Apparizione della Madonna a Sant'Agata e santo vescovo

dipinto,

Il dipinto è racchiuso entro una sorta di nicchia ricavata nella parete sinistra dell'atrio. Nella parte alta del dipinto vi è raffigurata la Vergine del Rosario, seduta tra nubi, con il Bambino in braccio. Ha il capo coperto da un velo; indossa una tunica girocollo con strette maniche e, al di sopra, un manto panneggiato. Il Bambino è nudo; volge lo sguardo e un braccio verso l'alto. Dalle nubi si affacciano angeli e testine cherubiche. Nella parte inferiore del dipinto, rappresentante prati e colline, a destra, in primo piano, è rappresentata s. Agata, stante, con lo sguardo rivolto verso l'alto. In una mano tiene la palma del martirio e nell'altra il bacile con i seni tagliati. Indossa una tunica e manto panneggiato; porta i capelli lunghi, dietro le spalle, cinti da un nastro. Sulla destra è rappresentato un santo barbato che porta la mitria sul capo, tunica con piviale e tiene in mano il pastorale. Con la mano libera indica verso le colline sullo sfondo. Bassa linea di orizzonte, ampio brano di cielo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • AMBITO CULTURALE Ambito Biellese
  • LOCALIZZAZIONE Guardabosone (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Non sono state reperite informazioni archivistiche e bibliografiche specifiche sull'opera in esame. L'opera in esame è databile tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento; presenta elementi figurativi testimoni di una cultura locale ritardata rispetto agli esempi di altre pitture murali della vallata (cfr. M. Leva Pistoi, Pittura murale nelle vallate biellesi, in "Piemonte Vivo", I febbraio 1974, pp. 19-27). Si pensa quindi che sia da riferire alla mano di un pittore locale che non esce dall'ambito di una produzione legata alla devozione popolare. Di andamento e gusto popolaresco, predilige forme ben tornite e incarnati rosei. I colori sono tenuti su toni piuttosto chiari. Si ripresenta l'iconografia della Madonna del Rosario cui è dedicato un fastoso altare nella parrocchia. Il paesaggio verso il quale indica il santo vescovo potrebbe corrispondere al Valsessera, mentre il santo stesso potrebbe essere s. Grato cui venne dedicato un altare con l'ampliamento della chiesa che ebbe luogo a partire dal 1725
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100018034
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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