ostensorio - a raggiera, opera isolata - bottega romana, bottega piemontese (prima metà sec. XVIII)
Piede a sezione circolare con gradino e corpo centrale bombato. La fascia esterna è decorata da un motivo continuo a fogliette, quella centrale da foglie di acanto accoppiate e affrontate, alternate a piccole composizioni di rose. Fusto con doppio nodo: quello inferiore, ad anello, è ornato da una fascia di foglie di alloro trattenute da nastro. Superiormente, una fascia baccellata ed alcune nubi abbozzate sulle quali poggiano due angeli in volo modellati a tutto tondo, nudi, con ali e teste dorate. Essi reggono il secondo nodo, poggiante su un drappo, a forma di Sacro Cuore, trafitto da tre chiodi e cinto da una corona di spine dorata. All'innesto della mostra raggiata è collocato un fascio di cinque spighe. Intorno ad essa corre un motivo continuo a girali vegetali, pampini e grappoli d'uva dorati. I raggi sono, alternativamente, diritti e ondulati. Croce apicale latina, forse aggiunta. Teca in oro di luce circolare con cornice perlinata, protetta da cristallo. L'oggetto è composto da tre elementi montati a mezzo di viti
- OGGETTO ostensorio a raggiera
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MATERIA E TECNICA
bronzo/ doratura/ cesellatura
argento/ sbalzo/ fusione/ stampaggio
CRISTALLO
- AMBITO CULTURALE Bottega Romana Bottega Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Bianzè (VC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Non si possiedono notizie sulla realizzazione dell'oggetto in esame. Sconosciuto risulta essere il bollo dell'argentiere, tuttavia, alcuni elementi noti, come la presenza delle chiavi incrociate, simbolo di Roma, legate al bando emanato nella capitale pontificia nel 1685 che obbligava a bollare i pezzi tutti i pezzi avvitati, la presenza della croce di Lorena, caratteristica degli argentieri francesi, ci può permettere di ipotizzare che si tratti di opera di un argentiere francese attivo a Roma nei primi anni del Settecento, cfr. C. Bulgari, Argentieri, gemmari e orafi d'Italia, Roma, 1958, pp. 17-19. La datazione ci è permessa dall'identificazione della marca d'assaggio (corona, scudo crociato, iniziali dell'assaggiatore) relativi a Carlo Rasetto di Torino, attivo dal 1716 al 1728, quando gli successe il figlio (cfr. A. Bargoni, Mastri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino, 1976, p. 15, fig. 4). Anche alcuni confronti stilistici ci permettono di inserire quest'opera nella tradizione dei grandi orafi romani, è sufficiente ricordare i reliquiari di Lisbona di Carlo II Guarnieri della prima metà del Settecento (cfr. C. Bulgari, op. cit., p. 15)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100020199
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1979
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0