centro storico, di crinale, Montalto Uffugo, Montalto (denominazione storica), Montis Altis (denominazione storica), Aufugum (denominazione originaria) (VI a.C.-V a.C)
SISTEMA EDILIZIO: il centro storico di Montalto Uffugo è strutturato in ventuno comparti, identificabili per lo più dalla presenza di edifici di culto dei quali hanno acquisito il nome. Nello specifico ritroviamo il comparto di Piazza Mammone, di Sant’Antonio, di Via Roma, di San Giacomo, di Corso Garibaldi, di San Francesco, della Madonna della Serra, di Via Leoncavallo, di Marigliano, del Castello, di San Domenico, Ultramontano, del Pirrerio, di Santa Chiara, dell’Antico ghetto, della Torre, di Santa Rita, di Via d’Amato, del Carmine, di San Pasquale e Crocevia. SISTEMA DIFENSIVO: la Torre Normanna ha un impianto a forma circolare e faceva parte dell'antico circuito murario che in epoca medioevale circondava l'intero paese. Lungo la cinta si aprivano ben sei porte, difese da torri a pianta circolare. Quella ancora visibile in via Petralta Foscarini, conosciuta come Torre Normanna perché edificata nell'XI o XII secolo, è oggi in parte circondata da abitazioni. Probabilmente un tempo le torri erano presidiate da sentinelle e, secondo uno storico locale, venivano annualmente benedette in quanto determinanti per la difesa della cittadina
- OGGETTO centro storico di crinale
-
CARATTERI AMBIENTALI
CARATTERIZZAZIONE DEL TERRITORIO: Montalto Uffugo, posta in posizione collinare a 450 m s.l.m., sembra un paese-fortezza, arroccato su un costone. L'impressione che si ricava da questo colpo d'occhio è di dominio su tutta la valle. Inerpicandosi per la via principale, le fughe dei primi vicoletti rimandano con più forza questa sensazione di altezza e di difesa. CARATTERI IDROGEOLOGICI: l’area su cui giace l’abitato si presenta esente da fenomeni franosi. A circa 500 m in direzione N sono presenti dei corpi franosi per scivolamento aventi dimensione di circa 500 m di lunghezza e 200 m di larghezza e direzione di movimento verso Nord -Nord Est. Un fenomeno simile è riscontrabile a circa 300 m dall’abitato in direzione ovest
- LOCALIZZAZIONE MONTALTO UFFUGO (CS) - Calabria , ITALIA
- INDIRIZZO Piazza Severino Merli, MONTALTO UFFUGO (CS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il primo insediamento si identifica con Aufugum che dovrebbe, secondo le notizie storiche e i ritrovamenti archeologici, trovarsi in località Pantuni. Si ritiene che si trattasse di un "mansio", un raggruppamento di poche case, quindi un luogo di passaggio e sosta per i viaggiatori. Teoria che si scontra con la natura dei reperti archeologici ritrovati nel 1928, una cornice policroma della fine del VI secolo a.C. e un’antefissa della prima metà del V secolo a.C., che fanno pensare all’esistenza di un santuario isolato in campagna. Nel 1728, durante il restauro del Tempio della Beata Maria Vergine, situata sul Monte Serrone, fu rinvenuta una lapide che sparì durante un altro intervento di restauro nel 1856, in seguito al terremoto che colpì Montalto, nella quale si fa chiaro riferimento ad Aufugum. L'edificazione del centro storico avviene nel 975 quando, a seguito della furia devastatrice e sanguinaria dell’Emiro Ibrahim, la città di Cosenza venne in parte distrutta. I Cosentini cercarono rifugio nei monti vicini, Montalto fu uno dei luoghi ritenuti più sicuri. Nel 1056, i Normanni si insediarono a Montalto, edificando la rocca, anche se il Castello venne fatto costruire solo nel 1420 dai Conti Ruffo. La città di Montalto crebbe quindi ai piedi del Castello e rimase racchiusa nelle mura fino al 1516. Nel 1315, arrivò a Montalto un primo gruppo di Valdesi, i quali edificarono il Borgoltremontano, ai lati di un asse viario, a stretto contatto con il territorio agricolo. Nel 1365, essendo cresciuti di numero, si spostarono anche nelle zone limitrofe il borgo da loro edificato. Nel XV secolo, un gruppo di Ebrei si insediò fuori le mura dell’abitato, in una località che chiamarono Cafarnao, oggi identificata come Cafarò. Il quartiere ebraico era organizzato come uno spazio chiuso su due lati, in grado di espletare la funzione commerciale alla quale essi erano dediti. Gli Ebrei furono definitivamente allontanati da Montalto nel 1514-1515. La città inizia ad espandersi oltre le mura, con la costruzione della Chiesa e del Monastero dell’ordine di San Francesco di Paola, del Palazzo Nardi e la ricostruzione della Chiesa dell’Assunta sul colle della Serra, veri capisaldi architettonici dell’evoluzione urbana di Montalto, infatti il tessuto urbano inizia a crescere attorno a questi tre edifici. In questo periodo, alla tipologia a schiera si aggiunse, con un’architettura più elaborata, la tipologia del Palazzo, quali il Palazzo della Cananea (XVII sec.), Alimena (XVI sec.), D’Alessandro (XVI sec.), Sacchini (XVI sec.), ed altri, che manifestano anche una nuova condizione socio-economica del centro oltre che un nuovo linguaggio architettonico. Nel 1550 fu realizzata una nuova area dedicata al commercio (Piazza Mercato oggi Piazza Enrico Bianco) che assunse immediatamente il ruolo di interscambio fra il centro e il resto del territorio. Da allora la città storica assume la forma e la dimensione che mostra attualmente. BENI CULTURALI DA VALORIZZARE: l'imponente Torre Campanaria, che conserva ancora intatta la vecchia campana, che chiamava a raccolta gli abitanti di Montalto in caso di pericolo o li avvertiva del verificarsi di eventi straordinari. Risalente al XIV-XV secolo, la torre era un tempo parte di un possente edificio, detto "castello novo", fatto costruire dal conte Giordano Ruffo, a difesa del paese, intorno al 1350. Il castello, che sorgeva in cima all’abitato e si innalzava sulle mura di un’antica fortificazione normanna esistente già dal 1046, costituiva l’abitazione del conte. Vi risedette Dragone d’Altavilla che sostenne, nel 1283, l’assedio delle truppe di Carlo I d’Angiò, quando Piero d’Aragona invase la Calabria. Si impossessarono del Castello, dopo i Ruffo, le famiglie: d’Aragona, dei Boria, di Alvarez De Toledo, duca di Montalto e infine dei Moncada dopo i quali il castello si avviò alla decadenza. In seguito a calamità naturali e all’incuria dell’uomo, già nella prima metà dell’800, era allo stato di rudere e si utilizzò il materiale per la costruzione dell’acquedotto
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800174321
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Cosenza
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
-
DOCUMENTAZIONE GRAFICA
(1)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0