centro storico, di crinale, collinare, spontaneo, Montauro (VII)
Montauro,
VII
Il centro storico presenta un tessuto costruito costituito da edifici di modeste dimensioni per lo più uniti in cortine edilizie. Non sono rari, però, gli edifici nobiliari (per esempio i Palazzi Zizzi, Di Florio, Madonna, Terracini) e gli elementi architettonici di pregio quali, per esempio, i portali decorati costruiti con la pietra locale (se ne contano ben 23). Tra le testimonianze storico-architettoniche spiccano: la seicentesca chiesa parrocchiale di San Pantaleone, che ingloba nelle strutture esterne resti di fortificazioni medievali; i ruderi del monastero di San Domenico, di origini normanne, distrutto dal sisma del XVIII secolo, nei dintorni dell’abitato; alcune torri di difesa, lungo la costa
- OGGETTO centro storico di crinale, collinare, spontaneo
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CARATTERI AMBIENTALI
Il centro storico si colloca nel versante ionico delle Serre, nella fascia pedemontana digradante verso il Golfo di Squillace, a nord della foce del torrente Soverato
- LOCALIZZAZIONE Montauro (CZ) - Calabria , ITALIA
- INDIRIZZO Via Botteghella, Montauro (CZ)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Sorto prima del Mille, intorno al VII secolo, il borgo ebbe nome dal monte su cui sorge, il Montauro; questo termine, riscontrabile in molti monumenti greci e nelle parole "ORO CRUSUS" vale a dire "monte d'oro" o del colore dell'oro. Abbiamo anche montaurus e mentrabo; il primo contrazione di Mons Taurus si riferisce al fatto che sulla cima del monte paladino ci fosse un tempio dedicato al dio Toro, l'altro nome è d'incerta spiegazione. Un altro documento che segnala l'esistenza di Montauro risale al periodo post-bizantino, più precisamente al 1096, si tratta di un placito Dum vero in una dierum con il quale il Conte Ruggero concede un vecchio mulino ai lavoratori del costruendo monastero di Montauro. Nel XVIII secolo, sotto Ferdinando IV di Borbone, vennero iniziati gli scavi per l’estrazione del metallo prezioso, trovato però in quantità insufficiente a coprire le spese, per cui i lavori di ricerca furono abbandonati. Città regia già ai tempi di Ruggero il Normanno, all’inizio del 1100 fu donata dal conte Ruggero ai padri certosini di Serra San Bruno, i quali ne conservarono il possesso fino all’abolizione del feudalesimo, sancita dalle riforme napoleoniche. Il terremoto del 1783 portò ingenti danni, ne causò la distruzione ed il lesionamento di gran parte degli edifici, compresa la certosa ed i suoi possedimenti, tra cui la grangia di Sant’Anna (comunque fuori centro storico), e la chiesa di San Pantaleone. L'alluvione che avvenne nel 1846 causò numerosi danni al centro storico ma non causò vittime
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800174422
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Catanzaro e Crotone
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0