centro storico, collinare, di crinale, Montebello Jonico, Mons Bellum (denominazione originaria), Motta Bellis (denominazione storica), Montebello (denominazione storica, cit. 1788, fino al 1864), Fossato di Calabria Ultra Prima (denominazione storica, 1864-1890) (inizio XI)

Montebello Jonico, XI inizio

Il centro storico conserva un impianto urbanistico medioevale, caratterizzato da vie strette dette “viuzze” e scalinate. Via Roma rappresenta il percorso lungo il quale si è sviluppato nel tempo l'abitato. La parte più antica ed alta del centro storico conserva un impianto urbano ed edilizio di tipo medievale, con strade strette ed in salita. Gli edifici che caratterizzano questa area sono in muratura ordinaria con copertura a due spioventi in coppi. Al nucleo originario si è aggiunto, nel tempo, uno sviluppo lineare lungo il crinale, con edifici più moderni che non rispecchiano la tipologia costruttiva originaria del centro. Su un‘altura che domina l’abitato sono visibili i resti delle mura perimetrali del castello dei baroni di Montebello, edificato nel periodo feudale e appartenuto alla nobile famiglia degli Abenavoli del Franco, poi distrutto nel XVII secolo

  • OGGETTO centro storico collinare, di crinale
  • CARATTERI AMBIENTALI AREA STORICO - GEOGRAFICA: Area Grecanica. DESCRIZIONE GEOGRAFICA: è situato sul versante sud orientale dell'Aspromonte, ad un’altezza di 425 m s.l.m., nella parte sud della Provincia di Reggio Calabria. Si sviluppa su un promontorio in direzione nord-est sud-ovest. DEFINIZIONE GEOLOGICA: il centro si caratterizza per la presenza di due distinti complessi geologici. Il versante identificato dalla località “Sottocastello” consiste di scisti biotitici con quarzo e muscovite. La roccia presenta una resistenza all'erosione da bassa ad elevata e una permeabilità bassa, che aumenta nelle zone di fratturazione del materiale. L'altro versante è caratterizzato dalla presenza di gneiss occhiadini quarzoso-feldspatici, attraversati da vene di granito a grana fine, pegmatiti e quarzo; questo complesso presenta un'elevata resistenza all'erosione ed una bassa permeabilità che aumenta nelle zone di frattura del materiale
  • LOCALIZZAZIONE Montebello Jonico (RC) - Calabria , ITALIA
  • INDIRIZZO Vico Belvedere, Montebello Jonico (RC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’insediamento di Montebello Jonico, come altri centri della Calabria ha una matrice culturale greca, avendo fatto parte dal VII al III sec a.C. della Magna Grecia, ma vede risalire la vera e propria sua fondazione all’inizio dell’anno mille, quando in seguito alle incursioni saracene le popolazioni costiere furono costrette a rifugiarsi ed insediarsi nell’entroterra, nel luogo in cui sorge attualmente il centro. L’insediamento di Montebello venne ceduto dal pontefice Gregorio VII alla contessa Matilde che fece edificare delle fortezze. L’insediamento di Montebello era talmente sviluppato da entrare a fare parte, insieme a Motta San Giovanni, della baronia costituita sul feudo di Santo Niceto a cui faceva capo Enrichetta Ruffo , moglie di Antonio Centelles. Questo è contenuto in un atto molto importante del 1434, in cui è scritto che Enrichetta Ruffo ha ereditato il feudo che viene chiamato ”baronia di Santo Niceto con le terre di Motta San Giovanni e Montebello. Nel 1445 Antonio Centelles, marito di Enrichetta Ruffo, fu spodestato a causa delle sue simpatie angioine e la baronia fu acquisita al Regio Demanio. Dopo la caduta di Sant’Aniceto (nel 1465), con un atto, Ferdinando d’Aragona concedette particolari privilegi ai cittadini del casale di Montebello e decise di accordare autonomia amministrativa al centro, accettando che non fosse più sottoposto ad infeudamento. Con la distruzione di Motta Sant’Aniceto, avvenuta nel XV secolo, Montebello cominciò a svilupparsi maggiormente e ad assumere una propria fisionomia urbana. Nel 1482 si parlava nuovamente di Baronia di Sant’Aniceto con Montebello jonico e Motta San Giovanni che fu venduta dal re Ferdinando d’Aragona ad Alfonso Sans, la cui famiglia lo mantenne fino al 1504.Il feudo di Montebello divenne indipendente rispetto a quello di Motta San Giovanni(i due centri iniziarono ad avere vite feudali distinte). Il feudo di Montebello Jonico, dopo essere stato in possesso per un breve periodo di Guglielmo de Mazzoi (dal 1504 al 1507) venne donato a Ludovico Abenavoli. La baronia passò alla famiglia Guerrera (dal 1550 al 1584) e, dopo alterne vicende, tornò in possesso degli Abenavoli (Giovan Battista); verso la fine del XVII secolo iniziò la sua estinzione sotto il dominio di Bernardino Abenavoli del Franco (titolare del feudo dal 1660 al 1687), autore della strage della famiglia dei marchesi Alberti di Pentidattilo. Nella seconda metà del XVII secolo il paese di Pentedattilo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800177877
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
    (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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