centro storico, collinare, di mezzacosta, spontaneo, San Lorenzo, Laurento (denominazione storica), Laurentum (denominazione storica), Ajo Lavrendi (denominazione in bovese, greco di Calabria), Jeddavrendi (denominazione in bovese, greco di Calabria) (X)

San Lorenzo, X

Nella parte superiore del centro si trova la chiesa posta sulla piazza principale e alcuni palazzi signorili. Il resto dell’insediamento è costituito da case basse, monocellulari disposte su isolati stretti e lunghi che si strutturano in base alla conformazione del pendio. Infatti, il sistema viario del centro corre pressoché parallelo alle curve di livello con alcuni collegamenti trasversali, ripidi e gradonati. Gli edifici sono realizzati in muratura mista di pietre scistose sbozzate con rinzeppature di piccoli elementi lapidei e laterizi, i solai e le coperture hanno struttura lignea, il manto di copertura è in coppi e controcoppi. SISTEMA VIARIO: percorso territoriale percorso di crinale: SP San Lorenzo; Percorso urbano Percorso matrice: Via Roma SISTEMA DIFIENSIVO: nulla è rimasto del castello che doveva trovarsi nella parte più alta del paese, alle spalle della Chiesa Parrocchiale ALTRI SISTEMI CARATTERIZZANTI: al centro della piazza principale, di fronte la chiesa di S. Maria ad Nives, si trova il grande olmo che caratterizza il paese e la cui chioma copre l’intera piazza. L’albero può considerarsi un monumento vivente e la sua presenza a S. Lorenzo è legata ad un evento leggendario accaduto durante la Disfida di Barletta (1498). BENI CULTURALI DA VALORIZZARE: Palazzo Rossi, sede comunale

  • OGGETTO centro storico collinare, di mezzacosta, spontaneo
  • CARATTERI AMBIENTALI Il centro è posto su un crinale a circa 780 m s.l.m. posto tra le fiumare Melito e Amendolea. DEFINIZIONE GEOLOGICA: il centro di S. Lorenzo insiste su un complesso di scisti biotitici, talora gneiss, passanti localmente a scisti filladici o talcosi. Le rocce sono spesso zonate e contengono localmente bande di calcari cristallini e anfiboliti; occasionalmente sono anche presenti intercalazioni lenticolari di gneiss occhiadino. Il complesso presenta vaste intrusioni di granito ed anche piccole vene di granito e pegmatite. Il complesso presenta elevata resistenza all'erosione, eccetto nelle zone di più intensa fratturazione del materiale. Le zone nelle immediate vicinanze dell'abitato sono caratterizzate dalla presenza di piccoli complessi consistenti in scisti filladici nerastri, generalmente pelitici: la roccia è costituita da quarzo, clorite, sericite e, frequentemente, biotite in piccole quantità. Questo complesso presenta una moderata resistenza all'erosione ed una bassa permeabilità, che aumenta nelle zone di fratturazione del materiale. CARATTERIZZAZIONE DEL TERRITORIO: il territorio comunale si sviluppa sul versante meridionale dell’Aspromonte e sulle propaggini che si spingono fino al mare Ionio. È presente una zona tipicamente montuosa, molto aspra, e una zona collinare disegnata dalle incisioni vallive delle fiumare in cui sono disseminati numerosi uliveti. CARATTERI IDROGEOLOGICI: l’idrografia è caratterizzata dagli ampi letti delle due fiumare Amendolea e Tuccio, al cui centro sorge il promontorio di San Lorenzo
  • LOCALIZZAZIONE San Lorenzo (RC) - Calabria , ITALIA
  • INDIRIZZO Piazza Regina Margherita, San Lorenzo (RC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo gli autori Valente e Musolino, il centro sarebbe sorto nel X secolo all’epoca delle invasioni arabe, attorno ad un convento basiliano. In epoca bizantina il centro doveva occupare un posto centrale nella zona grecanica calabrese, caratterizzata da lingua, costumi e rito greci. Nel 1194 S. Lorenzo divenne signoria feudale mediante l’accorpamento dei suoi territori a quelli limitrofi di Amendolea e Montebello e del feudo venne investito il messinese Martino dei Marullo. Di San Lorenzo si hanno notizie nel periodo angioino quando era (XIII secolo) compreso nella baronia di Amendolea. Il feudo, in cui rientrava anche Amendolea, a fine del XV secolo, viene concesso per meriti militari alla famiglia Abenavoli del Franco. Nel 1497, alla morte di Bernardino Abenavoli, il feudo passò alla Corona (senza Amendolea) e fu poi venduto ad Antonello Serrano di Tropea. Nel 1499 il feudo rientrò nei possessi della famiglia Abenavoli e nel 1528 fu confiscato e dato assieme ad Amendolea a Bernardino Martirano per poi passare nel 1532 ai Conti di Mileto, De Mendoza. Nel 1550 passa ai Caracciolo e nel 1552 tornò per successione ereditaria alla famiglia Abenavoli; infine nel 1608 venne venduto ai Ruffo di Bagnara che lo tennero fino all’eversione della feudalità (1806). Con la legge francese del 1807 è riconosciuto Luogo, ossia Università detta di S. Lorenzo e Bagaladi, nel Governo di Melito. Nel riordino del 1811 è nominato Comune con i villaggi di S. Pantaleo e Chorio mentre nel riordino borbonico del 1816 è confermato Comune con un aumento della superficie territoriale di competenza. Fu duramente colpito dai terremoti del XVIII e XIX secolo. Le scosse del 5 e 7 febbraio 1783 provocarono il crollo di parte degli edifici e lesionarono i rimanenti rendendoli inabitabili, morirono 4 persone su 1795 abitanti; il successivo terremoto del 28 marzo causò danni molto leggeri. Nei terreni a ovest dell’abitato si aprirono numerose fenditure, in particolare si generò lo strapiombo di Jannuzzo nel quale finì per inabissarsi parte del più antico nucleo abitativo del paese. Il terremoto del 16 novembre 1894 causò notevoli danni. Secondo i dati del Genio militare, nel territorio comunale risultarono danneggiate 403 case (29%) su un totale di 1390: 3 crollarono parzialmente e 400 subirono danni leggeri. Il terremoto dell’8 settembre 1905 causò danni leggeri all’abitato; la chiesa di S. Maria della Ceramia subì danni non precisati ma probabilmente rilevanti: lo stato concesse infatti per i lavori di riparazione un sussidio di 1370 lire. Il comune, inizialmente non compreso tra quelli danneggiati, risulta in seguito inserito nell’elenco dei comuni ammessi a beneficiare dei provvedimenti fiscali previsti dalla legge 25 giugno 1906, n. 255. Il terremoto del 23 ottobre 1907 causò gravi danni. Furono danneggiate complessivamente 324 case: 20 crollarono o furono demolite, 136 subirono gravi danni, 168 danni leggeri. Fu gravemente danneggiata la chiesa arcipretale di S. Lorenzo (o S. Maria della Neve), per la cui riparazione fu stimata necessaria la somma di 2000 lire. Danni notevoli furono rilevati anche nella chiesa ditte reale (di rito greco) di S. Maria della Ceramia, già fortemente danneggiata dal terremoto del 1905, e nella chiesa dell’arciconfraternita di Gesù e Maria. La stima delle spese di riparazione dei due edifici fu, rispettivamente, di 200 lire e 700 lire. Il terremoto del 28 dicembre 1908 causò gravi danni. Le case crollate totalmente furono poche, ma molte altre furono dichiarate inabitabili. Complessivamente, in tutto il territorio comunale, le case danneggiate furono 1260 (100%): 80 (6,5%) crollarono o furono demolite, 980 (77,5%) furono lesionate gravemente, 200 (16%) subirono danni più leggeri. La chiesa arcipretale e la chiesa dittereale (di rito greco), già gravemente danneggiate dai terremoti del 1905 e 1907, subirono ulteriori danni e furono dichiarate inagibili, così come le canoniche e la scuola. Ci furono alcuni feriti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800177882
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
    (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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