centro storico, collinare, spontaneo, difensivo, Scalea, Laos (denominazione originaria, periodo greco), Lavinium (denominazione storica, periodo romano), AsKalos - Ascula (denominazione storica, periodo bizantino-longobardo), Scaliah (denominazione storica, periodo arabo, cit. 1154), Scalea (denominazione attuale, dal periodo medievale) (fine/ fine VI-VIII)

Scalea, VI-VIII fine/ fine

AMBITO DI CONTESTO: Fascia Costiera Tortora-Scalea CARATTERIZZAZIONE DEL TERRITORIO: la città si dispone su un vasto promontorio che delimita a sud il Golfo di Policastro. Il nucleo antico con i suoi rioni arroccati a gradoni, degrada sulla piana del Lao, mentre la parte moderna si sviluppa lungo la costa. Geomorfologicamente è formato dalla fascia pianeggiante compresa tra 0 e 220 m sul livello del mare che corre lungo la costa; ad essa si affiancano le colline che degradano verso il mar Tirreno con versanti accentuati. L'orografia della zona è costituita a nord dal massiccio del Pollino, che occupa la maggior parte del territorio ad E-SE della Valle del Noce e ad E della Valle del Lao. CARATTERI IDROGEOLOGICI: il territorio rientra nel Complesso delle rocce metamorfiche a tessitura scistosa e comprende filladi, scisti cloriticosericitici con intercalazioni di calcari cristallini e di quarziti, scisti quarzoso-feldspatici, scisti filladici, argilloscisti con intercalazioni di quarziti, appartenenti alla Formazione del Frido. Costituiscono il basamento cristallino premesozoico delle varie falde del Complesso calabride. Il fiume Lao, su cui nasce l'antica Laos, è uno dei fiumi più importanti della Calabria. Scende dal versante sud-occidentale del Pollino, precisamente il suo corso inizia dal bacino del Mercure. Il suo letto stretto e tortuoso fino alla confluenza dell'Argentino di Orsomarso è uno spettacolo di maestosa bellezza e uno scrigno di storia antica. PAESAGGIO URBANO: Piazza Cimalonga, Area Castello (bellezze panoramiche/punti di vista/belvedere) SISTEMA VIARIO: SS.18, Corso Mediterraneo (percorso di pianura); strada consortile Bocca delle Giare, SS 504 (percorso di controcrinale); Via Castello, Via S. Giacomo, Via Municipio (percorsi matrice); Vico I Marina, Via Purgatorio (percorsi d'impianto). L'antica Scalea, per le sue vie tutte a gradoni, conserva la primitiva struttura di kastellion bizantino e di Rocca longobarda- Percorsi matrice. SISTEMA EDILZIO: a rioni (Rione Castello, Cimalonga, Piazza vecchia, Marina). La protezione del castello normanno permise alle case di scendere fino ai piedi dello scoglio della Petrosa, quasi a costituire una muraglia di di difesa, con quattro porte: una alla marina, Porta di mare, la seconda chiamata Porta del ponte, la terza detta Porta di Cimalonga e la quarta del Forte. Le abitazioni di modeste costruzioni subito dopo il castello e nei vari rioni, addossate le une alle altre, si succedono tra angusti vicoli e gradinate in pietra. Da questo sistema di vie fatte a scala, deriva il nome Scalea. SISTEMA DIFENSIVO: castello normanno costruito nell'XI sec. (conserva pochi resti murari e parte del baluardo); Torre di Cimalonga sorta nel XV sec. come prima difesa della porta cittadina che si apriva ad est; Torre Talao, antica fortezza eretta nel XVI sec. su un'isola chiamata Talao, e cioè intorno al fiume Lao; Torre di Scalicella detta di Giuda, Ubicata a nord-ovest dell'abitato, su una roccia; Palazzo dei Principi Spinelli (XIII sec.) BENI CULTURALI DA VALORIZZARE: ruderi del castello normanno e area circostante, cappella bizantina, Ruderi del convento francescano del XIII sec.; cappella bizantina dell’antico convento del sec. IX chiamato anche 'U spitale” (l'ospedale)

  • OGGETTO centro storico collinare, spontaneo, difensivo
  • CARATTERI AMBIENTALI AREA STORICO-GEOGRAFICA: Riviera dei cedri. DESCRIZIONE GEOGRAFICA: Il comune di Scalea appartiene alla provincia di Cosenza e dista 93 chilometri da Cosenza, capoluogo della omonima provincia. Scalea ha una superficie di 22 chilometri quadrati per una densità abitativa di 455,77 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 25 metri sopra il livello del mare. Il territorio del comune risulta compreso tra 0 e 416 metri sul livello del mare. L'escursione altimetrica complessiva risulta essere pari a 416 metri. La cittadina si dispone su un vasto promontorio che delimita a sud il Golfo di Policastro. I rioni più antichi si dispongono arroccati a gradoni, mentre la parte più moderna si sviluppa lungo la costa. Confina con: Orsomarso, San Nicola Arcella, Santa Domenica Talao e Santa Maria del Cedro. Località di Scalea sono: San Giorgio, Petrosa, Jungo, Bocca della Giara, Colistano, Arenella, Santu Marcu, Montepulito, Santa Barbara, Foreste, Sant’Angelo, La Bruca, Pantano, Fischia, Lintiscita, Vignale e Revoce. DEFINIZIONE GEOLOGICA: La costituzione geologica del territorio del Comune di Scalea appartiene ai seguenti periodi di formazione: - Neozoico-Olocene: alluvioni fissate dalla vegetazione o artificialmente. - Mesozoico-Triassico: dolomie a grana fine e calcari ricristallizzati, generalmente grigio-scuri, localmente ben stratificati. Le rocce presentano un'elevata resistenza all’erosione, eccetto nelle zone intensamente fratturate. Permeabilità elevata. - Filladi grigie e grigioscure con intercalazioni, generalmente lenticolari, di quarziti verdastre, e con piccoli ammassi di rocce ignee basiche. Gli scisti contengono segregazioni lenticolari di quarzo parallele alla scistosità; le quarziti sono spesso intersecate da vene di quarzo irregolari. Le rocce sono attraversate da numerose superfici di discontinuità e presentano una moderata resistenza all’erosione. Permeabilità complessivamente bassa
  • LOCALIZZAZIONE Scalea (CS) - Calabria , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Gravina, Scalea (CS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Rinvenimenti nelle grotte di Torre Talao attestano insediamenti umani nelle cavità naturali affacciate sul mare, risalenti al Paleolitico medio, 35.000 anni fa. Nella piana del Lao e sulle colline circostanti sorgono diversi insediamenti indigeni di cultura Enotria provenienti forse dalla vicina Lucania (IV a. C- II a. C.). L'arcaica antenata di Scalea è la città magnogreca di Laos, che da tutti gli storici viene ubicata presso il fiume Lao, nella piana compresa tra Capo Scalea e Cirella. Strabone, geografo e storico, nel suo libro "Geografia", la nominava come una città lucana sita sul golfo di Laos. In seguito alle cruente battaglie tra i Lucani e i Turii, Laos scomparve definitivamente. La presenza lucana viene meno nel III sec. a.C. Con la sconfitta di Annibale, i Romani distrussero gli insediamenti lucani. Sulle rovine di Laos sorse Lavinium, che fu al centro dell'interesse dei Bizantini e Longobardi, fino alla conquista normanna. Il centro di Lavinium, dagli scavi del 1930, dovrebbe situarsi in località Fishija nel sito di Scalea, dove sono state trovate strutture murarie di ville romane e oggetti di pregio artistico. L'isolamento delle città, ultime eredi della civiltà greco romana, obbligò i loro abitanti a rifugiarsi sulle colline e sui monti per sfuggire ai barbari e agli assalti di pirati. Anche a Lavinium queste circostanze determinarono lo spostamento dei cittadini dalla paludosa Fischija per rifugiarsi sul vicino scoglio della Petrosa, arroccandosi nello stretto perimetro della sua cima, difesa dal fossato del terreno sottostante e dalle prime fortificazioni (III- II a.C.). Verso la fine del VI sec. Scalea, che era sotto il dominio dei Bizantini, fu occupata dai Longobardi. Intorno alla rocca costruita dagli invasori sorsero le prime case addossate l'una all'altra, protette da alte mura che consentivano l'accesso al borgo solo attraverso due porte: una militare per accedere al castello e l'altra cittadina, su largo Cimalonga. La Rocca longobarda rimase tale fino alla fine del sec. VIII quando Carlo Magno sottomise il ducato di Benevento che comprendeva anche Scalea. Nel IX sec. i Bizantini si riappropriarono dei territori occupati dai Longobardi. Iniziò così un periodo di profondo rinnovamento culturale ed artistico e si diffuse un forte sentimento religioso grazie all'arrivo dalla Sicilia dei monaci basiliani. Fu eretto il monastero di S. Nicola di cui oggi rimangono pochi ruderi della chiesetta dello Spedale. Molto probabilmente fu proprio intorno a questo monastero che si sviluppò il borgo di Scalea. Scalea fu un centro importante in epoca normanna (XI-XII sec.) per la sua posizione strategica nel contesto dei commerci tra l'interno e la costa, tra la costa e il nord della Calabria. E su una preesistente struttura longobarda, gli invasori costruirono il nuovo maniero, lo stesso che il geografo arabo Edrisi descrive come "bello e ragguardevole". La protezione del castello normanno permise, poi, di passare dal sistema chiuso della Rocca a quello aperto del Borgo. Così le case scesero fino ai piedi dello stesso scoglio, che divenne come una fortezza sul mare, con due porte: una a nord, sulla marina e l'altra, Porta del Ponte, a sud-est verso Cimalonga, riservata ai feudatari e gente di riguardo, e Porta Militare che oltre ad avere una funzione militare, consentiva il passaggio del Principe e dei suoi familiari. Con l'ascesa al potere di Enrico IV (XII sec.), Scalea divenne feudo della casa sveva. In questo periodo venne costruito il convento dei Francescani eretto nel 1255 da padre Cathin, che diffuse la regola francescana nei nostri paesi e in Sicilia. Scalea divenne un importante centro religioso e culturale. Con l'ascesa al potere di Enrico IV, Scalea divenne feudo della casa sveva. In questo periodo venne costruito il convento dei Francescani eretto nel 1255 da padre Cathin, che diffuse la regola francescana nei nostri paesi e in Sicilia. Scalea divenne un importante centro religioso e culturale. In località Cimalonga, sottostante la zona del castello, gli Aragonesi costruirono una torre circolare a difesa di una delle quattro porte della città, e dunque del suo abitato, chiamata per la sua altezza Cimalonga indicando la naturale funzione di Torre di guardia. (XV sec.). Il secolo XVI fu per la Calabria il sec. dei Turchi. A ricordo della pirateria turca in Calabria restano le torri costruite lungo tutta la costa per ordine di Carlo V, affidato al suo Vicereggente, Fabrizio Pignatelli, nel 1535, come Torre Talao, posta tra Torre di Cirella e quella di Dino. Dopo gli Spagnoli, i Borboni e i Francesi, con l'unità d'Italia, nel 1861, Scalea divenne Comune della provincia di Cosenza, manifestando una condizione di arretratezza economica che diede inizio ad un lungo periodo di emigrazione. Durante la seconda guerra mondiale Scalea fu bombardata. Dagli anni '60 le poche case che costituiscono l'attuale centro storico vennero progressivamente abbandonate e gli abitanti iniziarono a costruire edifici nuovi occupando la zona a sud del nucleo originario; tale processo proseguì fino agli anni '90 quando Scalea assunse l'attuale fisionomia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800174357
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Cosenza
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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