Sant'Antonio da Padova e anime purganti
Al centro è dipinta una cartella cordiforme, delimitata da elementi a nastro, girali vegetali, rami di foglie, fiori e bacche disposti simmetricamente. All'interno della stessa, in alto è rappresentato s. Antonio da Padova a mezzo busto, entro una nube, mentre con la sinistra indica il cielo e con la destra porge il cordone alle anime purganti sottostanti, circondate dalle fiamme. Di fianco a lui, sulla destra è appoggiato un ramo di giglio. Indossa il saio marrone e il capo è aureolato e tonsurato. Ai lati, simmetrici, sono rappresentati due mazzi di fiori, tra cui si distinguono rose, gigli, narcisi, girasoli, tulipani, ranuncoli, garofani, campanule, peonie, contenuti entro una struttura ornamentale geometrizzante. I fiori sono resi con grande verità e minuzia analitica. Elementi a nastro costituiscono la cornice esterna della composizione. Nella parte inferiore, fascia con specchiature geometrizzanti realizzata a finto marmo. L'insieme è caratterizzato da una vivace policromia di gialli, rossi, bianchi, rosa, grigi, verdi, ocra, esaltati dal fondo nero
- OGGETTO paliotto
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MATERIA E TECNICA
scagliola/ pittura
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ATTRIBUZIONI
Solari Pietro (notizie Prima Metà Sec. Xviii)
- LOCALIZZAZIONE Saluggia (VC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Pur non essendo firmato, il paliotto in esame può essere assegnato alla bottage dei Solaro, in quanto stilisticamente prossimo alle opere di questi decoratori comaschi, attivi in zona biellese nella prima metà del Settecento e oltre; in particolare, Cristoforo Solaro firmò il paliotto della chiesa di S. Bonaventura a Saluggia nel 1749 e, nel 1748, gli furono ordinati due paliotti per gli altari laterali della chiesa di S. Francesco, sempre a Saluggia (G. Della Mula, Saluggia nella storia, 1916, riedizione, Saluggia, 1966, pp. 91-92). Si collega ad altre opere conosciute, come la mensa della parrocchiale di Valle S. Nicolao, del 1744; e quella della parrocchiale di Cerrione, del 1723, eseguite dai Solaro (D. Lebole, La chiesa biellese nella storia e nell'arte, Biella, 1962, vol. 2, pp. 187-265) dove, però, si rivela una sensibilità più geometrizzante nell'impostazione della decorazione. Il paliotto di S. Antonino è più vicino a quello di S. Bonaventura per la maggiore libertà decorativa; tenendo conto delle date si può rilevare, dal primo al secondo quarto del secolo, un evolversi del gusto verso una maggiore libertà decorativa, accompagnata da un'attenta e minuziosa resa dei particolari dei Pelagatta, abili marmorari operosi nel casalese e anch'essi lombardi, come il paliotto per l'altare maggiore della chiesa dell'Assunta a Ticineto Po (cfr. A. Barbero, Per una famiglia di marmorari lombardi a Casale: i Pelagatta, in "Studi piemontesi", Torino, 1979, p. 114. Occorre anche ricordare che Saluggia dal 1474 al 1803 dipese dalla diocesi di Casale Monferrato (R. Oresenigo, Vercelli Sacra, Como, 1909, p. 239), il che giustifica una certa uniformità culturale, accresciuta, per quanto riguarda questo genere artistico, dalla libera circolazione di artisti luganesi e lombardi tra il ducato sabaudo, i possessi dei Gonzaga e i territori dello Stato di Milano
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100021987
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1979
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI bordo bianco/ in basso/ a destra - 1757 - numeri arabi - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0