centro storico, di pianura, agricolo, Alezio, Alixias (denominazione storica, età messapica), Aletium (denominazione storica, età romana-imperiale), Casal d’Alezio (denominazione storica, XIII sec.), Villa Picciotti (denominazione storica, dal 1714-1715 al 1873), Li Picciotti (denominazione storica, cit. 1806) (XII-XIII)

Alezio, XII - XIII

Centro di pianura, di antiche origini. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la Chiesa-santuario di Santa Maria della Lizza o dell’Alizza, edificata tra la seconda metà del XII e la prima metà del XIII sec. e caratterizzata all'esterno da un un pronao turrito addossato alla facciata nord, fatto costruire da Carlo I d'Angiò per scopi difensive; la Chiesa dell'Addolorata, costruita sulle fondamenta di un edificio di culto del sec. XII, risalente al 1838, ma portata a termine solo nel 1875; il Palazzo Tafuri, una dimora signorile del XVIII secolo costruito in una zona denominata anticamente “Lizza”, oggi via dei Lacci, in cui sorgevano numerose ville estive e casini delle ricche famiglie gallipoline

  • OGGETTO centro storico di pianura, agricolo
  • CARATTERI AMBIENTALI È situato nel Salento meridionale in particolare nella pianura costiera ionica, nel retroterra di Gallipoli, sul declivio settentrionale di una bassa collina (75 metri s.l.m.)
  • LOCALIZZAZIONE Alezio (LE) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Benedetto Cairoli, Alezio (LE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le origini risalgono all’età messapica; numerose tombe di età messapica databili tra il V e il III sec. a.C. sono state identificate all’interno dell’attuale centro storico (via Cavour, Carducci, Tafuri, Kennedy, Roma) e in località Raggi (IV- III a.C.). La città romana di Aletium è menzionata nelle fonti di età romano-imperiale come centro popoloso e fortunato, collegato al vicino scalo marittimo di Gallipoli. Era attraversato da importanti vie di comunicazione come la via Traiana. I dati archeologici attestano la presenza di strutture a partire dall'età romana repubblicana (II a C.) e prima età imperiale (I sec. a.C.) nella piana a sud-est dell'abitato moderno in direzione dell'attuale contrada Raggi dove sono stati identificati i resti di cinque edifici conservati a livello delle fondazioni e due assi viari ortogonali fra loro. A questa prima fase insediativa si riferisce anche una piccola area di necropoli che si sviluppava nell'area limitrofa a sud nella zona dell'attuale via Parabita da cui proviene un corredo femminile con oggetti in oro recuperato nel 1989. Alla fase tardo romana (V sec. d.C.) si data una officina per la lavorazione del ferro rinvenuta in contrada Raggi. Le attestazioni di vita sembrano interrompersi nel VI sec. d.C. Alezio fu distrutta dai Saraceni nell’XI secolo ed i suoi abitanti si rifugiarono nella vicina isola di Gallipoli. Il sito versò in stato di abbandono sino al XII-XIII secolo quando un gruppo di monaci basiliani costruì il Santuario di S. Maria della Lizza. Nacque così un modestissimo borgo probabilmente in conseguenza dell'arrivo di profughi dalla vicina Gallipoli. Nel 1269 il piccolo insediamento chiamato Casal d’Alezio viene espugnato da Carlo I d'Angiò. Rimase un villaggio di modeste dimensioni sino al XVII secolo. Dal 1714-1715 fino al 1873 il Casale era denominato Villa Picciotti. La salubrità del clima è alla base della fioritura urbanistica e architettonica che il centro conobbe nel XVIII-XIX secolo. Divenne infatti una apprezzata stazione di villeggiatura di religiosi e nobili che vi costruirono palazzi e complessi residenziali. Nel 1854 questo piccolo centro ottenne l'autonomia amministrativa e nel 1873 re Vittorio Emanuele II autorizzò la sostituzione del nome di Villa Picciotti in Alezio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600365513
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
    (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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