centro storico, collinare, difensivo, Ceglie Messapica, Caelia (denominazione storica), Celie de Galdo (denominazione storica, XIII secolo) (XIII)

Ceglie Messapica, XIII

Città consolidata caratterizzata da margini fisici naturali e artificiali delimitata da quartieri storici di formazione situata a Ovest rispetto alla provincia di Brindisi. Presenta funzioni di culto, produttive, artigianali e residenziali. Le fasi più antiche documentate archeologicamente sono relative al periodo messapico di età ellenistica, quando l'insediamento si sviluppò in corrispondenza di un colle estendendosi per una superficie di oltre 100 ettari, racchiusa in una cinta muraria lunga 3.7/3.9 km. In età romana, la città decade, probabilmente ridotta ad un piccolo centro abitato; nel Medioevo la città corrispondeva all'attuale centro storico, circondato da una cinta di fortificazione della quale sono oggi visibili due porte di accesso. In età moderna la città si arricchisce di palazzi e chiese, estendendo altresì il suo tessuto urbano. Una notevole espansione urbanistica verso O e verso SO si verifica in età contemporanea

  • OGGETTO centro storico collinare, difensivo
  • CARATTERI AMBIENTALI La città si trova a metà strada fra Brindisi e Taranto sull'ultimo lembo di Murgia meridionale ad una quota collinare di 302 metri s.l.m. nell'Alto Salento e nella splendida valle d'Itria
  • LOCALIZZAZIONE Ceglie Messapica (BR) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Chiesa, Ceglie Messapica (BR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il nucleo urbano della città messapica, da identificare con “Caelia” ricordata da Plinio (Nat. Hist., III, 101), si sviluppò in corrispondenza di un’altura, poi occupata dal centro storico medievale. I dati circa la frequentazione antica sono molto scarsi e derivano per lo più da rinvenimenti occasionali, a partire dalla fine dell’Ottocento sino ad oggi. Sono state individuate tre aree di necropoli, tutte databili tra la metà del V e il III sec. a.C.: le necropoli Ovest, Sud e Sud-Est. In epoca ellenistica (IV-III sec. a.C.) l’abitato era difeso da una cinta muraria, realizzata in opera poligonale e denominata “paretone”. Nessun rinvenimento funerario può esser ricondotto oltre il III sec. a.C.; in seguito alla conquista romana del Salento e alla fondazione della colonia di Brundisium, l’antica Caelia decadde, pur sopravvivendo come attestano alcuni rinvenimenti monetali e l’identificazione con la città menzionata da Plinio il Vecchio. Dopo la caduta dell'Impero Romano Ceglie Messapica, divenne feudo longobardo dipendente da Oria, poi centro normanno in età federiciana, epoca alla quale viene fatta risalire la costruzione della struttura muraria della prima torre castellana, oggi inglobata in quella cinquecentesca. Nel XIII secolo il centro abitato di Ceglie (Celie de Galdo, cioè Ceglie del Bosco) dipende dalle Diocesi di Brindisi e Oria e possiede un Castellum Caeje, governato da un castellano. Questo territorio è parte del feudo di Glicerio de Persona, ceduto in seguito da questo ad Anselino de Toucy. La città medievale corrispondeva all'attuale centro storico sorto nella parte finale di uno dei due colli su cui si è sviluppata la città. che fu cinto da mura difensive, in concomitanza con il primo incastellamento di età federiciana, poggianti per la maggior parte, rinforzandola e ripristinandola, su quelle messapiche. Dell'impianto murario di età medievale resta ben poco, in quanto su di esso fu edificata la parte più esterna del centro storico racchiuso tra Piazza Plebiscito, Via Dante Aligheri, Via Porta di Giuso, Via Pendinello, Via Muri e il Castello. Gli edifici di culto intra moenia di epoca medievale sono stati tutti rivisitati in età moderna; stessa sorte hanno subito gli edifici residenziali che, in principio a schiera, sono stati fusi in unità abitative palazziate nei secoli XVIII-XIX. Tra il XVI e il XVIII secolo si completano il Castello Ducale e la Chiesa Collegiata, ingrandita e arricchita di decorazioni barocche nel 1786; vengono edificati il Convento dei Frati Cappuccini (XVI secolo), abbattuto poi nel 1965, la Chiesa di San Rocco (XVI secolo), la Chiesa barocca di San Domenico (XVIII secolo) con l’annesso convento dell’ordine domenicano (XVI secolo), oggi sede del Municipio. In età moderna, tra Seicento e Settecento furono edificati numerosi palazzi, molti dei quali rinnovati in stile neoclassico nell’Ottocento: Palazzo Allegretti, Palazzo Chionna, Palazzo Epifani, Palazzo Greco, Palazzo Nannavecchia, Palazzo Vitale, Palazzo Antelmy, Palazzo Agostinelli, Palazzo Cavallo (ora Gatti), Palazzetto Cenci-Cantuzzi e Palazzo Chirulli, Palazzo Lupoli, Palazzo Lamarina, Palazzo Lamarina (ora Padolecchia), Palazzo Principalli. Gli edifici di culto intra moenia di epoca medievale sono stati tutti rivisitati in Età Moderna; stessa sorte hanno subito gli edifici residenziali che, in principio a schiera, hanno subito la fusione in unità abitative palazziate nei secoli XVIII-XIX. In età contemporanea la città ha avuto una notevole espansione urbanistica. A partire dai primi anni dell'Ottocento sorsero i rioni sul luogo dove erano gli orti di epoca medievale, dei quali conservano talvolta la dicitura “orto” nel nome (Via Orto Nannavecchia, Via Orto di Burla, Via Orto del Capitolo e Via Orto Lamarina; le abitazioni sono simili a quelle del centro storico, ma si sviluppano principalmente su tre livelli. Il tessuto urbano viene interrotto dalle due piazze (Plebiscito e Sant'Antonio), da vie più ampie (Corso Garibaldi, Via Dante Alighieri, Via San Rocco e Via Sant'Anna) e da alcuni edifici di maggiori dimensioni (chiese, alcuni palazzi e gli edifici pubblici costruiti in quel periodo); le strade si allargano leggermente e si sviluppano in maniera rettilinea e ortogonale. Piazza Plebiscito, al centro della quale fu edificata alla fine del XIX secolo la Torre dell'Orologio, fu completamente ripavimentata con basole di pietra e decorata con lo stemma civico con i sampietrini negli anni Novanta del XX secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600365610
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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