Madonna del Carmine
XVI
Sul colle verdeggiante, che dal versante del quartiere di Pozzo Di Gotto domina la città di Barcellona Pozzo Gotto (ME), è situato il convento e il Santuario della Madonna del Carmine, la cui facciata centrale, volta ad ovest, guarda verso il mare, offrendo un incantevole scenario naturale che spazia da Capo Calavà alle Isole Eolie, fino al promontorio di Milazzo
- OGGETTO santuario
- LOCALIZZAZIONE (ME) - Sicilia , ITALIA
- INDIRIZZO Via Ugo Foscolo, 54 (ME)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1724 i frati carmelitani fecero ritorno a Barcellona Pozzo di Gotto e si misero all’opera per ampliare il convento e la chiesa. Riguardo alla chiesa, furono edificate tre cappelle laterali: la prima dedicata a Sant'Andrea Apostolo, che sostituì l’antica chiesetta dedicata all’apostolo, situata poco distante; le altre due dedicate, rispettivamente, al SS.mo Crocifisso e alla Madonna della Catena, già presenti nell’antica chiesetta di Sant'Andrea. Soprastante l’altare maggiore venne collocata la tela della Madonna del Carmine con San Simone Stock che riceve da lei il dono dello Scapolare, ovvero l’abito di Maria ("habitus" nel senso latino, cioè modo di essere), e con il Santo vescovo Cirillo Alessandrino, il quale nel concilio di Efeso (431) sostenne il titolo di Maria Theotòkos, Madre di Dio. A lato destro (guardando dalla porta centrale) della navata centrale furono edificati gli altari a San Giuseppe e Sant'Antonio di Padova (tela), alla Beata Vergine Maria del Monte Carmelo (artistica statua di autore ignoto) e a Maria Bambina con Sant'Anna e San Gioacchino. A lato sinistro una porta, sulla quale era il Pulpito, immetteva nella cappella di Sant'Andrea Apostolo, a seguire l’altare con la tela del Crocifisso e i santi carmelitani Teresa d’Avila, Giovanni della Croce, Maria Maddalena de’ Pazzi; a seguire ancora l’altare dedicato a Santa Caterina vergine e martire e l’altare con la tela di Sant'Andrea Apostolo e i santi carmelitani Sant'Alberto di Trapani e Sant'Angelo di Licata, assieme ai Santi Lucia e Agata, opera dei sacerdoti Antonino e Filippo Viscosi. Negli anni successivi furono necessari non pochi restauri, a causa di un terremoto nel 1783 e di due incendi avvenuti alcuni anni prima. Nel 1860, durante la spedizione dei Mille, il convento fu adibito ad ospedale militare in occasione della battaglia di Milazzo del 20 luglio ingaggiata da Garibaldi; successivamente, fino al 1895, una parte del convento fu adibita ad ospedale civile, lasciando un spazio congruo per l’abitazione dei frati. Il 24 maggio 1864 nella chiesa veniva sostituito l’antico pavimento di terracotta con quello di marmo. Nonostante la legge del 1866 che decretava la soppressione degli Ordini e delle Congregazioni religiose, la cura pastorale della Chiesa del Carmine ebbe una certa continuità per il servizio di frati carmelitani che ricevettero dal Padre Generale l’autorizzazione a dimorare “fuori del chiostro”. Ottenendo nel 1891 dal sindaco di Pozzo di Gotto il permesso di ritornare a dimorare nel convento, i frati, constata l’aumento della frequenza dei fedeli al Santuario, si preoccuparono di ampliare la chiesa con due navate laterali, decorandone con stucchi le pareti, e costruendo due campanili ai lati della facciata centrale della chiesa. Nel 1904, dietro l’altare maggiore, fu costruita la nicchia dove fu collocata la statua della Madonna del Carmine, in sostituzione della tela che venne collocata in fondo alla navata laterale sinistra. L’anno dopo nel convento furono costruite due ali di camere per ospitare il noviziato. Purtroppo il terremoto di Messina del 28 dicembre 1908 fece sentire i suoi effetti devastanti anche su Barcellona Pozzo di Gotto, danneggiando anche il convento e la chiesa, che rimase chiusa al culto. Intanto iniziarono i lavori: furono demoliti i due campanili ai lati della facciata centrale della chiesa, ormai pericolanti, sostituiti da un unico campanile con la caratteristica cupola a bulbo, costruito dietro l’abside maggiore; le navate furono rinforzate con catene di ferro; nella navata laterale destra fu costruita la cappella di San Giuseppe, in simmetria con la cappella del Sacro Cuore nella navata sinistra. Finalmente il 14 aprile 1915 la chiesa veniva riaperta al culto: con grande solennità il simulacro della Beata Vergine del Carmelo veniva riposta nella sua nicchia dietro l’altare maggiore. Nel 1927, a fianco della chiesa, venne costruita la grotta della Madonna di Lourdes con Santa Bernardetta e nel 1935 venne ricostruito in marmo l’altare maggiore. Negli anni successivi furono seguiti una serie di restauri nella chiesa e nel convento. - LA CHIESA DEL CARMINE RICONOSCIUTA COME SANTUARIO - In preparazione all’anno eucaristico-mariano del 1954, l’Arcivescovo di Messina indicò la Chiesa del Carmine come uno dei Santuari della Diocesi di Messina meta di pellegrinaggi, luogo di preghiera, di riconciliazione e di evangelizzazione (Cfr. Atti della Curia, in "Bollettino Ecclesiastico Messinese", XXXII, 1953, 11, pp. 171-172). Il 30 luglio del 1961 - ultima domenica del mese - in occasione della festa esterna l’artistica statua della Madonna del Carmine venne incoronata da Mons. Bernardino Re, vescovo di Lipari, con le nuove corone donate dalle Terziarie Carmelitane. Il 29 marzo del 1967 l’Arcivescovo di Messina, Mons. Francesco Fasola, consacra la chiesa, con le dodici croci fissate alle pareti della navata centrale, e l’altare maggiore. In ricordo di questo evento, che cade nel quarto centenario di fondazione del Santuario, i frati in fondo a destra della navata centrale collocano una lapide ricordo: «Nel quarto centenario di fondazione di questo santuario alla B. V. Maria del Monte Carmelo dedicato centro di culto ininterrotto e meta di pellegrinaggi, priore p. Gabriele Marullo, S. E. Rev.ma Mons. Francesco Fasola, arcivescovo di Messina, solennemente consacrò il 29 marzo 1967». Ma va precisato che alla Chiesa della Madonna del Carmine di Barcellona Pozzo di Gotto il riconoscimento di Santuario sarà conferito con un atto ufficiale esplicito soltanto il 16 novembre 2019 dall’arcivescovo di Messina, Mons. Giovani Accolla (Cfr. Bollettino Ecclesiastico Messinese, anno XCVIII, settembre-dicembre, 2019, n. 3, p. 426). Il 7 maggio 1969, quinto “Mercoledì Solenne” dei sette che si celebrano da Pasqua a Pentecoste, fu inaugurato il nuovo organo a canne, opera della Fabbrica Ruffatti di Padova, con un concerto d’organo del maestro Enzo Marchetti, docente al conservatorio di Napoli e sin dal 1947 organista del Carmine Maggiore di Napoli
- TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 19-ICCD_MODI_1839457005861
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
- ENTE SCHEDATORE Pontificia Facoltà Teologica "Marianum"
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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
decreto (1)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0