chiesa, Chiesa di Sant’Antonio Abate (SECOLI/ XV)
La chiesa, fondata nel 1440, ospitò dal 1539 la Confraternita del Santissimo Sacramento, che dapprima fu trasferita nella chiesa Matrice e successivamente in quella di S. Francesco da Paola. Un atto notarile datato 1673 documenta che l’edificio, abbattuto in seguito ai danni riportati nel violento terremoto del 1632 e all’ondata di peste del 1656, fu ricostruito dalle fondamenta su commissione del marchese D. Giuseppe Pappacoda. La confraternita del Santissimo Sacramento fu sciolta al tempo dell’occupazione napoleonica, nel 1831 venne ripristinata e quattro anni dopo fu elevata ad arciconfraternita, come ricordato nell’epigrafe sul lato destro del portale: AD SACRAMENTUM MANIFESTATUM IN CARNE PIALITER EXCOLENDUM INTEGRA VIRTUTE PRAESTANS ARCHISODALITIUM (Per venerare degnamente il Sacramento manifestato in carne l’Arciconfraternita cura (il culto) con grande pietà). La congregazione fece ritorno alla sua sede originaria, ossia la chiesa di S. Antonio Abate, nel 1840 e di quest’ultima promosse il restauro nel 1882, come ricordato da una lapide commemorativa all’interno dell’edificio. I lavori prevedevano l’ampliamento dell’edificio con il prolungamento dell’abside (parte terminale della navata centrale di un edificio sacro, di forma semicilindrica), in cui venne posizionato l’altare marmoreo e la realizzazione del vano adibito a sacrestia. Nello stesso anno l’arcivescovo di Bari Francesco Maria Pedicini consacrò solennemente la chiesa. Nuove operazioni di restauro conservativo (pulitura e ridipintura delle superfici interne) sono state condotte nel 2008. La facciata principale dell’edificio, liscia e cuspidata, è semplice e lineare e termina con una cornice con lievi risvolti alle imposte. Semplice è pure il portale d’ingresso, sormontato da una cornice aggettante e da una finestra arcuata. Sul lato destro spunta un campaniletto a vela, munito di due paraste (lesena con funzione strutturale; presente un pilastro inglobato nella muratura da cui sporge solo per una piccolissima parte) e culminante con una cornice modanata dal profilo mistilineo provvista di una piccola croce in ferro. Il sistema delle coperture della chiesa è allineato alla sottostante sagoma curvilinea della volta a botte ed è rifinito con lastre quadrate di pietra. L’intero edificio fu costruito con conci di pietra locale. L’impianto planimetrico della chiesa è a pianta rettangolare, ad aula unica, con una navata di 4,50 metri di lunghezza e 8 m di larghezza. L’interno dell’edificio è composto da due campate sormontate da volte a botte lunettata, in cui campeggiano scene dipinte ad affresco raffiguranti l’Adultera ai piedi di Gesù attorniato dai Farisei e la Cacciata dei profanatori dal tempio. Lateralmente le pareti sono scandite da archi a tutto sesto e l’edificio termina con l’abside semicircolare che ospita il presbiterio (luogo riservato al clero negli edifici sacri, situato in fondo alla navata principale di fronte all’abside), sopraelevato dallo spazio assembleare mediante due gradini. Nell’abside affreschi racchiusi in quattro riquadri raffigurano la morte di San Giuseppe, la Vergine che presenta dei fanciulli al Sacro Cuore, San Filippo circondato da fanciulli davanti all’Immacolata e San Vincenzo de’ Paoli. Nel catino un ulteriore grande affresco riproduce l’episodio dell’Ultima Cena. Un varco presente alle spalle dell’altare conduce al vano utilizzato come sacrestia e deposito e la luce naturale illumina l’ambiente penetrando da tre aperture quadrangolari, due a sinistra ed una a destra, collocate in corrispondenza dell’asse di ogni arcata laterale e al di sopra del cornicione modanato
- OGGETTO chiesa
- LOCALIZZAZIONE Capurso (BA) - Puglia , ITALIA
- INDIRIZZO Vico Pappacoda, 2, 70010 Capurso BA, Capurso (BA)
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
dato non disponibile
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600388940
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
- ENTE SCHEDATORE Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0