Chiesa di S. Pietro delle Immagini

Bulzi, 1110 - 1120

La chiesa romanica di San Pietro delle immagini sorge, a circa 3 km. dall'abitato di Bulzi, solata su un colle che domina l'aperta vallata in prossimità del rio S. Pietro. La salubrità del luogo e la feracità delle terre favorì lo stanziamento di un gruppo di monaci benedettini che eressero un monastero e provvidero ad ampliare l'originario impianto (1110-20) della chiesa che si presentava mononavato e di cui restano le parti inferiori. L'aula venne prolungata verso occidente e dotata di una nuova facciata. Vi si innestò un transetto e l'edificio venne ad assumere l'iconografia monastica a croce commissa monoabsidata. I fianchi vennero sopraelevati e la chiesa venne dotata di una nuova copertura con tetto ligneo su capriate molto ravvicinate. Su uno dei cavalletti del tetto si conserva ancora un'epigrafe che ricorda il vescovo Giovanni di Ampurias quale promotore dell'opera di ampliamento che può essere datata al 1200/25 (HOC OPUS FACTU(M) FUIT.. SUB.. IOHANNES) EP (ISCOPUS AMPU (RIE) ). All'interno, il nudo paramento murario rivela tutte le linee di sutura fra struttura al primo impianto e fabbrica duecentesca. La facciata è tessuta con listature bicolori che denotano l'adozione di un Lessico formale romanico-pisano come nel prospetto principale della SS. Trinità di Saccargia (1180-1200) con effetti grafici negli elementi decorativi che richiamano le scelte operate dalle maestranze della chiesa di Maria di Tergu. La "Deposizione" lignea proveniente de la chiese ed ora conservata nella chiesa parrocchiale, riveste importanza non solo per la sua unicità nella Sardegna romanica, ma anche per l'eccellenza qualitativa. Il gruppo in ontano policromato, comprende Cristo, Giuseppe d'Arimatea, S. Giovanni con la Vergine e l'Angelo; iconograficamente derivato dalla celebre "Deposizione" di Tivoli, offre confronti con esempi già gotici nella positura dei Cristo e per la resa dell'intaglio, che ne suggerisce l'escrizione alla fine del XIII Sec. quale opera di artista tosco-laziale, giunta nell'Isola per via benedettina

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