confessionale, opera isolata - bottega biellese (sec. XVII)

confessionale, post 1600 - ante 1699

La struttura parallelepipeda poggia su una predella. Apertura centrale anteriore centinata, profilata, superiormente, da una cornice di foglie di alloro, unite a fascio e stilizzate. Superiormente, al centro, cartella mistilinea a rilievo. Portella con specchiatura centrale aggettante ornata da ovato centrale e girali vegetali disposte simmetricamente. Lateralmente, due paraste, poggianti su ricciolo, con fusto ornato, superiormente, da testa cherubica a rilievo dalla quale si diparte un festone di foglie e frutti tra cui uva e melagrane. Nella parte inferiore foglie di acanto. Capitello ionico. Sulle pareti laterali, erme angeliche, in parte lavorate a tutto tondo, terminanti, nel piede, con una voluta. Trabeazione liscia, cornice modinata lievemente aggettante, cimasa formata da volute affrontate e girali vegetali sulle quali sono seduti due angeli, sotto forma di fanciulli, intagliati a tutto tondo. Al centro un pannello, profilato da foglie di acanto, con specchiatura centrale rettangolare. Croce latina apicale

  • OGGETTO confessionale
  • MATERIA E TECNICA legno di noce/ intaglio/ scultura/ verniciatura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Biellese
  • LOCALIZZAZIONE Guardabosone (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Non sono state reperite informazioni archivistiche e bibliografiche specifiche sull'opera in esame. Il confessionale presenta una pregevole fattura e intagli che lo avvicinano alla maniera dello scultore in legno Giovanni Vaglio di Pettinengo, assai apprezzato artista biellese del secolo XVII, autore nel 1682 dell'altare maggiore della chiesa della SS. Trinità a Biella e dell'altare del Suffragio a Ponderano (cfr. Roccavilla, L'arte nel biellese, 1905; D. Lebole, La chiesa biellese nella storia e nell'arte, Biella, 1962, vol. 2). Il motivo decorativo del melograno ritorna anche nell'altro confessionale e nel battistero e riconduce alla simbologia della Chiesa (il frutto) pur nella pluralità dei suoi elementi (i semi), unita. E' ricordato, unitamente all'altro confessionale, come oggetto artistico di notevole valore in quasi tutti i testi che trattano della chiesa di S. Agata; i due confessionali furono nel 1929 valutati insieme L. 10000. L'opera in esame è ricordata in M. Marciandi, Guardabosone, in "Ilustrazione Biellese", 1935, n. 5; Centro Studi Biellesi, Itinerario per una gita a Crevacuore, Guardabosone, Postua, Biella, 1966, p. 6
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100018028
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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