centro storico, costiero, collinare, murato, Gerace, Agia Kyriaki (denominazione storica) (VIII)
Il centro storico si divide in tre quartieri: la città alta, il borghetto ed il borgo Maggiore. Il borgo Maggiore corrisponde alla parte più bassa della città storica, anch'essa cinta da mura - parte delle quali sono ravvisabili nell'andamento a scarpa delle case che costeggiano la Via Nazionale - e accessibile da quattro porte. Il Borgo Minore si trova a ridosso della porta omonina e della salita del "Mergolo", all'interno della cinta muraria principale della città. E' tagliato dalla via Roma, che corrisponde alla più importante arteria di accesso alla Città Alta e vede la presenza di palazzi gentilizi di un certo pregio e della chiesa di San Martino. La Città Alta corrisponde al centro vero e proprio della Città, chiuso da mura di cinta, ospitante la Cattedrale e sormontato dalla rocca del Castello. La città alta si affaccia sul Borgo Maggiore attraverso le "Bombarde" e la passeggiata "San Domenico". Il centro urbano è caratterizzato da rioni la cui identità è spesso collegata alla presenza di confraternite o di parrocchie; gli edifici appaiono, in massima parte, di grande rilievo e importanza, trattandosi nella maggior parte dei casi di palazzi a uno o, molto raramente, due piani con cortili interni e facciate caratterizzate da portali decorati a bugnato e balconi aggettanti. L'impianto urbano è caratterizzato da strade ad andamento irregolare, seppur quelle della parte più occidentali tendano ad essere parallele al corpo della cattedrale, di dimensioni medie o piccole, con piccole piazze spesso di forma quadrilatera irregolare. Molte vie sono caratterizzate dalla presenza di archi di comunicazione tra palazzi e si nota un certo numero di "lamie". Tra i rioni, la Ruga grande è la zona più ad est del centro storico ed è caratterizzata dalla presenza di edifici di carattere signorile databili all'inizio del XIX secolo, da case torri di origine medievale e da abitazioni semplici con o senza piccolo giardino. Altri rioni sono: Cittadella, Piazza, Ripa, Cannonello, San Domenico, Fosia, Judeca (così chiamato a causa della presenza della Sinagoga), Pracarelle, Castello. La cinta muraria medievale è visibile in più punti della città nonostante molti crolli e distruzioni. La città essendo naturalmente protetta non presenta una cinta muraria possente ma piuttosto un sottile recinto in più parti bucato da porte di accesso e da feritoie. Le porte di accesso ancora esistenti sono: La porta di Santa Maria Egiziaca, o porta del Borghetto e la porta del Sole o Bombarde e, all'interno della città, la Porta dei Vescovi. Non più esistenti sono la Porta di Santa Lucia, quella del Mergolo, quella della Piana - o Portella -, quella di Tracò e quella del Cofino
- OGGETTO centro storico costiero, collinare, murato
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CARATTERI AMBIENTALI
La città si eleva a 492 m sul livello del mare su un plateau di roccia calcarenitica di origine organogena isolato dal resto della superficie territoriale. Il territorio circostante è costituito da colline declinanti verso la Fiumara Gerace o San Paolo, a sud, e quella Novito a nord
- LOCALIZZAZIONE Gerace (RC) - Calabria , ITALIA
- INDIRIZZO Piazza Tribuna, Gerace (RC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le prime tracce della frequentazione del sito appartengono ad una fase protostorica, databile al Neolitico e all'Età del Bronzo e si riferiscono ad una necropoli che si trova immediatamente al di fuori del centro abitato, in località Stefanelli. La fondazione del centro storico avviene, nell'VIII sec. da parte di profughi provenienti dalla Locri Epizephiri oramai in fase di abbandono. Il nome Gerace (Castrum quod Geracium dicitur) appare in "GOFFREDO MALATERRA, Imprese del conte Ruggero e del fratello Roberto il Guiscardo, a cura di V. D’Alessandro e E. Spinnato, Palermo 2000" e si riferisce al 1066 data dell'arrivo dei Normanni a Gerace. Il terremoto del 1218-1222 sotto il vescovo Nicola (1218-1229) arrecò gravi danni alla Cattedrale, restaurata con il contributo di Federico II di Svevia. Nel 1350 ca Gerace diventa feudo dei Caracciolo e cessa di essere Città Regia. Nel 1473 il re Ferdinando d'Aragona elegge il figlio Domenico Enrico a Marchese di Gerace. Inizia la feudalità a Gerace fino a quando verrà abolita, dopo il 1784. Le scosse del 5 e 7 febbraio 1783 e quella successiva del 28 marzo causarono il crollo di molte case e lesionarono notevolmente le rimanenti; il monastero dell’Annunziata e quello dei Paolotti vennero distrutti, la Cattedrale e i monasteri di S. Anna e di S. Pantaleone subirono crolli parziali. La replica del 14 ottobre 1784 aggravò i danni e causò crolli nel convento dei Riformati e nella chiesa dei Cappuccini già lesionati dai terremoti precedenti. Il terremoto del 1907 causò danni all’abitato: furono danneggiate 184 case delle quali fu necessario demolirne totalmente 18; 3123 persone rimasero senza tetto
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800177796
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0