San Bernardino da Siena

emblema di confraternita,

Asta in legno, verniciata in azzurro. Elemento di raccordo a dado con rosetta intagliata iscritta entro cornice quadrata su tutte le facce, sormontato da un globo ornato da festoni e corolle floreali a bassorilievo. Cartella di forma pentagonale profilata da cornice di foglie di alloro dorata e ornata da fasci sottili di raggi. E'cimata da una corona chiusa. All'interno sono applicati alcuni motivi decorativi in ottone sbalzato, connesi gli con gli altri da sottili ghirlande di raccordo. In alto una croce raggiata, al centro il trigramma I H S, in basso, s. Bernardino, riconoscibile dal saio, inginocchiato su un manto erboso. Una mano tiene uno spesso volume. Il capo è rivolto verso l'alto

  • OGGETTO emblema di confraternita
  • MATERIA E TECNICA legno/ scultura/ pittura/ intaglio/ doratura
    ottone/ sbalzo/ cesellatura/ doratura/ fusione
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di Sant'Agostino
  • INDIRIZZO Piazza Sant'Agostino, Carmagnola (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La descrizione dell'insegna processionale è contenuta nell'inventario della chiesa di S. Agostino del 1822, sicuro termine "ante quem", ma anche le precedenti vicende della confraternita di S. Bernardino, dalla quale proviene l'oggetto in esame, costituiscono un'indicazione significativa, dal momento che la confraternita stessa, ebbe sede, dall'anno della sua fondazione, 1625, in una chiesa propria che venne distrutta durante la dominazione francese, circa vent'anni prima della compilazione dell'inventario sopra citato. Successivamente la confraternita si trasferì presso la chiesa di S. Agostino che uscì sostanzialmente indenne sia dai saccheggi francesi che dalle rappresaglie della Restaurazione. L'inventario del 1822 costituiva il primo atto di ricognizione ufficiale anche di quanto proveniva dalla distrutta chiesa di S. Bernardino. Appare, pertanto, probabile che l'insegna fosse stata eseguita anteriormente, almeno del 1798. L'analisi stilistica sembrerebbe, per certi aspetti, suggerire una datazione ai primi decenni del Settecento, ma essa non può costituire elemento certamente probante, dal momento che il carattere spiccatamente locale dell'elaborazione e della destinazione d'uso potrebbe indurre anche ad ipotizzare l'impiego di una cultura figurativa parzialmente attardata, anche oltre i limiti che, tradizionalmente, ci si potrebbe attendere. Il simbolo stretto nella mano di S. Bernardino, analogo, alle insegne e ai "bastoni dei confratelli", ha forma assai più breve ed espansa, oltreché massiccia, rispetto ai caratteri che il raggio presenta. E' dunque probabile che la datazione sia assai diversa da quella della statua di san Bernardino (1683). Nell'insieme appare, quindi, probabile ipotizzare una datazione alla metà del XVIII secolo. Il simile pastorale di Carignano (cfr. Carignano, Appunti per una lettura della città, Pinerolo, s.d.(ma 1978), vol. II, p. 147, fig. 161) realizzato nella bottega di Carlo Giuseppe Plura presenta caratteri esecutivi assai diversi, nella linea più raccolta e compatta, mancando delle complessità di impianto, anche interno, rispetto all'esemplare carmagnolese. Ciò indurrebbe ancora una volta a pensare, non solo ad un differente momento cronologico, ma anche ad una bottega molto diversa. occorre, inoltre, aggiungere che nell'inventario del 1840 è ricordata, al n. 74, la "cassa in bosco ovale per riporre il raggio che si adopera nelle processioni" (cfr. D. Taverna, Rapporto preliminare sui lavori di ripristino della chiesa di S. Agostino in Carmagnola, parte prima, Carmagnola, 1977, p. 74, fig. 1)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100016981
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • ISCRIZIONI al centro - I H S - lettere capitali - a rilievo - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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