nucleo storico, di crinale, spontaneo, difensivo, Roseto Capo Spulico, Civitas Rosarum (denominazione originaria, periodo romano), Roseto (denominazione storica, Età medievale-Unità d'Italia), Rosito Capo Spulico (denominazione storica, dal 1863/03/28), Roseto Capo Spulico (denominazione attuale ufficiale, dal 1964/02/15) (fine X)

Roseto Capo Spulico, X fine

AMBITO DI CONTESTO: Sibaritide CARATTERIZZAZIONE DEL TERRITORIO: dal punto di vista altimetrico il territorio si presenta vario. Si passa dalle spiagge alle vette del Pollino prima attraverso una lingua pianeggiante antistante al mare, poi attraverso piccoli altipiani e colline. La costa è tipicamente “bassa”, presenta un andamento sub-pianeggiante, lievemente degradante in direzione della linea di costa, compresa tra le quote 0,00 e 3,00 m s.l.m. Il suo litorale è vario spiagge sabbiose , ciottolose e rocciose. CARATTERI IDROGEOLOGICI: il territorio è caratterizzato da un complesso argilloso caotico che comprende formazioni eterogenee a componente prevalentemente argillosa e spesso molto tettonizzate, quali le Argille variegate del Complesso sicilide, le Argille variegate dei complessi crotonide e antisicilide e da un complesso dei depositi terrigeni ed evaporitici. PAESAGGIO URBANO: Rione Cappella, Bastione (bellezze panoramiche/punti di vista/belvedere). SISTEMA VIARIO: Via Panoramica (percorso di controcrinale); Via Niccolò Converti (percorso matrice). SISTEMA EDILIZIO: impianto a rioni; i principali rioni in cui è suddiviso il centro storico di Roseto Capo Spulico sono denominati Cappella, Bastione, Celle e Calvario. Il centro storico di Roseto Capo Spulico, racchiuso nel perimetro delle mura medievali, presenta una conformazione morfologica a dedalo con un tessuto urbano suddiviso in rioni denominati in base agli edifici ivi presenti o alle peculiarità del luogo. Una serie di vicoli e strette stradine, archi, pendii e piazzette che affacciano verso la costa offrendo suggestivi panorami ne contraddistinguono l'edificato. L'area su cui sorge l'abitato è caratterizzata inoltre dalla presenza di numerose gallerie sotterranee che dal Castrum Roseti conducono in aperta campagna o verso il mare, via di fuga per la popolazione nel periodo degli attacchi di predoni forestieri. La tipologia edilizia per lo più omogenea consiste in fabbricati monofamiliari a due piani fuori terra dai caratteri semplici realizzati in pietra di provenienza locale. Il rione Celle in cima alla collina è il più antico del borgo ed è così chiamato perché conserva memoria del monastero basiliano che vi fece edificare San Vitale nel X secolo SISTEMA DIFENSIVO: il sistema difensivo ha andamento circolare, parte dal Castrum Roseti e ingloba l'intero centro storico. Il Castrum Roseti è un castello di epoca normanna che ha in gran parte perduto la topografia originaria in seguito a ripetuti rimaneggiamenti e riadattamenti. Delle originarie strutture si conservano portali con arco a tutto sesto in pietra che immettono nel cuore del centro storico, come la "Porta della Terra", bifore e mura merlate. Edificate quando il primo nucleo abitativo era già presente per volere di Roberto il Guiscardo nella seconda metà dell'XI secolo, dunque coeve al castello, le mura sono citate dal geografo medievale Edrisi agli inizi del XII secolo in una descrizione di Roseto: "una città di antica costruzione, cinta di solide mura, in un luogo ameno e popolato, benché le case non siano molte". Ancora oggi se ne conservano alcuni tratti ben visibili. EMERGENZE ARCHITETTONICHE: il centro storico di Roseto Capo Spulico si presenta ricco di edifici rilevanti da un punto di vista storico-artistico tra cui ricordiamo il Palazzo Municipale, Palazzo Mazzario, la Chiesa Madre, la Cappella di Sant'Antonio, la Cappella dell'Immacolata Concezione e i resti della cinta muraria

  • OGGETTO nucleo storico di crinale, spontaneo, difensivo
  • CARATTERI AMBIENTALI AREA STORICO - GEOGRAFICA: Alto Ionio. DESCRIZIONE GEOGRAFICA: Roseto Capo Spulico si trova al confine della linea che delimita la Sibaritide e la Siritide. E' attraversata dalla SS 106. Ha una superficie di 30.70 kmq e sorge a circa 217 m s.l.m. I rilievi presenti toccano circa i 600 m s.l.m. Confina con i comuni di Amendolara, 4,2 km, Montegiordano e Oriolo. Il clima è di tipo mediterraneo, caratterizzato da valori di precipitazione media mensili massimi in inverno e minimi in estate. In media, le piogge annue sono comprese tra 504mm(stazione pluviometrica di Villapiana) e 1097 mm (stazione di S. Lorenzo Bellizzi). Il tipico periodo di surplus si estende tra ottobre ed aprile. DEFINIZIONE GEOLOGICA: gli affioramenti geologici sono diversi. Risalenti al neozoico olocene ritroviamo alluvioni e detriti di frana concentrati in prevalenza lungo la costa mentre al pleiostocene risalgono le formazioni marine costituite da conglomerati poligenici poco cementati associate a sabbie grossolane o fini spesso ciottolose sottoforma di lenti
  • LOCALIZZAZIONE Roseto Capo Spulico (CS) - Calabria , ITALIA
  • INDIRIZZO Via delle Rose, Roseto Capo Spulico (CS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le prime attestazioni di frequentazione dell'area su cui sorge l'attuale Comune di Roseto Capo Spulico risalgono al II-I secolo a.C.. Vista la mancanza di citazioni e riferimenti all'area nelle fonti antiche, non doveva presentarsi come un unico centro, ma molto probabilmente un insieme di piccoli villaggi disseminati sul territorio posti a poca distanza l'uno dall'altro. A conferma di tale ipotesi, ritrovamenti archeologici di tombe sparse appartenenti a diverse necropoli in località Piano Rotonda, Piano di Salomone e Fra Giuseppe. A Piano Rotonda sono state rinvenute tombe contenenti reperti di fattura tardo ellenistica insieme a monete e medaglie di Metaponto riferibili a epoca precedente. In località Piano della Marina si conservano ancora resti di un acquedotto romano. Nel corso del IX secolo la costa ionica fu preda di diversi episodi di brigantaggio e saccheggio. Predoni stranieri, arabi in particolare, fecero razzia di uomini e villaggi, ma non furono l'unico motivo che indusse gli abitanti del litorale a spostarsi verso le alture più interne in cerca di luoghi meno esposti. In questo periodo si registra anche la circolazione nei mari prospicienti le coste dell'attuale Calabria di mercanti di schiavi greci, molto temuti dalla popolazione peninsulare. Altro fattore determinante, stavolta interno, che comportò la fuga verso l'entroterra, fu il cattivo stato del terreno e l'aria insalubre dovuta alla malaria. Il primo insediamento dell'attuale Roseto Capo Spulico risale a questa età e, secondo tradizione orale, il borgo fu edificato in località Civita, oggi piccola frazione del Comune di Roseto. Da qui probabilmente la denominazione "Civitas Rosarum", Città delle Rose, per la cospicua presenza di roseti nelle aree limitrofe. Le incursioni arabe in Sicilia di Ibrahim contro i cristiani nel X secolo indussero numerosi monaci basiliani, che lì si erano stanziati dopo la fuga dalle persecuzioni di Costantino V in Grecia, a risalire lungo la penisola passando per la Calabria e spesso trovandovi luoghi tranquilli e isolati adatti alla costruzione di monasteri, primo fra tutti quello di Rossano Calabro. Anche a Roseto, secondo le fonti, fu edificato un monastero basiliano ad opera di san Vitale da Castronuovo (inizi IX sec.-994) che dopo lungo peregrinare si fermò in un luogo solitario vicino al mare nei pressi della Via de Apulia chiamato Pietra di Roseto "in locis inviis et inhabitabilibus quae nunc dicitur Petra Roseti". A quei tempi l'area si trovava in condizioni di decadenza a causa della malaria e di una delinquenza dilagante. San Vitale vi edificò una cappella intitolata a San Basilio e scoprì una sorgente d'acqua salutifera grazie alla quale compì miracoli con la guarigione di numerosi ammalati. Tale fontana è ancora esistente, chiamata "Fontana di S. Vito", e si trova in località Civita nella zona più alta dell'odierno centro abitato. Nell'attuale rione Cella, invece, fu edificato il monastero che doveva sorgere in prossimità dell'attuale Chiesa Madre. Dell'edificio si sono quasi del tutto perse le tracce, si conservano esclusivamente resti di una volta addossati alla Torre rotonda sul lato sud della chiesa. Il rione Cella presenta, inoltre, numerose celle sotterranee che nei secoli successivi a san Vitale furono utilizzate come ossari. Intorno all'anno 1000, le incursioni dei pirati musulmani distrussero il rione "Civita" con un grande incendio. La ricostruzione del borgo avvenne lentamente in una località poco distante ma più elevata e meno esposta ai pericoli esterni. Con l'arrivo dei Normanni il nuovo centro sarà dotato di adeguato sistema difensivo grazie all'edificazione del castello, il Castrum Roseti, e di massicce mura di cinta. Questi risalgono al regno di Roberto il Guiscardo, tra il 1058 e il 1085. A Roseto Capo Spulico si conserva inoltre un secondo castello, maggiormente conosciuto per la suggestiva posizione su una scogliera a specchio sul mare, denominato "Castrum Petrae Roseti". L'edificazione di questo baluardo difensivo risale con ogni probabilità ad un periodo successivo quando, nel XIII secolo per volere di Federico II furono eretti lungo la costa numerosi castelli fortificati. La località Petra Roseti segnava in quel punto il confine tra le capitanerie in cui era diviso il Regno delle Due Sicilie, dunque il castello fungeva da postazione di controllo. scarsa, comunque è noto che furono numerose le famiglie che si succedettero nella detenzione del feudo dalla seconda metà del XV al primo XIX secolo. Dopo la congiura dei baroni nel 1485, il feudo di Roseto passò a Guglielmo Sanseverino, conte di Capaccio. Dal 1491, per quasi tutto il Cinquecento vi regnò la famiglia Carafa. Dal 1623 al 1671 Roseto fu sotto la famiglia Rende e passò successivamente ai Della Porta. Nel 1720 vi subentrò per successione Adriano Calà, duca di Lauria, appartenente ad una famiglia che nel corso del XVIII secolo si unirà agli Ulloa. Nel periodo 1791-1806 vi regneranno i Ferrari di Cosenza. Nel 1799, con il nuovo ordinamento amministrativo ordinato dal generale francese Championnet, Roseto diviene Comune del cantone di Tursi, Dipartimento del Crati. Dal 4 maggio 1811 il centro sarà incluso nel Circondario di Amendolara in seguito al riassetto ordinato dai Francesi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800174348
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Cosenza
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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