Madonna del Rosario

statua,

La Vergine è rappresentata stante, di lieve tre quarti. Il volto è rivolto verso il basso, a sinistra. I capelli sono raccolti; il capo è coronato e circondato da una circonferenza di stelle. Con una mano porge il rosario e un mazzetto di fiori, col braccio sinistro regge il Bambino, nudo, con capo coronato, che sembra voler sfuggire alla presa. Indossa una tunica bianca, con lunghe maniche e fermata in vita da una cintura dorata; al di sopra, un mantello mosso e gonfio, di colore blu, col bordo profilato da frange dorate. E'fermato sul davanti, sotto la gola, e le cinge i fianchi. Poggia su una nube dalla quale si affacciano teste cherubiche. La statua è posta entro una nicchia incorniciata da una ghirlanda di fiori e foglie in metallo dorato. La nicchia è circondata da una cornice in stucco e protetta da vetro

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ scultura/ pittura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Saluggia (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera è segnalata dal Della Mula come "antico simulacro di legno" (cfr. G. Della Mula, Saluggia nella storia, 1916, riedizione, Saluggia, 1966, p. 105); nella schedatura precendete (scheda n. 2005, 16-11-68) è stata attribuita al secolo XVIII. Il panneggio gonfio e mosso, il Bambino che tenta di sfuggire dalle braccia della madre, fanno datare la statua alla prima metà del Settecento. Si potrebbe forse riferire, per una serie di collegamenti, all'ambito di Carlo Giuseppe Plura. Lo scultore luganese nel 1718 eseguì per il Santuario delle Vigne a Lucedio una Madonna che è stata messa in relazione con quella, pressapoco contemporanea, della chiesa di S. Filippo a Fossano (cfr. M. Leone, Quaderni di Fossano, Fossano, 1976) la quale, a sua volta, presenta affinità con l'opera in esame (panneggio mosso, ma non troppo complicato, mantello, atteggiamento). Nel 1722, inoltre, il Plura pagò per la doratura di alcune sue opere un certo Barberis (cfr. A. Baudi di Vesme, Schede Vesme. L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, Torino, 1963, vol. I, p. 843) che potrebbe essere il Barberis autore nel 1707 della tela con la Madonna e Santi nella stessa chiesa di S. Bonaventura (cfr. scheda 01/00022002). La statua sembra ridipinta, anche se non di recente
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100021999
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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