centro storico, collinare, difensivo, Calopezzati (X)
AMBITO DI CONTESTO PDA: Fascia Costiera Crosia-Cariati. AMBITO DI CONTESTO DI PROSSIMITÀ: Calopezzati sorge sulla cima di una piccola collinetta e ne segue il crinale verso NE. L'intorno è un morbido paesaggio collinare ampiamente coltivato ad ulivi. La poca vegetazione si addensa nelle valli lungo i corsi d'acqua. Pochissimo è l'urbanizzato che si concentra invece lungo una stretta fascia a ridosso della costa ad Est a breve distanza. CARATTERIZZAZIONE DEL TERRITORIO: a nord di Calopezzati scorre il fiume Trionto che nasce nel cuore della Sila Greca e costituisce il principale corso del territorio. Più prossimo al centro è il Torrente Fiumarella che sfocia nel mar Jonio e il suo affluente, il Torrente Malanico, scorre ai piedi del versante NW dell'altura dove sorge Calopezzati. Sono presenti altri corsi d'acqua minori in tutta l'area che affaccia sullo Jonio. SISTEMA DIFENSIVO: Castello feudale: l'attuale castello di Calopezzati è il risultato di ripetuti interventi di trasformazione che ne hanno disegnato nei secoli l'assetto attuale. Esso nacque in epoca bizantina come rocca avente funzioni di difesa e di avvistamento (X secolo). In età normanno-sveva la rocca venne trasformata in un vero e proprio castello, la sua struttura fu rafforzata ed assunse la severa forma quadrilatera che ancora oggi lo caratterizza. Nell'ultimo periodo angioino si procedette invece all'aggiunta delle quattro torri angolari e, nei primi decenni del '400, fu avviato un intervento di restauro voluto da Covella Ruffo. Segni tangibili del riadattamento del maniero a residenza signorile sono le caratteristiche finestre a bifora, una delle quali, di splendida fattura, si affaccia sulla corte interna del castello. Resti di cinta muraria: Calopezzati nasce come "castellum" configurandosi dunque come un piccolo centro urbano fortificato e cinto da mura. Nel periodo angioino e per volere di Covella Ruffo, fu avviato il rafforzamento della cinta muraria, che si arricchì di piazzole difensive e di spuntoni o torri d'angolo aventi funzioni di avvistamento e di prima difesa. Lungo l’attuale via Le Murate permangono alcuni resti della cinta muraria
- OGGETTO centro storico collinare, difensivo
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CARATTERI AMBIENTALI
AREA STORICO GEOGRAFICA: Piana di Sibari. DEFINIZIONE GEOLOGICA: lo strato geologico dove insiste il comune di Calopezzati è una formazione di origine marina risalente all'era Cenozoica nell'epoca del Pliocene superiore. I litotipi presenti sono sabbie giallastre, localmente cementate e con bande calcarenitiche, soggette a rapide variazioni di potenza. Frequente sviluppo di conglomerati alla base spesso con ricca microfauna. Le sabbie sono friabili e facilmente erodibili, eccetto nelle parti arenacee. Permeabilità da media a elevata. DESCRIZIONE GEOGRAFICA: il comune di Calopezzati è situato sulla costa ionica, sulle propaggini dei monti dell’altopiano della Sila greca, alla destra del fiume Trionto e confina con Pietrapaola, Caloveto, Cropalati, Rossano e Crosia. Può essere raggiunto percorrendo le strade statali n. 106 e n. 531. L'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria si trova a 117Km. Il comune ha una superficie di 22,3 Km², sorge a 217 m s.l.m. e il territorio risulta compreso tra 0 e 438 m s.l.m. con caratteristiche collinari. Il clima presenta temperature nella media influenzate dalla presenza del mare
- LOCALIZZAZIONE Calopezzati (CS) - Calabria , ITALIA
- INDIRIZZO Piazza Giuseppe Garibaldi, Calopezzati (CS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nelle fonti storico-letterarie il nome "Calopezzati" è riportato secondo numerosissime varianti che è possibile comunque ricondurre a due forme base: calo+patium; calo+peczatum. Le due matrici sono accomunate dal primo costituente, di chiara derivazione greco-bizantina, "calo"("kalos") che sta per "bello". Nella prima accezione,"patium" deriverebbe dal greco-bizantino "palation" e dal latino "palatium" che indica la sede dell'autorità amministrativa e militare, il palazzo governativo che potremmo identificare con la rocca intorno alla quale si sviluppò il primo nucleo di Calopezzati, successivamente trasformata in castello; in questo caso la traduzione letterale del toponimo sarebbe "bel-palazzo". Nella seconda accezione il costituente "peczatum" è di oscura origine, sebbene in sede filologica siano state avanzate numerose interpretazioni del termine. Secondo alcuni deriverebbe da "pezades"- cuoi, secondo altri da "pios"-pingue oppure da "pizos"-giara. Tuttavia, a partire dall'XI-XII secolo, il termine viene indicato nei documenti notarili secondo l'accezione di "petium", pezzo di terra; seguendo tale interpretazione il toponimo "calo-petium" potrebbe dunque essere tradotto in "buone terre". Dalle fonti storico-letterarie e dall'analisi dei ritrovamenti archeologici, risulta che il territorio di Calopezzati è stato interessato dalla presenza di insediamenti bretti di natura rurale e votiva, riconducibili al V-VI secolo a.C. (Località Borèa, Angiolino, Mulinello). In età romana il Bruttio si arricchisce di una nuova tipologia insediativa: la villa rustica. Resti di una villa romana sono stati rinvenuti in territorio di Calopezzati, presso un sito denominato Gadice. Insediamenti più modesti, databili tra il II secolo a.C. e il I secolo d.C., sono stati individuati nelle località Carreria e Cugnale. L'origine storica dell'abitato di Calopezzati può essere ricondotta al X secolo, quando il territorio è interessato dalla graduale, ma costante penetrazione bizantina. Calopezzati si configura allora come un "castellum", un piccolo nucleo urbano fortificato, cinto da mura e caratterizzato dalla presenza di una rocca a base quadrangolare. Calopezzati, sfruttando anche la sua strategica posizione geografica, diviene ben presto un importante baluardo di difesa e di avvistamento sul vasto territorio a sud di Rossano. Calopezzati fu meta dei monaci greci fuggiti dalla Sicilia al tempo delle invasioni arabe (X secolo); essi si rifugiarono dapprima in grotte e cavità naturali - le cosiddette laure, molto numerose nel territorio-e successivamente diedero origine a forme di vita cenobitica, come testimonia la fondazione in loco del convento di San Nicola. Le prime attestazioni d'archivio su Calopezzati riportano per il feudo la qualità giuridica di "casale"; tale è menzionato in un documento del 1269 ("casali Calopatii") e in uno del 1272 ("casalis Calopizzato"). Verosimilmente dalla fine degli anni '70 del XIII secolo Calopezzati non è più casale, ma è annoverato come "Universitas". Le famiglie feudali che governarono il centro appartenevano all’élite della nobiltà regia; la prima di queste famiglie fu quella dei Caputo, che detenne il governo di Calopezzati fino al 1344. Dal 1351 al 1390 il dominio fu nelle mani della famiglia Della Marra, il cui ultimo discendente aveva sposato Covella Ruffo. Con la morte del Della Marra il feudo passò dunque nei possedimenti dei Ruffo di Calabria. Covella sposò in seconde nozze Ruggero Sanseverino, VI conte di Chiaromonte e Tricarico. Quando nel 1447 Covella Ruffo scomparve, la terra di Calopezzati venne compresa nel potente stato feudale dei Sanseverino di Calabria, ottenendo in questo periodo grazie e privilegi. Ai Sanseverino successe la famiglia Abenante - che aveva ricevuto Calopezzati a titolo di suffeudo - poi nel 1571 gli Spinelli della linea dei principi di Tarsia e nel 1608 i Mandatoriccio di Rossano. Gli ultimi feudatari di Calopezzati furono i Sambiase, probabilmente discendenti dalla famiglia Sanseverino
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800174286
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Cosenza
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0