centro storico, di crinale, montano, Acri, Aciria (denominazione storica), Aciris (denominazione storica) (non determinabile)
La lettura del tessuto urbano e delle tipologie architettoniche permette l'individuazione di due momenti edificatori ben collocabili nel tempo. Nel primo è da considerarsi l'impianto originario con struttura difensiva; comprendente i rioni Padìa, Castello, Picitti e San Jacopo (oggi inesistente perchè franato). La forma del castello in origine era trapezoidale con tre torri poste nella parte più alta e la quarta posta nel livello più basso delle mura difensive a controllo del ponte levatoio o della porta a caditoia. Le mura difensive cingevano tutta la cittadella del quartiere Pàdia compresa la chiesa matrice Santa Maria Maggiore. Il secondo nucleo, l'attuale Casalicchio, si identifica nell'ampliamento a valle, fuori le mura, verso il Calamo avvenuto tra i secoli XVII e XVIII per effetto degli ordini monastici di varia estrazione religiosa. Il centro antico mostra un tessuto urbano spontaneo, adattato all'orografia, in cui coesistono tipi base e qualche esempio gentilizio. Il secondo nucleo, invece, si sviluppa a fuso lungo i percorsi principali. Fuori le mura vi era, anche, il ghetto ebraico, la Judeca, ubicata a valle del rione Padia sulla sponda sinistra del Calamo
- OGGETTO centro storico di crinale, montano
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CARATTERI AMBIENTALI
Il centro di Acri è collocato in un territorio collinare che funge da raccordo tra l’altopiano silano e la valle del Crati. La parte storica sorge su un alto crinale ad est della Serra di San Cataldo. Su tutto l'intorno è presente una forte vegetazione tranne nella zona nord dove il centro storico è continuo all'area urbanizzata moderna che occupa un'area circa quattro, cinque volte più grande del centro storico. Il territorio è solcato dal Fiume Mucone e dal torrente Calamo sul quale affaccia il centro di Acri
- LOCALIZZAZIONE Acri (CS) - Calabria , ITALIA
- INDIRIZZO Piazza Vittorio Emanuele III, Acri (CS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Difficile stabilire le origini di Acri. Gli scavi condotti hanno permesso il rinvenimento di un consistente insediamento umano alle pendici del Colle Dogna, proprio in prossimità dell'attuale centro storico. C'è chi sostiene sia stata fondata dagli Osci, chi dagli Japigi, chi dagli Achei, chi dai superstiti Sibariti. Sicuramente non accettò il dominio di Roma schierandosi con i Cartaginesi, ma dovette arrendersi nel 203 a.C. unitamente a Bisignano. I Longobardi eressero il rione Padìa a loro gastaldato fino all'896 quando venne conquistata dai Bizantini entrando nei territori dell'Impero Romano d'Oriente. Più volte assediata, saccheggiata e conquistata dai Saraceni, Acri dovette attendere più di un secolo per ritornare a una situazione governativa stabile con i Normanni di Roberto il Guiscardo il quale assegnò la cittadina al conte Simone Cofone (1074). In un periodo (XII sec.) caratterizzato da forti scontri tra i potenti monaci delle abbazie vicine ed i feudatari normanni, Acri venne fortemente danneggiata da un terremoto (1185) e solo con la salita al potere degli Svevi (1194) tornò a prosperare economicamente grazie al commercio della seta. Passata, come tutto il resto d'Italia, sotto gli Angioini (1268), la città ne soffrì la pessima amministrazione economica. Ciononostante Acri rimase fedele ai Francesi finché nel 1462 venne assediata dagli Aragonesi i quali, penetrati in città grazie al tradimento di un acrese, si lasciarono andare a devastazione, saccheggio e omicidi, incendiando anche la Chiesa di Santa Maria Maggiore. Il '700 è il secolo in cui splende la figura di Beato Angelo, il predicatore cappuccino più efficace del Regno di Napoli. Sopportò con alterne vicende le lotte fra giacobini e Sanfedisti in cui si inserì con ferocia il fenomeno del Brigantaggio. Dal 1820 ebbe un notevole ruolo nei moti risorgimentali. Il terremoto del 1905 causò danni leggeri. Il comune, inizialmente non compreso tra quelli danneggiati, risulta in seguito inserito nell’elenco dei comuni ammessi a beneficiare dei provvedimenti fiscali previsti dalla legge 25 giugno 1906, n.255
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800174251
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Cosenza
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0