centro storico, di pianura, Seclì (seconda metà XVI)
Sappiamo che il centro, pur di modeste dimensioni era cinto da mura che dovevano delimitare un'area pressoché rettangolare. La maggior parte della superficie intra-moenia era costituita da un unico grande isolato, eroso in tutte le direzioni dai vicoli con la caratteristica forma "a baionetta". Nell'area cintata, si aprono tre piazze: Piazza S. Spirito piazza Palazzo poste nell'area del giardino antistante al c.d. Castello e la piazza Chiesa, antistante la Chiesa Matrice ed equidistante dalle altre. Le piazze che si aprono all'esterno (piazza S. Paolo e piazza Immacolata) sono invece il frutto dell'abbandono del circuito murario. I principali edifici intra-moenia (Castello, Chiesa Parrocchiale e il Convento dei Francescani) sono databili tra XVI e XVII secolo periodo in cui la famiglia D'Amato attuò numerosi interventi edilizi e urbanistici. Le fasi più recenti mostrano un'evoluzione dell'abitato non particolarmente intensa, gli sviluppi più recenti (XX secolo) vedono l'abitato estendersi lungo le direttrici viarie verso Galatone e Aradeo con accenni di conurbazione delle periferie agricole urbanizzate
- OGGETTO centro storico di pianura
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CARATTERI AMBIENTALI
Città consolidata caratterizzata da margini fisici naturali e artificiali dista 29 km a sud dal capoluogo Lecce. Situata ad un altitudine di 71 m s.l.m. su un suolo composto da sabbie calcaree
- LOCALIZZAZIONE Seclì (LE) - Puglia , ITALIA
- INDIRIZZO Largo XI Febbraio, Seclì (LE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE I primi documenti significativi relativi al feudo di Seclì, secondo alcune testimonianze fondata dagli abitanti del distrutto casale di Fulcignano, risalgono agli inizi del Cinquecento, periodo in cui apparteneva a Giovanni Battista de Dulce. Nella seconda metà del XVI secolo il feudo divenne proprietà della famiglia D'Amato nella persona di Sigismondo. Successore di Sigismondo fu il figlio Guido, che commissionò nel 1587 la costruzione della chiesa di S. Maria degli Angeli, annessa al monastero dei Minori Osservanti. Ottavio d'Amato, figlio di Guido e marito di Giovanna d'Acaya, fu il primo componente della famiglia a stabilirsi con certezza all'interno del palazzo di Seclì. Il Palazzo Ducale sarebbe stato costruito nella seconda metà del Cinquecento per volere dei D’Amato, feudatari del casale. Sorto probabilmente come semplice fortilizio difensivo, a pianta quadrangolare con torri angolari collegate alla cinta difensiva, venne poi ingentilito con forme influenzate dal clima di distensione seguito alle scorrerie dei Saraceni
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600365560
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0