centro storico, agricolo, Zollino (XI)
Città consolidata caratterizzata da margini fisici naturali e artificiali. Presenta funzioni di culto, di frequentazione, produttive, artigianali e residenziali. I collegamenti sono pedonali e carrabili. Nel XVI secolo il nucleo abitato si estendeva lungo un asse primario formante una sorta di "S" che, partendo dalla chiesa di S. Anna a sud, costeggiava la Matrice, saliva verso largo S. Pietro, ripartiva per via del Foggiaro e arrivava a largo "Puzzelle". In questa parte del paese, lungo la via Chiga (via del Foggiaro) si concentra l'urbanizzazione nel corso del Settecento e del secolo successivo. Sul fianco della chiesa Matrice converge poi un altro asse che collega questo edificio con una struttura fortificata, impropriamente definita "Castello" o "Palazzo", della quale nulla è rimasto. Sull'asse principale si attesta l'edilizia civile più ricca che si risolve per la maggior parte in abitazioni a corte (corte di via dei Pozzi, corte tra via Viecolina e piazza S. Pietro). Ricche dimore a corte sorgevano anche in via Clementi, il cui tracciato corrisponde al tratto urbano della vecchia strada che da Melpignano giungeva a Zollino passando per la masseria del Feudo e per la masseria Gloria
- OGGETTO centro storico agricolo
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CARATTERI AMBIENTALI
Centro situato a 18 km sud est da Lecce, ad un'altitudine di 80 m s.l.m
- LOCALIZZAZIONE Zollino (LE) - Puglia , ITALIA
- INDIRIZZO Via Vittorio Emanuele II, Zollino (LE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le sue origini sono tuttora incerte: secondo alcuni sarebbe stato fondato dai greci di Japigia nel vicino feudo di Apigliano (i cui abitanti sarebbero fuggiti secondo una leggenda a causa di un’invasione di vipere), secondo altri nacque da un insediamento rurale di abitanti della vicina località di Soleto (dal quale deriverebbe anche l’antico nome di Solino). Tuttavia il territorio è stato abitato quasi sicuramente fin da epoche preistoriche come testimoniano numerose opere megalitiche in parte ancora oggi conservate (menhir di S. Anna, menhir "della Stazione", ed un dolmen). Nei tempi antichi Zollino è stato un punto strategico, in quanto luogo di passaggio di tutti i traffici tra i paesi della costa ionica e quelli della costa adriatica. appartenne alla contea di Lecce governata dai normanni di Altavilla. Nel 1190 re Tancredi d’Altavilla donò il casale di Zollino al barone Belingherio Chiaromonte; nel 1384 Maria d’Enghien ne divenne proprietaria e quando sposò il conte di Soleto, Raimondello Orsini del Balzo, portò in dono anche il casale. Quando il conte Orsini divenne principe di Taranto, Zollino fece parte del principato della città ionica e vi appartenne fino alla morte senza eredi di Giovanni Antonio Orsini Del Balzo figlio di Raimondello, avvenuta nel 1643. Sempre la famiglia Chiaromonte divenne feudataria di Zollino con Tristano di Chiaromonte, che sposò Caterina, figlia di Raimondello. Poi il casale passò di mano in mano ad altre famiglie (Gentile, Alifi, Sarlo, D’Aiello, Saraceno, Simonetta, Gomez Omen, Ghezzi, Villapiana, Granafei, Gaetani, Castromediano, Prato, Frisi, De Leon, De Pietravalida ed altre) fino all’abolizione nel 1806 del regime feudale. Vi si praticò fino al XVI secolo il rito greco. Dal Catasto onciario del 1746 si evince che gli abitanti del paese in quell’anno erano 290, i nuclei abitativi 66, l’età media molto bassa (solo 34 persone superavano i 50 anni), e che l’esclusiva attività lavorativa era quella agricola (a parte un discreto numero di ecclesiali). Nel 1800 la popolazione aveva superato le 560 unità. Da allora la popolazione continuò ad aumentare fino agli anni ’60 del XX secolo, quando molti zollinesi emigrarono
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600365540
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0