centro storico, costiero, portuale, Bari, Barium (denominazione storica) (VIII a.C)

Bari, VIII a.C

Centro delimitato da quartieri storici di formazione e viabilità, esposto a nord. Presenta funzioni residenziali, portuali, di frequentazione, viaria e pubblica

  • OGGETTO centro storico costiero, portuale
  • CARATTERI AMBIENTALI Il territorio comunale è al centro di una vasta area pianeggiante e depressa, la conca di Bari
  • LOCALIZZAZIONE Bari (BA) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO Piazza dell'Odegitria, Bari (BA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La prima occupazione della penisola in cui oggi sorge la città vecchia risale all'età del Bronzo ed è senza dubbio legata alla favorevole posizione sul mare. In questa fase si registra infatti un processo di graduale occupazione del litorale costiero, con una serie di agglomerati di varia entità. Tra XI e X secolo a.C. si segnala un'assenza di dati archeologici che ha fatto ipotizzare una temporanea scomparsa dell'insediamento, rioccupato poi tra IX e VIII, durante l'età del Ferro, con una serie di capanne concentrate in un'area circoscritta. L'abitato assumerà carattere urbano soltanto tre secoli dopo, quando sarà compiuto il processo di ellenizzazione della popolazione iapigia ed il porto avrà assunto un ruolo di spicco per i commerci. Alla fine del IV a.C. si data la creazione delle mura in opera quadrata a blocchi parallelepipedi. Barium è attestata come municipium dopo la guerra sociale e citata nelle fonti scritte di età imperiale come porto commerciale. Il suo territorio non dovette essere particolarmente esteso in età romana, ma limitato alla fascia costiera, vista la vicinanza con il municipium di Caelia a pochi km verso l'interno. Scarse sono le testimonianze epigrafiche ed archeologiche relative a questa fase, che restituiscono il quadro di un centro periferico, con una certa vitalità sociale ed economica. Le indagini archeologiche nel sottosuolo del succorpo della cattedrale romanica hanno messo in luce i resti di un grande edificio che in età romana ne occupava l'area. Reimpiegata negli ambienti di fase successiva, è stata rinvenuta un'iscrizione che si data alla seconda metà del II sec. d.C. e menziona un Augustale a cui viene riconosciuto dall'ordine dei decurioni il bisellium, testimoniando l'esistenza nella città di un edificio per gli spettacoli. Sin dal II secolo Bari è inserita in un reticolo di strade efficienti e funzionali ai traffici ed ai commerci: la via Traiana, la via costiera adriatica ed una via che la mette in collegamento con Taranto, menzionata negli itinerari tardoantichi. E' probabile che con la costituzione della sede episcopale la città abbia accresciuto la sua importanza. La prima menzione di Bari come sede vescovile è la sottoscrizione degli atti del concilio romano del 456 ad opera del vescovo Concordio. Nel V secolo fu edificata una grande basilica. Tra il VI e il IX secolo la sede episcopale di Bari non viene più menzionata nelle fonti. A partire dal VI secolo Bari fu, al pari del resto della Puglia centro settentrionale, contesa tra le varie fazioni in guerra, Goti, Bizantini, Longobardi. Nell'VIII-IX secolo la città si amplia verso sud-ovest seguendo la costa in corrispondenza del porto e si dota di una nuova cinta muraria. Tra l'847 e l'871 Bari diventa sede di un emirato arabo. Proprio in questo periodo la città comincia ad assumere una notevole importanza strategica e politica. Dopo essere stata la base principale per la riconquista bizantina dell'Italia meridionale, Bari diviene nell'893 capoluogo della nuova provincia bizantina di Longobardia, poi catepanato d'Italia. Nel 1071 i Normanni di Roberto il Guiscardo occupano la città spostando il potere politico dal ceto militare bizantino a quello mercantile e artigianale. Emblema di questi cambiamenti è la vicenda costruttiva della Basilica di s. Nicola. In età normanna si registra anche la rivitalizzazione del porto in relazione alla crociata ed il trasferimento in città dei proprietari terrieri dell'entroterra. Nel 1156 la città, coinvolta in un tentativo di riconquista da parte dell'imperatore bizantino Manuele I Comneno, subisce la durissima punizione di Guglielmo il Malo che ne abbatte le mura e la rade al suolo quasi completamente. La ripresa della città si ebbe soltanto dieci anni dopo quando Guglielmo II accordò ai baresi il perdono. Nel 1177 l'arcivescovo Rainaldo si adopera per la ricostruzione e l'ampliamento della Cattedrale. Durante la dominazione Sveva il castello è ricostruito ed ampliato da Federico II, in attuazione del suo vasto programma difensivo contro nemici interni ed esterni (1233-1240). Nel 1266 Carlo d'Angiò prende possesso del regno di Sicilia e quindi anche di Bari, dando avvio alla dominazione Angioina durante la quale la città si estende ulteriormente verso S. Dopo la conquista del regno di Napoli da parte degli Aragonesi nel 1442 Bari è assoggettata al dominio feudale degli Orsini di Taranto prima e degli Sforza di Milano poi, che vi attivano una piccola corte rinascimentale. In particolare Isabella di Aragona si fece promotrice di un programma di rinnovamento della città. Nel 1557 Bari cessò di essere un ducato e tornò sotto il diretto controllo del Regno di Napoli, governato dai vicerè, andando incontro ad un periodo segnato da rivolte, lutti ed epidemie, come le due tremende di peste del 1656 e del 1691. Dal punto di vista urbanistico si susseguono iniziative volte al riordino ed alla redistribuzione degli edifici religiosi nello spazio urbano, attraverso il restauro di chiese e monasteri e la fondazione di nuove confraternite. Con l'affermazione di Carlo III di Borbone nelle varie guerre dinastiche nel 1734, Bari conobbe un governo illuminato ed un periodo di relativa tranquillità. Una forte impronta barocca si rileva in alcune costruzioni sorte nel quartiere meridionale. Alla fine del Settecento la necessità di una maggiore razionalità abitativa ed urbanistica, impossibile da stabilire nel borgo antico così densamente stratificato, spinge alla ricerca di nuovi spazi. La creazione di un nuovo borgo fuori dalle mura si concretizzerà soltanto durante il breve regime napoleonico nel regno di Napoli. Il 9 aprile 1813 Murat pone la prima pietra del nuovo borgo, che da lui prenderà il nome. La realizzazione del borgo prese avvio di fatto nel 1815 nei pressi della piazza Mercantile e del porto, dallo spigolo N-E della scacchiera, costituita da isolati rettangolari regolari. A partire dal 1880 sotto la spinta delle esigenze della nuova classe operaia si costituiranno nuovi quartieri periferici rispetto allo scacchiere murattiano, a ridosso delle fabbriche. Le nuove aree di espansione furono individuate ad O oltre la piazza borbonica, oggi intitolata a Garibaldi, e a di là della ferrovia. Nei primi anni del Novecento vengono progettati e realizzati importanti edifici contenitori di istituzioni. Negli anni del regime fascista si completa la sistemazione del lungomare fino a Piazza Diaz, trasformandolo nell'asse principale della città fascista nel quale si susseguono le sedi delle principali istituzioni del regime. Il secondo dopoguerra è stato segnato dalla massiccia espansione della città con la creazione di nuovi quartieri popolari satellite e dalla sostituzione di molti palazzi ottocenteschi del borgo murattiano con nuovi edifici a più piani
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600365442
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bari
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
    (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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