centro storico, collinare, Castelnuovo della Daunia, Castelnuovo (denominazione storica, 1806), Castellucium de Sclavis (denominazione storica, 1280), Castrum Sclavorum (denominazione originaria) (VII-X)

Castelnuovo della Daunia, VII-X

Città consolidata caratterizzata da margini fisici naturali e artificiali, situata a sud-ovest rispetto a Foggia. Presenta funzioni di culto, di frequentazione, produttive, artigianali, difensive e residenziali. I collegamenti interni sono pedonali e carrabili

  • OGGETTO centro storico collinare
  • CARATTERI AMBIENTALI Collocato a 543 m di altitudine sul versante orientale dei monti della Daunia, alla destra del fiume Fortore
  • LOCALIZZAZIONE Castelnuovo della Daunia (FG) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO Piazza Municipio, Castelnuovo della Daunia (FG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il nome originario, “Castrum Sclavorum”, rimanda alla fondazione, avvenuta in due ondate tra il VII e il X secolo, ad opera degli Schiavoni, appellativo con il quale si indicavano le popolazioni provenienti dai Balcani. Nel Catalogo dei Baroni il castrum di Castelluccio è menzionato nel 1255 tra i possedimenti di Rogerius de Parisio, signore di Dragonara. Più tardi, nel 1270, nel Regesto di Santa Maria del Gualdo, importante abbazia di Foiano Valfortore, con il nome di “Castellucium de Sclavis” è menzionato tra i possedimenti di Giovanni Aricaldo, aggregata con Larino e Montecorvino. Sempre dal Regesto Gualdense si apprende che nel 1329 è feudatario ser Giovanni de Pagano. Alla fine del XII secolo inizia la costruzione della Chiesa Madre dedicata a Santa Maria della Murgia, in onore all’immagine mariana rinvenuta presso una rupe. La chiesa, rimaneggiata nelle epoche successive, conserva pregevoli opere del XVII e XVIII secolo, tra le quali statue lignee e diverse belle tele. Agli inizi del Duecento rimanda il bel portale della chiesa della Maddalena, probabilmente recuperato dal distrutto convento di San Matteo di Sculgola, edificato nel territorio dell’antica diocesi di Dragonara dai monaci dell’abbazia di Santa Maria del Gualdo di Foiano. Signore del paese fu, nel 1400, Ursillo Minatolo. Il paese passò infine nelle mani dei potenti de’ Sangro, sotto i quali divenne marchesato, mutando il suo nome originario in Castelnuovo; ai de’ Sangro appartenne fino alla emanazione delle leggi eversive della feudalità, nel 1806. Tra il 1468 ed il 1476 si riversò nell’abitato un cospicuo numero di profughi albanesi. Tra differenze e continui episodi di insofferenza, la difficile coesistenza di questi profughi con la comunità locale si protrasse sin oltre i primi decenni del 1500, quando gli Albanesi abbandonarono l’abitato per popolare il vicino casale che da esso dipendeva, riportando negli antichi documenti come Sanctus Petrus de Castelluccio, diventato poi Casalvecchio di Puglia. Il 18 Aprile 1863, infine, il paese acquisì il nome odierno su decisione del Consiglio Comunale, che volle distinguerlo dai molti omonimi comuni entrati a far parte dell’entità nazionale da poco acquisita aggiungendo a Castelnuovo la denominazione della Daunia. Alla munificenza dei de’ Sangro si deve la costruzione del convento dei Frati Minori con l’annessa Chiesa della Maddalena, edificati nel XVI secolo. Notevole è la ricchezza degli arredi e delle opere che adornano l’interno della chiesa, tra cui tele attribuite all’artista molisano Benedetto Brunetti e la statua lignea dell’Immacolata Concezione, opera dell’artista Paolo Saverio Di Zinno. Pregevole, inoltre, è il portale medievale della chiesa che si ritiene proveniente dal convento distrutto di San Matteo di Sculgola, edificato nel territorio dell’antica diocesi di Dragonara dai monaci dell’abbazia di Santa Maria del Gualdo di Foiano. Al convento di San Matteo di Sculgola è legata anche la storia della chiesetta di Santa Maria della Stella, edificata in contrada “Strettola”. Completano la ricognizione del borgo la chiesa di San Nicola, eretta tra il XVII e il XVIII secolo, e la chiesa dell’Incoronata, eretta nel 1703. Entrambe conservano opere di pregio artistico tra cui tele e statue lignee. Oltre alle bellezze artistiche e all’amenità del sito, oggi il paese vanta un’attrattiva in più grazie alla costruzione delle Terme che testimoniano, tra l’altro, la ricchezza di acque e sorgenti, tra le più apprezzate dei Monti Dauni
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600365353
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Barletta-Andria-Trani e Foggia
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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