Madonna Immacolata

statua, 1700 - 1724

La Madonna, con le mani incrociate sul petto, ha capelli biondo-dorati. La veste dorata è chiusa in vita da una cinta, formando così numerose pieghe; il manto dorato che copre i capelli è trattenuto da un fermaglio sul petto e scendendo avvolge la figura e crea un panneggio gonfio e molto mosso a pieghe profonde. Il capo è circondato da un'aureola a due cerchi e nove fiori a stella. Ai piedi il serpente grosso e verde e la mezzaluna. La statua è a tutto tondo, dorata anche nella parte superiore e si trova in una nicchia protetta da un vetro

  • OGGETTO statua
  • MISURE Altezza: 135
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Livorno Ferraris (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La statua fa parte dell'altare della Concezione, fatto costruire dal Comune e a esso appartenente fino al XIX secolo. L'altare è menzionato più volte nell'Indice Generale dell'Archivio Comunale in occasione della sua costruzione, riparazione e trasformazione. La chiesa parrocchiale fu iniziata nel 1694 per impulso del prevosto Gian Francesco Chiocaro; scavi e fondamenta iniziati col concorso del Comune sono documentati ancora nel 1710 (Archivio Comunale, 1710). Intanto nel 1701 viene emanata un'ordinanza per l'icona da porre sull'altare della Concezione (Archivio Comunale, 1701); nel 1720 si decide di collocarvi una lapide (Archivio Comunale, 1720). I lavori della parrocchia continuarono fino al 1731, quando furono sospesi "per il raffreddarsi di quello zelo", e ripresi nel 1771 con l'ampliamento della chiesa grazie al concorso del conte Carlo Perucca della Rocchetta (Archivio Comunale, 1731 e 1771; ORSENIGO R., Vercelli sacra, Como 1909, pp. 281-284). Al progetto aveva lavorato l'ingegnere Giuseppe Castelli di Livorno, che intervenne nel 1728 su invito dei livornesi e fu portato a termine dal figlio Filippo, autore della facciata (GIULIANO G.F., Biografie livornesi, Vercelli 1970, vol. I, p. 88). Si tratta forse del Filippo Castelli ricordato da Vesme come attivo nella seconda metà del'700 nella stessa Torino e che nel 1768 progettò la chiesa rotonda dell'Ospedale di San Giovanni (BAUDI DI VESME A., Schede Vesme. L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, Torino, 1963, vol.II). Nel 1778 la chiesa fu consacrata da monsignor Luigi Giuseppe Avogadro (Archivio Comunale, 1778). Nel 1834 si richiedono già riparazioni: "nella chiesa di questo borgo evvi un altare stato formato da questa comunità in cui trovasi l'urna e ossa di S. Clemente...detto altare per l'antica di lui collocazione in semplice muro opera stucco sarebbe presso che rovinato e quanto prima fuori uso...rinnovazione di detto altare a stucco con vernice e colore sulla forma del qui messo disegno; l'appalto viene affidato a Giovanni Stillio capomastro (Archivio Comunale, 1834; il disegno non si trova nelle carte dell'archivio). La statua dell'Immacolata fu eseguita probabilmente in luogo dell'icona di cui parla l'ordinanza del 1701; in base a questo dato e agli elementi stilistici è riferibile al primo quarto del'700, esempio di gusto per le statue dorate e policrome che si diffonde particolarmente in quell'epoca. La statua sembra avvicinarsi all'area culturale di Plura, attivo nei primi decenni del'700, la cui produzione è caratterizzata da un tono religioso devozionale e da un panneggio agitato a pieghe profonde. Troviamo riscontri con l'Immacolata, per il panneggio avvolgente movimentato, nella Madonna del Santuario delle Vigne a Trino e nel San Giovanni Crisostomo della cappella dei Mercanti a Torino del 1712-13 (MALLE' L., Le arti figurative in Piemonte, Torino 1961, vol. II, p. 132, tavv. 543-544).Vengono di seguito restituite le collocazioni dei documenti citati, così raggruppati nella scheda cartacea: Archivio Comunale, 1720, 1835, 1834, 1701, 1731, Sez. I Guard. 1 Lett. A, pian 5 vol. 7 fol. 105; pian. 2 vol. 38 fol 255, 272, 287; pian. 4 vol. 41 fol. 29; pian. 5 vol. 4 fol. 141; pian. 5 vol. 11 fol. 29
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100023899
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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