centro storico, di pianura, Soleto (XI)

Soleto, 1055 - 1055

La struttura della cittadina è fortemente influenzata sia dalla presenza delle preesistenze messapiche sia dalla forte permanenza del sito a partire dal medioevo. Schema dell'impianto regolare, al suo interno sono presenti le funzioni sacre, produttive e abitative. Numerosi palazzi gentilizi vengono costruiti nel corso del Cinquecento: Palazzo Gervasi, Palazzo Arcudi-Calò, Palazzo Blanco o della Zecca, Palazzo Sergio, Palazzo Attanasi. Risale al primo decennio del Seicento la costruzione della chiesa della Madonna delle Grazie, annessa al convento dei Frati Minori, mentre risale alla seconda metà del secolo la chiesa di San Nicola, con annesso Monastero delle Clarisse

  • OGGETTO centro storico di pianura
  • CARATTERI AMBIENTALI Collocato in Salento ed equidistante dal mare Adriatico e dallo Ionio, a circa 18 km dal capoluogo provinciale, fa parte della Grecìa Salentina, isola linguistica in cui si parla un'antica lingua di derivazione greca, il griko. La cittadina si trova a metà strada fra Otranto e Gallipoli su un piccolo altopiano a 90 metri s.l.m. Il territorio circostante degrada fino a 48 metri s.l.m. nella pianura salentina. Il punto più alto è a 106 metri s.l.m. in località Specchia Murica da dove si può vedere ad occhio nudo la collina di Collepasso, dopo il comune di Sogliano Cavour e l'avvallamento argilloso-tufaceo di Cutrofiano. Il sito è stato abitato senza soluzione di continuità dall’Età del Ferro
  • LOCALIZZAZIONE Soleto (LE) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Cesare Battisti, Soleto (LE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il paese fu investito da presenza e cultura bizantina come gli altri comuni della Grecìa salentina, ma la sua storia in età medievale coincide sostanzialmente con la storia della Contea di Soleto, che comprendeva gli attuali comuni di Galatina, Zollino, Aradeo, Cutrofiano, Sternatia, Collepasso, Castrignano de' Greci e Sogliano Cavour. Assieme a quelle di Nardò e Lecce, la Contea di Soleto nasce nel 1055 in seguito alla conquista normanna della Puglia da parte di Roberto il Guiscardo e alla creazione del principato di Taranto nel 1088. Con l'arrivo degli Svevi, Federico II nomina il figlio Manfredi principe di Taranto, a cui succederà Filippo I d'Angiò (1266). Carlo I d'Angiò cedette in seguito la Contea di Soleto ad Ugo del Balzo (1299). Il figlio Raimondo sarebbe stato responsabile della costruzione delle mura e dell’acquisto dei casali di Cutrofiano (che includeva il territorio dell'odierna Collepasso) e di Castrignano de' Greci (XIV secolo). La contea passò poi a Raimondello Orsini del Balzo e alla moglie Maria d'Enghien, che la detennero sino al 1463. Dopo la morte di Raimondello, Maria collaborò per molteplici opere d'arte come la cappella di San Leonardo e la cappella di Santa Lucia (oggi inesistenti), commissionò diversi affreschi della chiesetta di Santo Stefano e completò l'ultimo ordine della Guglia: il secondo e terzo ordine risultarono riccamente decorati con quattro bifore finemente scolpite in pietra leccese. L'ultimo ordine, di forma ottagonale ritmato da otto piccole bifore, è coperto da un cupolino ogivale rivestito di maioliche policrome. Alla morte di Maria d'Enghien i domini vennero ereditati dal figlio primogenito Giovanni Antonio che venne assassinato dai sicari del re Ferrante d'Aragona. Questi fece poi sue le ricchezze degli Orsini, compresa la contea di Soleto. Nel 1479 Soleto venne sottomessa a Lodovico Fregoso, ammiraglio del re di Napoli, il cui stemma del castello con tre torri compare sul portale di palazzo Gervasi con le iniziali L.C. Nel 1485 la contea va alla famiglia Castriota Scanderbeg. Prima a Giovanni Scanderbeg, e poi a suo figlio Ferrante. La fase medievale di Soleto è documentata dalla presenza di un circuito murario e di un castello edificato prima del XIII secolo e concepito, forse, come un blocco quadrangolare con torre di avvistamento. L'abitato, invece, presentava uno sviluppo a sud, in direzione del castello, e verso ovest e nord. Al XIV sec. si data un ampliamento dell'originaria struttura difensiva, regolarizzata e provvista di quattro poste di ingresso. L'unica figlia naturale del Duca Ferrante, Irene, portò la contea di Soleto alla famiglia Sanseverino, in seguito al matrimonio con il principe Pietro Antonio Sanseverino (1539). I Sanseverino dominarono la contea di Soleto fino al 1606 ed una loro rappresentazione pittorica si trova nel quadro della Madonna del Rosario nella Chiesa Matrice di Soleto dove, probabili committenti dell'opera dopo la battaglia di Lepanto, si possono vedere in basso a destra. Alla famiglia Sanseverino seguì Giovan Vincenzo Carafa. Ai Carafa seguirono nel 1613 i Brayda ed infine, nel 1615, subentrò la famiglia genovese degli Spinola, con Giovan Battista. Nel 1741 Maria Teresa Spinola sposò il milanese Giovanni Battista Gallarati Scotti ed il loro nipote Carlo fu l'ultimo feudatario di Soleto. In questo periodo viene avviata la costruzione della chiesa di Maria Santissima Assunta, matrice o collegiata (1783), su progetto dell’architetto Adriano Preite di Copertino. Nel 1806 fu soppressa la feudalità ma non i titoli nobiliari ed ultimi baroni di Soleto furono i Carrozzini. Il titolo era stato acquistato a metà del Settecento dal re di Napoli, in quanto nel Regno di Napoli il termine “Barone” non corrispondeva alla proprietà di un feudo ma era solo un titolo “onorifico”. Soleto fu istituito Capo di circondario con Legge 132 del 1806 del Regno di Napoli. La suddivisione amministrativa del Regno di Napoli era organizzata su quattro livelli: provincia, distretto, circondario e comune. Nell'ambito della Provincia di Terra d'Otranto e del distretto di Lecce, il circondario di Soleto includeva i comuni di Soleto, Sternatia, Martignano e Zollino. Le funzioni del circondario riguardavano esclusivamente l'amministrazione della giustizia ed erano affidate a un magistrato, che risiedeva nel comune capoluogo di circondario ed era nominato dal sovrano. Una ventata giacobina faceva intanto seguito alla proclamazione della repubblica napoletana ed il 10 febbraio 1799 Ignazio e Ferdinando Greco, Giuseppe Guglielmi e Vincenzo Sambati piantarono in piazza l'albero della libertà, simbolo repubblicano, ad iniziativa del sindaco Marcello Greco. La popolazione intervenne con coppole rosse, bandiere e coccarde tricolori. La restaurazione borbonica e la reazione sanfedista non tardarono ad inquisire e mettere in carcere i responsabili. La Carboneria, sorta già nel 1816 dopo il ritorno dei Borboni a Napoli, fu attiva a Soleto con la “vendita” Sole Rallegrato, cui aderirono numerosi spiriti sensibili e generosi, che pagarono a caro prezzo le feroce repressione borbonica perdendo l'impiego. L'elenco dei nomi stilato dal giudice nel 1829 contiene: Salvatore Manca (capitano della milizia) e Domenico Valente, il medico Realino De Luca, Ignazio e Bonaventura Sergio, Domenico Blanco, Giuseppe Oronzo Salvatori, Luigi Patera ed il notaio Giuseppe Romano. Gran Maestro era il canonico Don Luigi Orsini, segretario Ippolito Campa. Le riunioni avvenivano nella masseria La Torre sulla via per Corigliano
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600365558
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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