanente formando un reticolo a foglie d'acanto. All'interno, tra fiori, alcune ossa che dovrebbero essere le reliquie di San Lorenzo. Il coperchio ha lo stesso tipo di decorazioni in argento e, alla sua base, si apre una vetrinetta con un'iscrizione, sormontata da timpano curvo che continua a formare un profilo

  • OGGETTO reliquiario a teca a urna
  • MATERIA E TECNICA argento/ fusione/ cesellatura
    legno di ebano/ intaglio
    VETRO
  • MISURE Profondità: 23
    Altezza: 34
    Larghezza: 37
  • AMBITO CULTURALE Bottega Lombarda
  • LOCALIZZAZIONE Livorno Ferraris (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'urna fu procurata da Gian Francesco Chiocaro, prevosto del Capitolo Collegiale livornese, il quale nel 1694 diede inizio ai lavori della parrocchiale di San Lorenzo in Monte (così detta perchè su di una lieve altura). Esiste un documento, rogato dal notaio Delfino de Joannis, circa la permuta tra il conte Pietro Lorenzo De Gregory e il prevosto Chiocaro, inerente alle reliquie dei santi Lorenzo e Amatore e riportato da De Gregory: "Chiocaro Gian Francesco procurò la reliquia di S. Lorenzo la quale si venera in ricca cassa d'ebano rinchiusa ornata d'argento e di piccola statua del santo. Il prezioso dono fu fatto dal nostro bisavolo Pietro Lorenzo De Gregory, figlio del fu Pietro Antonio luogotenente delle genti d'armi di S.A. stazionando a S. Genuario, come si prova dal seguente atto che noi rendiamo di pubblica ragione..." (GIULIANO G.F., Biografie livornesi, Vercelli 1970,p. 78; GIULIANO G.F., Series dei parroci di Livorno, Livorno Ferraris s.d., pp. 1,2,5; DE GREGORY G., Istoria della vercellese letteratura ed arti, Torino 1821, parte terza, pp. 224-225). La parrocchia di San Lorenzo eretta "ab immemorabili", confermata nel 1186 da Urbano III sotto la giurisdizione del vescovo di Vercelli, fu eretta a collegiata nel 1207 da Innocenzo III, che destinò un prevosto e tre canonici regolari a reggere la chiesa di Sant'Emiliano in Livorno. Nel 1292 il titolo della parrocchia di Sant'Emiliano fu sostituito con quello di San Lorenzo, patrono del paese (ORSENIGO R., Vercelli sacra, Como 1909, pp. 281-284). Casalis ricorda che la chiesa parrocchiale sotto il titolo di San Lorenzo era già collegiata nel 1319 (CASALIS G., Dizionario storico, geografico, statistico, commerciale degli stati di S.M. il Re di Sardegna, Torino 1841, vol. IX, pp. 489-492). La festa di San Lorenzo era, a Livorno, una delle più solenni, insieme a quelle di San Clemente e Sant'Isidoro, perchè patroni, rispettivamente, del paese, del Comune e dei lavori agricoli (Archivio Parrocchiale, 1847). L'urna è un esempio della produzione caratterizzata da quel gusto tedeschizzante che si diffonde nel'600 nell'Italia settentrionale, in Lombardia e alla corte medicea, in collegamento con l'attività di orafi e intagliatori tedeschi, soprattutto gli Augsburg, i quali, ad esempio, collaborarono a Firenze alla fine del secolo con G.B. Foggini (Gli ultimi Medici. Il tardo barocco a Firenze, 1670-1743, catalogo della mostra, Firenze 1974, pp. 327-354). Questa produzione presenta, come elementi tipici, l'uso di legni molto scuri, di solito ebano, di materiali preziosi, il gusto di campire tutta la superficie con girali e racemi in pannelli traforati, quasi testimonianza di un horror vacui. Tali tendenze sono documentate nel gusto di Carlo e Federico Borromeo, che si protrae nel secolo (Arona Sacra, L'epoca dei Borromeo, catalogo della mostra, Arona 1977); infatti nel caso di Livorno, facente parte della zona di contatto tra Piemonte e Lombardia, si tratta di un momento più avanzato, dove troviamo anche la denotazione dell'esperienza berniniana nel frangersi delle pieghe e nell'atteggiamento estatico che si ripresentano nel San Lorenzo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100023902-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI Sul cartiglio nella teca - S. LAURENTII - a penna - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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