mobile da sacrestia con alzata, opera isolata - bottega piemontese (primo quarto sec. XVIII)
Corpo inferiore a forma di parallelepipedo, poggiante su basso zoccolo liscio, costituito da quattro ante con serratura, accoppiate a due a due, intervallate da sportelli rettangolari, ornati da cornice modinata dal medesimo profilo che delimita una specchiatura centrale, lievemente aggettante. Le quattro ante maggiori sono ornate da specchiatura analoga entro alla quale è intagliata una cornice mistilinea che circonda un ovale centrale entro al quale è scolpita una corolla floreale stilizzata. Alzata di minore profondità; nel settore inferiore, quattro cassetti con serratura e chiave ornati da specchitatura rettangolare lobata in corrispondenza dei lati corti; sono intervallati da mensole con ornato a voluta percorsa da nervature sulle quali poggiano colonnette tortili con capitello composito che separano le quattro ante con serratura della parte centrale dell'alzata. Queste ultime sono profilate da doppia cornice modinata e presentano un'intaglio ad andamento mistilineo centrale che circonda, in corrispondenza delle ante laterali, una corolla floreale analoga a quelle del corpo inferiore. Alta trabeazione con cornice terminale modinata e aggettante, scandita da mensole in corrispondenza delle colonnette sormontata da un fastigio con ovato [continua nel campo Osservazioni]
- OGGETTO mobile da sacrestia con alzata
- AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Saluggia (VC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Sull'oggetto in esame non sono stati rinvenuti né riferimenti archivistici né bibliografici. Dall'analisi stilistica e da quanto affermato (ma non accertato) nella schedatura precedente (scheda n. 1973, 18-11-68), provenendo forse dal convento degli agostiniani di Bianzè, come altri mobili della sacrestia (cfr. scheda n. 0100021995) e il coro (cfr. scheda n. 0100021990), si può collegare all'ambito degli intagliatori Tempia di Mortigliengo, legnamari attivi in zona nella seconda metà del Seicento e documentati, in particolare, a Bianzè, dove si trovano le loro opere maggiormente significative. Per l'evoluzione in direzione settecentesca dello stile, potrebbe essere collegato anche alla produzione di altri legnamari attivi nel biellese tra Seicento e Settecento, come gli Auregio. Decorazioni simili si rintracciano nel pulpito e nel portale maggiore della stessa chiesa di S. Antonino (cfr. schede n. 0100021980 e 0100021985) e nei mobili da sacrestia di S. Bonaventura a Saluggia. Per una panoramica sulla produzione degli scultori e legnamari biellesi si veda D. Lebole, La chiesa biellese nella storia e nell'arte, Biella, 1962. Nel corpo inferiore, entro i cassetti, erano contenuti paramenti. Nelle antine più strette i vani contenevano candelabri. Nell'alzata erano riposti libri e calici; i cassettini contengono chiavi
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100021994
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1979
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0