centro storico, di crinale, difensivo, Belmonte Calabro, Bellomontis castrum (denominazione originaria, 1270) (XIII)
CARATTERIZZAZIONE DEL TERRITORIO: Belmonte Calabro sorge su un terrazzo naturale a 260 metri sul livello del mare e si colloca nel Basso Tirreno Cosentino. Il suo edificato storico è distinto dalle nuove espansioni, trovandosi in posizione dominante e non facilmente accessibile. La grande biodiversità che caratterizza il versante sud della collina del paese ed il suo fondovalle consta di circa 200 specie di vegetali e 130specie animali e rappresenta uno dei numerosi ambienti naturali locali da preservare e tutelare. A circa 800 m dalla costa, nell'ambito antistante il litorale tra Amantea e Belmonte è presente un elemento di notevole pregio naturalistico, l'ambiente marino degli Scogli di Isca, che è anche Sito di Interesse Comunitario e Parco Marino Regionale. CARATTERI IDROGEOLOGICI: il bacino idrografico raccoglie numerosi ruscelli e il torrente Verre, lungo 7 Km, che nasce dall'entroterra collinare, bagna la campagna circostante coltivata a terrazze e raggiunge il mare. Il centro abitato di Belmonte Calabro non è attraversato da corsi d’acqua, tuttavia al disotto dei 100 m s.l.m., in località Marina di Belmonte Calabro, il Torrente Cozzino e soprattutto il Torrente Verri, provocano fenomeni di inondazione di notevole importanza. Il tratto di costa prospiciente l’abitato di Belmonte è caratterizzato da spiaggia sottile. In alcuni tratti non è presente la duna costiera a causa del fenomeno di antropizzazione. SITEMA VIARIO: Via IV Novembre. Il centro del nascente borgo, si suppone l'attuale zona denominata "u burgiu", gravitante attorno alla Chiesa del Purgatorio, primo luogo di culto del paese e all'antica via d’accesso sotto la Torre della Bastia. Questo primo abitato era situato un po' più giù della valle del fortilizio, raggiungibile da via IV Novembre. È proprio attraverso questa via che alla fine del XVIII sec. si coprì l'intera superficie edificabile dell'altura. SISTEMA EDILIZIO: U Burgu: Corrispondente alla parte più antica del paese, attorno alla Chiesa del Purgatorio, primo luogo di culto del borgo, e a piazza E. Del Giudice. U Mancu: Corrispondente alla parte "sinistra" dell'abitato con affaccio verso il vallone della Porta. U Diestru: Corrispondente alla parte destra dell'abitato, si affaccia sulla vallata del fiume Verre, probabilmente la parte anticamente più popolosa del borgo. SISTEMA DIFENSIVO: Castello: a pianta quadrangolare con due torri quadrate imponenti, una a sud-est, a guardia della porta d'ingresso della città e l'altra a nord-ovest. Oggi non restano che pochi ruderi: mura merlate, un torrione di forma cilindrica ed alcuni archi. Cinta Muraria: edificate dopo il XIII sec. in seguito all'espansione dell'abitato sul colle, nella originaria perimetrazione c'erano 5 torrioni, sia rivolti verso la valle del Fiume Verre sia verso il vallone della Porta. Quattro erano le porte di accesso al paese. Oggi sono leggibili solo alcuni tratti. Un tratto della cinta è chiamato ancor oggi "U Muragliu" ed è collocato nell'area denominata U Diestru
- OGGETTO centro storico di crinale, difensivo
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CARATTERI AMBIENTALI
DEFINIZIONE GEOLOGICA: la costituzione geologica del territorio del comune di Belmonte appartiene al seguente periodo di formazione Cenozoico-Neogene-Miocene (medio-superiore): arenarie a cemento calcareo grigio-chiare o brune, ben stratificate, con occasionali orizzonti di siltiti e conglomerati; arenarie e sabbie costipate, grigio-chiare o brune, con occasionali intercalazioni siltose. Talora con una certa abbondanza di mica. La stratificazione è in genere ben sviluppata. DESCRIZIONE GEOGRAFICA: il territorio del comune di Belmonte si estende su una superficie di 23.89 km2. L’altitudine è di 262 m s.l.m. Il comune di Belmonte confina con Amantea, Lago, Longobardi, Mendicino e San Pietro in Amantea. Nonostante il comune di Belmonte si estenda fino alle pendici di Monte Cocuzzo (1530 m s.l.m.), la cima dello stesso ricade nel comune di Mendicino, segnando anche il confine con i comuni di Fiumefreddo Bruzio e Longobardi: l'altitudine massima raggiunta in territorio belmontese è perciò quella del Cozzo Serralto (1129 m s.l.m.). Un'altra montagna che supera i 1000 metri di altezza è la Pietra del Corvo, che assieme al Cozzo Pescato ed al Cozzo Burrara segna il confine con il comune di Lago. Gran parte del territorio rimanente è caratterizzato da una notevole asperità del terreno: se la località più elevata, Campo, si trova a 623 m s.l.m., la località più bassa, Marina di Belmonte, è a 5 m s.l.m. Il clima di Belmonte è straordinariamente temperato, grazie alla presenza del mare Tirreno. Il corso d'acqua più importante del territorio belmontese è il Verre, chiamato anche "fiume di Belmonte": esso scaturisce da diversi corsi d’acqua alle pendici di Monte Cocuzzo, presso la località significativamente chiamata Capo di Fiume e scorre in un suggestivo scenario di piccoli "canyon" e di antichi mulini ad acqua abbandonati fino alla località Acquicella, presso la quale sfocia nel mar Tirreno. Nell'ultimo tratto segna il confine meridionale del comune di Belmonte con Amantea. Altri corsi d'acqua a carattere torrentizio che bagnano il territorio belmontese sono il torrente Santa Croce, corso d’acqua che delimita il confine settentrionale tra Longobardi e Belmonte che si origina dalle falde di Monte Cocuzzo; il torrente Santa Barbara; il torrente San Martino; il torrente Cozzino; il torrente Peopaio, corso d'acqua che nel suo corso scava profondi canyon nel suolo di arenaria; il torrente dell'Acqua
- LOCALIZZAZIONE BELMONTE CALABRO (CS) - Calabria , ITALIA
- INDIRIZZO Via Bonaventura, BELMONTE CALABRO (CS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il nome Bellomontis castrum, cioè castello di Belmonte o rocca con abitanti, deriva dal nome del Maresciallo del Regno Dragone de Beaumont che ordinò la costruzione del castello per la difesa dalle incursioni saracene. Belmonte ha avuto origine dopo il 1270 circa, sotto il regno di Carlo I d'Angiò con la costruzione del castello per opera di Drogone di Beaumont. Egli guarnì il castello di ogni opera di difesa. Fece cingere il paese di mura ed innalzare ad uguali intervalli delle torri e dei bastioni. Due porte davano ingresso alla cittadella, una dalla parte di mare, detta “della torre", e l'altra dalla parte della montagna, detta "del castello". Attorno al castello sorse l'abitato. Attorno al castello sorge un vero e proprio villaggio: S. Bonaventura che fu casale di Amantea fino a quando non fu ceduto da Carlo I d'Angiò in feudo a Pietro Salvacossa, nobiluomo dell'isola d'Ischia che ottenne il titolo di conte di Belmonte, che lo rinforzò con mura di cinta nel XIV sec. Durante la guerra del Vespro (1282), Belmonte fu conquistata dalle truppe sicule-aragonesi e restituita poi agli Angioni. Un diploma della regina di Napoli, risalente al1345, delimitò il territorio di Belmonte, separandolo da Amantea, sancendo de iure l'autonomia del paese. Nel 1443 gli Aragonesi trasformano Belmonte in Baronia e la assegnarono ai Tarsia, che la mantennero fino al 1578. Ai Tarsia succedettero i Ravaschieri che avviarono l’ampliamento della città attraverso la costruzione di chiese, opere di fortificazioni e palazzi: torre Barbarise, chiesa del Carmine, Convento dei Cappuccini, palazzo della torre e Rivellino. Nel 1619, Belmonte viene elevato a Principato dare Filippo III e sotto G. B. Ravaschieri, nel 1630, il territorio raggiunse la sua massima espansione comprendendo anche Amantea (e il suo casale S. Pietro) che tornò libera tre anni dopo. Attraverso Via IV Novembre, alla fine del XVIII sec., si coprì l'intera superficie edificabile dell'altura. Gli edifici più importanti, dalla Collegiata di S. M. Assunta, al Palazzo Baronale, Palazzo Pignatelli, Barone del Giudice, Ravaschieri della Torre, sono di quest'epoca. Nel corso del XIX sec. l'espansione urbana coprì l'area attorno alla piazza Kennedy, tra le mura del castello. Assedio dei Francesi. Nel 1806-1807, Belmonte sostenne, insieme ad Amantea e Fiumefreddo, un memorando assedio da parte delle truppe francesi comandate dal generale Peyri. Sotto il loro dominio Belmonte divenne capoluogo del X Cantone del Dipartimento del Crati, che comprendeva il territorio che va da Amantea a Guardia Piemontese e dall'interno i centri urbani di Aiello, Altilia, Mangone e Rogliano. Durante l'assedio fu danneggiato e poi distrutto il Castello per motivi di sicurezza a seguito del terremoto di Messina. Con la proclamazione del regno d'Italia, Belmonte assunse l'attributo di Calabro, Decreto del 1863 di Vittorio Emanuele II
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800174283
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Cosenza
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0