centro storico, di pianura, agricolo, Collepasso, Colopati (denominazione storica), Colopaci (denominazione storica), Collispassi (denominazione storica, XVIII sec.), Collepazzo (denominazione storica, cit. 1806) (XIII)

Collepasso, XIII

Centro di pianura, di origine antica. L'addensamento di nuclei abitativi alle spalle del castello e della chiesa della Trinità fa supporre si tratti del primo nucleo di età medievale. Il patrimonio storico-architettonico comprende: il castello, costruito nel XVI secolo e ampliato in epoche successive; la chiesa dell’Immacolata, accanto a Palazzo Pesce e risalente al XVIII secolo; la chiesa Madre della Natività di Maria Vergine, realizzata tra il 1865 e il 1885. A ridosso del centro storico troviamo ad est la torre dell’Orologio e a nord la Cappella della Trinità o dello Spirito Santo, edificata nel XVII secolo per i bisogni spirituali dei castellani o degli addetti alla sorveglianza del feudo oltre che dei pochi contadini che vivevano sui terreni baronali, e ristrutturata con facciata neoclassica nel 1870

  • OGGETTO centro storico di pianura, agricolo
  • CARATTERI AMBIENTALI E’ sito al centro della penisola salentina, a sud del capoluogo provinciale, sull’altopiano delle Murge salentine, nelle vicinanze di Gallipoli
  • LOCALIZZAZIONE Collepasso (LE) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Giacomo Matteotti, Collepasso (LE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il casale di Collepasso, attestato nel corso del 1200 e del 1300, scomparve tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo e il suo territorio rimase spopolato, ossia privo di un nucleo umano stabilmente insediato, sino a tutto il 1700. Il territorio era attraversato da numerose vie che mettevano in collegamento le molte masserie dell'area con l'abitato, i cui residenti trovavano riparo in caso di pericolo all'interno del castello. In età normanna si accelerò il processo di incastellamento, necessario sia per difendere i beni circostanti, sia per controllare le merci che si muovevano lungo gli assi viari come quello che collegava Gallipoli con Otranto. Piccolo centro di età angioina, appartenne a Pietro de Noha dal 1291 fino alla fine del Quattrocento, quando passò ai Ducato. L'insediamento originario si organizzava attorno al Castello e alla chiesa della Trinità, caratterizzato da corti e vicoli. Dai Ducato, il feudo di Collepasso passò alla famiglia dei Guarini fino al 1576, quando Pietro Massa di Nardò lo acquistò dalla Regia Corte. A causa dell’invasione turca e della guerra franco-spagnola, il casale viene abbandonato e gli abitanti si trasferiscono nei centri fortificati vicini. Solo con la famiglia dei Leuzzi alla fine del Seicento l’abitato sembra rinascere, trovando stabilità demografica; vengono ricostruiti vari monumento tra cui la trasformazione dell’antico castello in palazzo baronale. Dall’antico nucleo abitativo nell’area del Castello e della chiesa della Trinità, si formò un nuovo nucleo edilizio a partire dalla seconda metà del XIX secolo, quando fu eretta in un’altra zona la parrocchiale. Agli inizi del 1800, nel territorio, si ricostituì il nuovo villaggio di Collepasso per iniziativa dell'ultima baronessa, Maria Aurora Leuzzi Contarini, e del conte Bartolomeo degli Alberti di Enno, che richiamarono sui terreni del feudo contadini provenienti dai paesi limitrofi, mediante concessioni enfiteutiche di appezzamenti di terreno. Si andò così costituendo il nuovo villaggio di Collepasso, come frazione del Comune di Cutrofiano. Nel 1907, con apposita legge proposta dal deputato galatinese Antonio Vallone, Collepasso venne elevato alla dignità di comune autonomo e il 10 dicembre 1911 veniva emanato il Regio decreto che determinava l'estensione territoriale del feudo, dopo una lunga e sofferta controversia con l'ex capoluogo Cutrofiano. Il 18 febbraio 1912 veniva eletto il primo Consiglio comunale del nuovo Comune di Collepasso
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600365532
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
    (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0