centro storico, di crinale, lineare, difensivo, Tricarico (X)

Tricarico, 968 - 968

Il centro, di rara bellezza, dichiara nell'impianto urbano ed edilizio le sue origini. Nel quartiere Rabata, di origini islamiche, il tessuto urbano è caratterizzato da alcune vie principali di sezione ridotta su cui si innestano numerosi vicoli secondari ancora più ristretti che si intrecciano in diverse direzioni e si concludono in slarghi ciechi. Il tessuto residenziale è minuto, costituito da abitazioni povere composte da una o due stanze. Il centro storico, invece, che sorge più tardi alle pendici della torre normanna, presenta impianto urbano caratterizzato da strade parallele a diverse quote, collegate perpendicolarmente da strade minori. Si rafforza la presenza di porte (oltre alla porta Saracena e della Rabata, sorgono la porta Monte, la porta Fontana e la porta le Beccherie) e la presenza di architetture del potere religioso e feudale (Palazzo Ducale, torre Normanna e feritoie) con predominanza di quello ecclesiastico. Sono testimonianza architettonica religiosa di questo periodo i conventi di Sant'Antonio di Vienna, dei Cappuccini e del Carmine che si aggiungono ai preesistenti di San Francesco e di Santa Chiara. Vengono, ancora, costruite le chiese di S. Maria dell'Ulivo, la Madonna della Badia, di San Michele Arcangelo, dello Spirito Santo, di Santa Lucia e di numerose altre oggi inglobate nell'edilizia residenziale di cui si sono perse tracce e memoria. Fra il XVI ed il XVII secolo, poi, si aggiungono nel tessuto urbano i palazzi nobiliari tra i quali spiccano quello dei Putignani, Laureano, Grittoleo, Monaco, Ronchi, Lizzadri, Aragiusto, Ferri molti dei quali decorati da portali decorati in pietra locale

  • OGGETTO centro storico di crinale, lineare, difensivo
  • CARATTERI AMBIENTALI Tricarico sorge su uno sperone di roccia arenaria a 700 m s.l.m. e domina il tratto centrale dei fiumi Basento e Bradano
  • LOCALIZZAZIONE Tricarico (MT) - Basilicata , ITALIA
  • INDIRIZZO Piazza Giuseppe Garibaldi, Tricarico (MT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sebbene non siano databili le sue origini, l'importanza del centro è documentata in età bizantina quando diviene sede vescovile (anno 968): le fonti parlano di un kastron, centro fortificato con caratteri di città. E' credibile, quindi, che si sia sviluppata come roccaforte longobarda, certamente su un nucleo fortificato preesistente: probabilmente il quartiere Civita. Per tutto il X sec. fu contesa fra Bizantini e Longobardi e, sempre nello stesso periodo, è databile la presenza di popolazioni islamiche (Saraceni) che, da un primo acquartieramento (quartiere Saracina con porta e torretta), si espandono nel quartiere Rabata (anche questo con porta e torretta). All'inizio del Mille, poi, i Normanni-Svevi vanno ad attestarsi sull'altra collinetta del Monte con un poderoso torrione e tre porte ancora visibili che consentivano l'accesso al presidio: fu in queste contrade che Roberto il Guiscardo sconfigge i Greci (1048) e, per ringraziare e ingraziarsi, la popolazione costruisce il primo nucleo del Palazzo Ducale ed amplia l'attuale cattedrale. Dal 1442 al 1501 è documentata la presenza di Ebrei ed Albanesi. Fu baronia dei principi Sanseverino (dal 1048), poi dei Pignatelli (dal 1606), dei Ferraro e nel 1631 fu ceduto ai Revertera fino alla soppressione dei feudi. E' in questo periodo che il centro si configura nella divisione degli attuali quartieri, assumendo il tipico aspetto di centro medievale circondato da porte; il periodo di massima espansione è racchiuso tra il XVI e il XVII secolo. Il terremoto del 1694 danneggiò fortemente diverse case e le altre risultarono lesionate; subirono danni notevoli la cattedrale, il palazzo episcopale e il monastero di S. Teresa. Il terremoto dell'Irpinia del 1980 causò danni rilevanti: in tutto il territorio comunale le unità edilizie danneggiate più o meno gravemente furono 1312 (risultarono lesionate soprattutto molte case del centro storico). Subirono danni notevoli numerosi edifici ecclesiastici monumentali, tra cui: la cattedrale di Santa Maria Assunta, la chiesa di Santa Maria di Fonti, le chiese e i conventi della Madonna del Carmine, di Sant'Antonio, Santa Chiara, San Francesco e Santa Maria Maggiore. Crollò in parte l’antica torretta Saracena
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700206416
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
    (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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