centro storico, lineare, Carpanzano, Carpente (denominazione storico, X secolo), Carpadoro (denominazione storico, X secolo) (prima metà XV)

Carpanzano, ca 1422 - ca 1422

AMBITO DI CONTESTO PDA: Valle del Savuto. CARATTERIZZAZIONE DEL TERRITORIO: il centro storico di Carpanzano si colloca nel paesaggio della valle del Savuto. Il fiume disegna tutta l'orografia della zona con un sistema di crinali e controcrinali che terminano nella valle. Carpanzano occupa uno di questi piccoli rilievi e ne segue il corso in direzione Est-Ovest. L'area è montuosa e le coltivazioni sono scarse ad eccezione di alcuni appezzamenti ad ulivo. Abbastanza consistente è invece la vegetazione costituita per lo più da macchia, querceti, castagneti. Non vi è ulteriore urbanizzato prima dei centri di Marzi e Rogliano a nord. CARATTERI IDROGEOLOGICI: Carpanzano è caratterizzato dal bacino del fiume Savuto che nasce a 1360 m di altezza nel complesso silano. Lungo il tragitto il Savuto riceve numerosi affluenti, due dei quali disegnano le vallette a nord e sud del centro storico. SITEMA VIARIO: il percorso matrice cambia denominazione molte volte ma rimane un percorso unico che attraversa il Centro Storico (Via Roma; Via Savoia; Via Duca d'Aosta; Via Parisani; Via Castelluccio; Via Ponterisi; Via Piave; Via Serra; Via Sottani). SISTEMA EDILIZIO: Rioni (Rione P.zza Maria delle Grazie; Rione Via Parisani; Rione Via Duca d'Aosta; Rione Via Ponterisi; Rione Via Conventu). BENI CULTURALI DA VALORIZZARE: Palazzo Micciulli, Ex Chiesa di San Pietro oggi sede Museo Civico, Palazzo Aragona

  • OGGETTO centro storico lineare
  • CARATTERI AMBIENTALI AREA STORICO GEOGRAFICA: Valle del Savuto. DEFINIZIONE GEOLOGICA: lo strato geologico dove si colloca il centro storico di Carpanzano è una formazione di origine marina risalente all’era Cenozoica nell'epoca del Miocene medio-superiore. I litotipi sui quali giace il centro sono conglomerati, con grossi ciottoli ben arrotondati, di rocce ignee e metamorfiche in una matrice sabbiosa. Questo complesso presenta una moderata resistenza all'erosione ed elevata permeabilità. Le pendici della piccola cresta ove è posto il centro sono costituite da una formazione metamorfica di scisti e gneiss da grigio-chiari a biancastri costituiti prevalentemente da quarzo, feldspato e muscovite. Queste rocce hanno una resistenza all'erosione da media ad elevata e bassa permeabilità. DESCRIZIONE GEOGRAFICA: Carpanzano è situata nella parte meridionale della Provincia di Cosenza, sul versante tirrenico, nell’alta valle del fiume Savuto, a ovest dell’altopiano della Sila piccola, tra Scigliano, Colosimi, Marzi, Belsito e Altilia. L'area è attraversata dalla strada statale n.19 delle Calabrie e può essere raggiunta anche con l’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria. Il comune ha una superficie di 14,3 Km², sorge a 600 m s.l.m. e il territorio del comune risulta compreso tra 234.m e 1.221 m s.l.m. con caratteristiche tipicamente montuose. Il clima tipicamente montano è però influenzato dalla presenza del fiume che ne alza il livello di umidità e dalla formazione della valle che incanala i venti. Precipitazioni nevose nella stagione invernale
  • LOCALIZZAZIONE Carpanzano (CS) - Calabria , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Piave, Carpanzano (CS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il toponimo "Carpanzano" è in uso dal terremoto del 1638 che distrusse la maggior parte dei rioni (S. Mauro, S. Pietro in Verzerio, S. Felice) dell'antico insediamento che si chiamava Carpente e/o Carpadoro. Il significato allude all'ebraico "Carpenzano" e cioè "carità del monte fumante" perché l’antico abitato era posto sul costone del cratere di un vulcano spento. L'origine di Carpanzano, come quella della gran parte dei casali di Cosenza, secondo molti sarebbe da legare all’invasione dei Saraceni (X secolo), quando gli abitanti di Cosenza furono costretti ad abbandonare la loro città distrutta delle incursioni. Rifugiatisi tra i fitti boschi dell’entroterra alcuni profughi avrebbero fondato, intorno all’antica Via Soprana (oggi Via Savoia), un “incastellamento" (costruzione fortificata, dalla struttura simile a quella dei castelli, destinata a contenere non un solo signore, ma un intero popolo). Come per tutti i Casali cosentini è ormai storicamente riconosciuta l'improbabilità delle "fondazioni" di questi insediamenti quanto più è probabile la rivitalizzazione e fortificazione di nuclei abitativi preesistenti; per Carpanzano si parla di una probabile importanza strategica secondo cui il paese sarebbe stato una guarnigione militare posta a presidio di un incrocio stradale strategico (l'attuale Piazza Maria SS. delle Grazie, dove confluivano l'antica strada di collegamento tra il mare e la Sila e quella che da Rogliano, ponte delle Fratte sul fiume Savuto, Provvidenza proseguiva fino al territorio catanzarese). Il 15 giugno 1422, con decreto del re Luigi III d'Angiò, il borgo divenne un casale di Cosenza e ne prese le strutture. Testimonianze materiali: Sul sagrato della chiesa Madonna delle Grazie vennero costruiti, oltre agli archi rinascimentali, alla scalinata e ai pilastri, i sedili per le riunioni dei notabili del paese che avevano autonomi poteri decisionali sulle sorti della comunità. Nel 1535 l'imperatore Carlo V, durante il viaggio di ritorno dall’Africa, passò per l'abitato di Carpanzano (una lapide commemorativa posta all'ingresso del santuario ricorda questo evento). In attesa di riorganizzare la crociata contro gli Ottomani, Carlo V decise di lasciare in paese un drappello di suoi soldati e, in segno di riconoscimento per l’accoglienza ricevuta oppure come pegno ai suoi soldati che sarebbe ritornato, donò alla comunità il suo mantello (ancora oggi gelosamente conservato nel palazzo comunale). Una volta giunto in patria, però, l'imperatore, malato, stanco e deluso dalle vicende del suo regno, abdicò in favore del figlio Filippo II. I soldati del drappello lasciato a Carpanzano mantennero la posizione e divennero agricoltori e artigiani. Probabilmente furono proprio loro, grazie ai bottini di guerra, a portare ricchezza al borgo. In quel periodo, infatti, furono costruite ben cinque chiese e diversi palazzi che attualmente costituiscono il patrimonio monumentale del paese. Presumibilmente autori di un generoso contributo per la costruzione del nuovo Convento dei Frati Minori Conventuali nell'anno 1614 (l'attuale Santuario della Madonna delle Grazie, esistente già prima del 1350, anno in cui è documentata la presenza dell'ordine monastico). Testimonianze materiali: Palazzi Gentilizi del sec. XVII (Palazzo Bilotti); Chiesa di San Felice (Matrice), edificata nel XVII secolo, presenta una facciata barocca in pietra di Altilia con motivi di scuola rinascimentale; maestosa, ha tre portali con archi sormontati dagli stemmi nobiliari (quello centrale è degli Aragona, i due laterali sono della famiglia Mantovani) delle famiglie che li hanno ricostruiti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800174289
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Cosenza
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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