San Filippo Neri ha la visione della Madonna con Bambino

dipinto,

Sulla destra della scena, è rappresentato San Filippo Neri con una pianeta ricamata; il santo si rivolge alla Madonna che appare in cielo, avvolta dalle nuvole, con Gesù Bambino in braccio. Sullo sfondo, è visibile una colonna scanalata. Alla scena assistono alcuni angioletti e cherubini

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Botta Paolo Amedeo (notizie 1718-1745)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Martinengo Giuseppe
  • LOCALIZZAZIONE Entracque (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE All'epoca della schedatura del 1977, la scarsità di notizie ricavata delle fonti d'archivio aveva reso difficile qualsiasi tentativo di attribuzione di questo dipinto giudicato di discreta qualità. Tra i vari pagamenti effettuati nel XVIII secolo, registrati nei Libri dei Conti della Cappella, si registrava una spesa di £. 120 a favore del "Sig. Giuseppe Martinengo pittore" (Scaricamento del 1708); in ragione di ciò l'opera veniva attribuita ipoteticamente a questo autore e datata al 1708 (Archivio Parrocchiale di Entracque, Libri dei Conti, Libro dei Conti della Cappella del Bealetto, scaricamento dell'anno 1708; Stati delle Anime, Stato delle Anime del 1730, Terzero del Paschero, vol. IV). Anche perchè, all'interno della cappella, esistevano solamente due tele (oltre a quella in questione) che potevano essere riferite a questo pagamento: la pala d'altare (oggi sostituita da quella ottocentesca opera del Piola) probabilmente successiva al 1718, data d'inizio lavori nel presbiterio; e la Madonna della Neve collocata nel presbiterio, che pare però successiva al 1708. Va comunque osservato che, in Entracque, esistevano molte famiglie Martinengo - a cui apparteneva il pittore - e che nello stato delle anime del 1730 è indicato un certo Giovanni Martinengo di anni 40, figlio di Sig. Giuseppe, allora già defunto. Alla luce dei nuovi studi degli ultimi anni, però, il dipinto sembra riconducibile all'ambito della bottega dei pittori Botta; questa famiglia di artisti cuneesi si distingue per una presenza capillarmente diffusa sull'intero territorio e per una produzione che si divide tra le pale d'altare e la realizzazione di Vie Crucis ed ex voto dipinti (in particolare nella zona dell'alta Valle Grana). I principali protagonisti dell'attività di questo atelier furono il pittore Giovanni Pietro Botta ed il figlio Paolo Amedeo Botta, al quale è preferibile ricondurre questo dipinto (Gazzola G. M. (a cura di), Cuneo, una diocesi e una città. Cuneo 1998, p. 246; S. Damiano - F. Quasimodo, Proposte per un itinerario tra tardomanierismo e neoclassicismo nel territorio cuneese, in R. Comba (a cura di), Storia di Cuneo e del suo territorio 1198 - 1799, Savigliano 2003, pp. 562-564)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100011433
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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