Madonna d'Itria
Il Santuario dedicato alla Madonna d’Itria, la Theotókos (Madre di Dio), è posto su una collina che domina la città di Cirò Marina. La chiesa attuale è opera dell’architetto Giuliani di Cosenza e fu inaugurata nell’agosto 1970. Fautore infaticabile dei lavori di costruzione fu Padre Arcangelo Paladini (1923-1982). Grazie alla devozione dei fedeli è stata realizzata una statua, in suo onore, e posta sul piazzale del Santuario Mariano. La cura del luogo di culto, dal 1969, è affidata ai Padri Passionisti chiamati nel 1940 dal vescovo di Cariati (1936-1956) mons. Eugenio Raffaele Faggiano (1877-1960). All’interno sono conservati i resti mortali del presule in un monumento marmoreo dal 4 maggio 1982. La festa principale si celebra il 14 settembre ed è preceduta da un solenne settenario. Un tempo si teneva una fiera che durava quindici giorni. Il Santuario Mariano dispone un ampio piazzale antistante, con terrazza sul mare, di una biblioteca e di un grande salone e salette per incontri
- OGGETTO santuario
- LOCALIZZAZIONE Cirò Marina (KR) - Calabria , ITALIA
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La Madonna d’Itria è la Theotokos (Madre di Dio) che uscita dal Concilio di Efeso col suo divino Figlio tra le braccia, è diventata la celeste guida dei fedeli e dei monaci (Odeghitria), perseguitati o itineranti, ed è apparsa come appare tuttora per segnalare “il buon cammino” verso la patria celeste, per questo è invocata dai fedeli come “Madre della Strada” o “Madre dell’acqua zampillante”. Il Santuario di Cirò Marina sorge a 104 m. s.l.m., su una collina che sovrasta tutto l’abitato e sulle cui adiacenze, in tempi molto remoti, sorgeva la città denominata Alichia. Secondo la tradizione la Madonna si venera su questo sito già dal sec. VIII in seguito alla lotta iconoclasta, quando i monaci basiliani, rifugiandosi tra le nostre terre impervie, portarono la sacra icona venerata in Costantinipoli. Scrive Mons. Antonino Terminelli che “la fantasia popolare nella semplicità delle sue espressioni ha sempre ritenuto che sulla collina d’Itria […] si custodisse un prezioso tesoro. L’eco del tempo, che si tramanda di generazione in generazione, narra che sotto la collina, a grande profondità, si trovino sette stanze con immense ricchezze. Sono notizie fantasiose, ma esse creano attorno a questo luogo un alone di poesia e di leggenda che affascina e incanta anche le intelligenze dei più spregiudicati…”. La presenza della chiesa cirotana dell’Itria ci viene assicurata da un diploma del 1444 di Alfonso I d’Aragona e successivamente dal Catasto Onciario del 1745. Fu più volte distrutta da incendi e colpita da terremoti e guerre fin quando, nel 1906, l’allora parroco don Nicodemo Palmieri della chiesa di Santa Maria de Plateis di Cirò, volle darle una degna sistemazione (https://www.ilcirotano.it/2015/02/15/ciro-marina-il-santuario-di-madonna-ditria-gioiello-di-architettura/). Nel 1831 il luogo di culto fu distrutto da un terremoto e riedificato. Il vescovo mons. Raffaele Faggiano affidò la cura spirituale ai suoi confratelli Passionisti e costruì un convento per ospitarli. Il 2 luglio 1940 fu posta la prima pietra. Ma per colta del secondo conflitto mondiale l'opera si arrestò sul nascere. Il 4 agosto 1969 i Padri Passionisti presero possesso della struttura. Nell'agosto 1970, fu inaugurata la nuova chiesa, costruita sul medesimo luogo dell'antica, ormai diroccata
- TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 18-ICCD_MODI_3554969766371
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
- ENTE SCHEDATORE Pontificia Facoltà Teologica "Marianum"
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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
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