centro storico, di pianura, collinare, difensivo, Villa Castelli, Li Castelli (denominazione storica), Monte Castello (denominazione storica) (XV)

Villa Castelli, XV

Città consolidata caratterizzata da margini fisici naturali e artificiali delimitata da quartieri storici di formazione, situata a sud-ovest rispetto alla provincia di Brindisi. Presenta funzioni di culto, produttive, artigianali, militari e residenziali. Tutto il centro urbano poggia su un orlo a scarpata tagliato in due da una Gravina, profonda e lunga, che separa il centro antico dalla zona di espansione di “Lizzito”; un ponte (Viadotto dell’Impero) a nove arcate unisce le due parti della città

  • OGGETTO centro storico di pianura, collinare, difensivo
  • CARATTERI AMBIENTALI La morfologia del luogo si presenta con rocce calcaree tufacee alternate a depositi di sabbia nelle zone digradanti
  • LOCALIZZAZIONE Villa Castelli (BR) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO Largo Chiesa Vecchia, Villa Castelli (BR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le testimonianze di epoca medievale sono relative soltanto ad un antico fortilizio risalente al 1400, sui resti del quale fu edificato tra il 1600 e il 1700 il castello turrito (l’attuale Palazzo Ducale). L’origine dell'attuale sito di Villa Castelli si riconduce al periodo a cavallo tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo (1790-1800). Nei secoli XVI e XVII il castello, attuale sede del Municipio insieme ad una vasta proprietà agraria che comprendeva le antiche masserie “Pezza La Corte”, “Antoglia” e “Li Castelli” (poi diventato “Monte Castello”), era una delle più grandi tenute dell’agro di Francavilla Fontana, e gli Imperiali, feudatari della zona, vi avevano realizzato un allevamento di cavalli di razza, che fu assai fiorente alla fine del XVIII secolo. Morto senza figli l'ultimo degli Imperiali, Michele, la tenuta fu acquistata nel 1797 dal duca di Monteiasi, Gioacchino Ungaro, che incominciò a concederla in enfitèusi perpetua a braccianti dei paesi vicini, tramite frazionamento in piccoli fondi, in media di tre tomoli, con l’obbligo di migliorarli. Il duca stesso vi costruì una chiesa, che dedicò al Santo Crocifisso, e risistemò il palazzo degli Imperiali per adattarlo a sua dimora. L’assidua presenza sulle terre dell’Ungaro di tanti contadini cominciò a portare come conseguenza la necessità per questi ultimi di trasferirsi con le loro famiglie dai loro paesi di origine nel luogo in cui lavoravano. Cominciarono così a sorgere nelle campagne ed intorno al palazzo ducale dimore dall’architettura a trullo o tipo trullo ( delle quali ne sopravvivono una decina in ottimo stato) oltre a molte case in pietra con la volta a stella o a botte, allargando in questo modo il nucleo abitato in formazione. Nacque così intorno a questo palazzo fortificato, situato sull’ultima propaggine meridionale della Murgia pugliese ad una altitudine di 250 metri sul livello del mare, il centro abitato dell’attuale Villa Castelli, che allora rispondeva all’originario toponimo di “Monte Castello”, derivante dalla più antica denominazione della contrada “Li Castelli”. L’accrescersi continuo e spontaneo di case ed abitanti pose gradatamente problemi di ordine civile e sociale ai quali inizialmente cercò di dare soluzioni il duca stesso ma per i quali furono successivamente richiesti gli interventi dello stato. I primi due atti pubblici furono: l’elevazione della chiesa de’ Castelli a parrocchia succursale della chiesa collegiata di Francavilla e la nomina di un incaricato per la tenuta dei registri dello stato civile a Li Castelli. Entrambi gli atti sono dell’anno 1830. Agli inizi dell'800, la denominazione "Li Castelli" o "Monte Castelli" fu sostituita con quella di Villa Castelli, con riferimento alla ville (città in francese), e a somiglianza di Francavilla Fontana, della quale Villa Castelli era frazione. Divenne Comune nel 1926. I lavori di costruzione della Chiesa Matrice furono iniziati nel 1898 e completati nel 1939, anno in cui la chiesa fu benedetta e aperta al culto. La pianta è a croce latina e la copertura è a volte a botte nella navata centrale e nel transetto, a crociera nelle navate laterali; lo stile della chiesa è composito, con elementi romanici, gotici e barocchi. Nella prima metà del ‘900 furono attuati numerosi cambiamenti e miglioramenti in ogni settore: la ristrutturazione del Palazzo Ducale perché fosse adibito a Sede Municipale; la sistemazione di vie e piazze nell’abitato; la creazione del verde pubblico; l’istituzione delle scuole pubbliche; l’installazione dell’impianto di pubblica illuminazione; l’approvazione del progetto della rete fognaria cittadina e l’istituzione della raccolta delle acque luride mediante carrobotti e del servizio di pulizia delle strade; la costruzione del canile pubblico; la realizzazione dell’Ufficio Sanitario, con la presenza di un Medico Condotto, di una Farmacia e di una Levatrice. Intorno agli anni ’30 le opere più importanti realizzate furono sicuramente l’imponente Edificio Scolastico Elementare ed il Ponte Vecchio (Viadotto dell’Impero). L’edificio scolastico di Piazza Ostillio ha una pianta che richiama nella forma la lettera “M”, iniziale di Mussolini; la struttura è dotata di un piano terra e di un primo piano, dispone di 15 aule, palestra coperta, locali per la mensa, un grande spazio scoperto. La presenza del maestoso ponte (alto più di 15 metri nella parte centrale), gettato tra una sponda e l’altra della Gravina, inaugurò un più ordinato ampliamento residenziale della cittadina, aprendo nuovi scenari urbanistici in quartieri più larghi e vivibili sul versante est del paese, sino a quei giorni difficilmente raggiungibile e fruibile a causa della presenza della profonda depressione carsica costituita dalla Gravina. Nel centro della gravina, sul versante Ovest è situato il “Trappeto del Duca”, scavato nella roccia a una profondità media di circa m 3 rispetto al fondo della Gravina e di circa m 10 rispetto al piano stradale di Vico Caliandro. Il Trappeto, utilizzato sin dal XVII secolo e fino agli anni ’50 come frantoio per l'olio, ha una superficie di mq 300 con una pianta a forma di T irregolare, è munito di un lucernaio in corrispondenza del Vico Caliandro e di due ingressi con affaccio sulla Gravina. All’interno sopravvivono l’antica macina e alcune presse in legno incastonate nelle apposite nicchie scavate nella roccia. Suggestivo è infine il Calvario, che sorge in prossimità dello sbocco meridionale della Gravina, ed è ubicato lungo la scalinata che collega direttamente l’area su cui sorge il crocevia per Grottaglie e Francavilla con il Palazzo Municipale, con un salto di più di 30 metri di altezza
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600365627
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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