centro storico, di pianura, Nardò (VI)

Nardò, VI

Il centro storico, in parte ricostruito dopo il terremoto del 1743, è cinto da lunghi tratti delle antiche mura di fortificazione cinquecentesche che delineano un perimetro dalla forma di quadrilatero irregolare. Il centro urbano è ricco di retaggi medievali e monumenti barocchi che raccontano le dominazioni e gli influssi culturali intrecciatisi in questo territorio nei secoli. Le strade strette e tortuose del centro storico di origine medioevale formano un marcato contrasto con i quartieri extramurali, sviluppatisi con pianta regolare soprattutto nei quadranti meridionali e nord-orientali. Alcuni degli edifici conservano elementi cinquecenteschi come Palazzo De Pandi-Zuccaro e la scala nella corte di Palazzo Margheriti

  • OGGETTO centro storico di pianura
  • CARATTERI AMBIENTALI Nardò è il centro più popoloso della provincia di Lecce, posizionato in posizione subcostiera nella parte nord-occidentale del versante ionico del tavoliere Talentino, a ovest di Gallipoli da cui dista circa 6 km. Occupa una superficie di 190,48 km² ed è orlata da una serie di basse colline (Serre di Nardò). La città si trova a 45 s.l.m. mentre l'altitudine massima nel territorio comunale è di 99 m s.l.m. Il territorio comunale si estende per 22 km fino ad includere a nord parte della Terra d'Arneo e a sud le frequentate località balneari di Santa Maria al Bagno, Santa Caterina e Sant'Isidoro. Ospita il Parco Regionale di Porto Selvaggio e della Palude del Capitano, aree di grande interesse storico-naturalistico. Il territorio è pianeggiante e la costa, con vegetazione a macchia mediterranea, si presenta rocciosa e frastagliata con piccole e rare calette sabbiose
  • LOCALIZZAZIONE Nardò (LE) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Giacomo Matteotti, Nardò (LE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE In età romana Neretum era municipium con un suo Portus Nauna. Nel VI sec. d.C. Nardò attraversa le guerre greco-gotiche quindi la dominazione bizantina e poi longobarda. Retaggio del periodo bizantino sono i villaggi rupestri (in località Le Tagliate) e le cripte (Cripta di S. Antonio Abate) ancora visibili nel territorio. Nel 1055 i Normanni si impossessarono della città e successivamente fu dominio svevo. Nel 1266 con la dominazione angioina il feudo di Nardò passa attraverso diverse famiglie, finchè sotto il dominio aragonese nel 1497 viene assegnata ad Andrea Matteo Acquaviva. Il figlio, Belisario, divenne duca, dando inizio al lungo possesso degli Acquaviva che si protrasse fino agli inizi del XIX sec. In epoca rinascimentale Nardò fu importante centro culturale dove aveva sede l’Accademia del Lauro. La presenza di molti ordini religiosi determinò anche lo sviluppo della edilizia sacra con costruzione e rifacimenti di numerosi conventi e chiese. Nel centro storico sorsero sontuosi palazzi arricchiti di portali di straordinaria fattura; il territorio extraurbano vide la costruzione di numerose masserie fortificate e Torri costiere difensive. Nel 1647 con i moti napoletani la rivolta giunse anche a Nardò e fu sedata dal duca Girolamo, il Guercio di Puglia. Lo scoppio della rivoluzione a Napoli nel gennaio 1799 portò a Nardò l’esperienza se pur breve della municipalità e la seguente reazione efferata borbonica. Con la successiva presenza francese, nel primo decennio del 1800, fu eliminata la feudalità con l’affermazione della borghesia che fu protagonista incontrastata dal Risorgimento fino ai primi del Novecento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600365585
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
    (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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