centro storico, montano, di crinale, lineare, Rogliano, Rublanum (denominazione storica, fino al X sec.), Rubilanum/Rublani (denominazione storica, cit. 1326) (XVII)

Rogliano, 1638/03/27 - 1638/03/27

AMBITO DI CONTESTO: valle del Savuto CARATTERIZZAZIONE DEL TERRITORIO: il centro storico di Rogliano si colloca nel paesaggio della valle del Savuto. Il centro è posizionato lungo un crinale dal quale dipartono dei versanti a sud piuttosto acclivi, mentre sul lato nord sono più morbidi ed articolati da torrentelli. Questo paesaggio collinare è ampiamente urbanizzato nelle aree limitrofe il centro. CARATTERI IDROGEOLOGICI: Rogliano è caratterizzato dal bacino del fiume Savuto che nasce a 1360 m di altezza nel complesso silano. PAESAGGIO URBANO: Strada Ortoraglio; Incrocio Via Stazione con Via Nicoletti (punti di vista); P.zza San Domenico (belvedere); Villa Comunale, P.zza San Domenico (parchi e giardini). SISTEMA VIARIO: percorso di crinale: ex SS 355 oggi strada provinciale 241; percorso di controcrinale: SS 19; percorsi matrice: Via Regina Elena, Via Bendicenti, Via A.Guarasci, Via P.Nicoletti. SISTEMA EDILIZIO: la vecchia conformazione urbanistica è suddivisa in rioni (Rione Cuti, Rione Rota, Rione Donnanni, Rione Spani, Rioni Patinelli, Rione Serra) ciascuno con una propria chiesa parrocchiale, una piazza con la fontana, un palazzo gentilizio, tante case sistemate l’una accanto all’altra. CONFIGURAZIONE URBANISTICA: il centro storico di Rogliano è identificabile al 90% con il nucleo abitato e ha la forma di un ferro di cavallo; i confini sono essenzialmente i declivi della montagna sulla cui cresta si sviluppa il borgo. L’impianto urbano seicentesco si sviluppa lungo la cresta di un rilievo montano, percorso da una strada serpeggiante. BENI CULTURALI: la storia di Rogliano è legata ai suoi conventi, alle sue chiese e ad una religiosità che ha commissionato la loro realizzazione. Vanno ricordati: Convento dei PP. Cappuccini, Chiesa di San Pietro (Duomo cittadino) - Chiesa di San Giorgio, Chiesa di San Domenico, Chiesa di Santa Maria alle Croci, Chiesa di Santa Lucia, Chiesa di Maria Santissima Assunta, Chiesa di Maria Santissima dell’Annunziata, Chiesa di Sant’Ippolito, Chiesa di San Michele, Chiesa di Maria Santissima delle Grazie in camino, Chiesa del Carmine, Chiesa di Maria Santissima di Costantinopoli e Chiesa di S. Maria Maggiore in Santo Spirito (comunemente detta S. Giuseppe, oggi Museo di Arte Sacra)

  • OGGETTO centro storico montano, di crinale, lineare
  • CARATTERI AMBIENTALI AREA STORICO GEOGRAFICA: Valle del Savuto. DESCRIZIONE GEOGRAFICA: Rogliano è situato a sud della provincia di Cosenza, sulle pendici dell’altopiano della Sila piccola, nella media valle del fiume Savuto. Il comune ha una superficie di 41,4 Km², sorge a 660 m s.l.m. e il territorio risulta compreso tra 344 e 1.452 m s.l.m. con caratteristiche tipicamente montuose. DEFINIZIONE GEOLOGICA: lo strato geologico dove si colloca il centro storico di Rogliano è una formazione di origine ignea, magmatica e metamorfica risalente all'era Paleozoica
  • LOCALIZZAZIONE Rogliano (CS) - Calabria , ITALIA
  • INDIRIZZO Piazza S. Domenico, Rogliano (CS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Opinione comune a molti storici è quella di includere Rogliano tra i "Casali del Manco" (centri abitati della pre-Sila fondati dai cosentini scampati all’eccidio dei saraceni nel 975 d.C. che non fecero atto di sottomissione al potere feudale) ossia di far risalire all’epoca di formazione di questi, la fondazione della città. C’è chi afferma, però, che Rogliano, presente già da tempi remoti, subì nel periodo saraceno solo una ri-popolazione. A testimonianza del fatto che l’edificazione di Rogliano sia anteriore all’esistenza dei Casali del Manco, è il ritrovamento di frammenti marmorei su cui erano incise delle iscrizioni Greche, tra cui, più precisamente: “Bret“ che in greco vuol dire “dei Brezi”, e inoltre degli scritti ellenici che certificherebbero la presenza di un tempio pagano risalente al periodo della prima federazione Eretica (1249- 753 a.c.). Dal racconto dello storico T. Morelli si evince che il ritrovamento di questi frammenti marmorei ebbe luogo nel 1569 quando in Rogliano veniva edificata la chiesa della Madonna delle Grazie, dove già preesisteva, presso lo stesso torrente Camina, la chiesa di Santa Sofia. Il paese era ubicato più a valle dal luogo dove si trova attualmente; l'insediamento, infatti, si è collocato più in alto dopo il terremoto del 1638 che rase al suolo la maggior parte dell'abitato. In origine la planimetria del centro abitato doveva apparire frammentaria e concentrata soprattutto intorno alle chiese, formando così più “rioni“. Ad esempio, il rione Cuti si sviluppava intorno alle chiese di S. Lucia e S. Maria in caratteristiche viuzze dette “Rughe“. Più a Nord erano posti i rioni Rota e Donnanni che si estendevano in una caratteristica forma a "L" intorno alla chiesa di S. Giorgio. Vi erano poi, e vi sono tutt’ora, i rioni Spani e Patinelli intorno alla chiesa di San Pietro, ed infine il piccolo rione Serra che si suppone dipendesse dalla parrocchia di S. Nicola situata più a Sud, perché in esso non erano presenti chiese prima del sisma. Anche l’attuale Marzi fu un rione roglianese detto “Li Marzi“, che divenne poi nel 1807 un comune autonomo. Il terremoto del 27 Marzo 1638 causo danni ingentissimi, solo in Rogliano le vittime furono 1200 ed il paese fu raso al suolo. Il maggior numero di vittime si ebbe all’interno della chiesa di S. Pietro durante la celebrazione della funzione religiosa per la Domenica delle Palme. Il terremoto stesso costrinse gli abitanti a spostarsi più a monte: locazione più favorevole per difendersi dalle frane. La ricostruzione portò ad un nuovo assetto urbano in cui il paese assunse una peculiare forma a ferro di cavallo. Nel rione fra Spani e Donnanni il Duomo, ovvero la chiesa di S. Pietro, fu riedificato dopo il terremoto e in ricordo di questo evento esistono due lapidi poste sul lato sinistro della chiesa. Da come si legge sul portale, il Duomo fu costruito nel 1717; esistono infatti due bolle pontificie, risalenti al 1748, in cui venne conferito il titolo di Decanato a S. Pietro e di Primiceriato a S. Giorgio. Riguardo la toponomastica, per l’Aceti il termine "Rublanum" fu conferito alla città in antiche origini proprio per la sua "rubedine terrae" ovvero "terra rossa". Vincenzo Padula invece sostiene, nella sua opera “Protogea“, che il termine Riblanum derivi dal ricordo del “si di Riblan città di Palestina“ e che quindi il suo significato sia “fertilità“. Il Barillaro alternativamente traccia le tappe della vera e propria evoluzione temporale del termine Latino “Rubilanum“, definendolo intorno al Mille come “terra Rugliani“, verso il Duecento come “Preadium Rubiliani“ e ancora cento anni più tardi “Casalis Rublani”
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800174361
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Cosenza
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'