centro storico, montano, Anzano di Puglia, Anzano degli Irpini (denominazione storica), Anzano casale di Trivico (denominazione storica, 1778 ), Santa Maria di Anzano (denominazione storica, 1131), Serram de Anzano (denominazione storica, 1086), Fundo Anciano (denominazione storica, 841) (IX)

Anzano Di Puglia, 841 - 841

Città consolidata caratterizzata da margini fisici naturali e artificiali, situata a sud-ovest rispetto a Foggia. Presenta funzioni di culto, di frequentazione, produttive, artigianali e residenziali. I collegamenti interni sono pedonali e carrabili. È uno dei paesi più alti della Puglia, situato sul versante occidentale della catena subappenninica. La denominazione di “Anzano degli Irpini”, conservata fino all’annessione definitiva alla Provincia di Foggia nel 1931, ne attesta la particolare condizione di sito di confine

  • OGGETTO centro storico montano
  • CARATTERI AMBIENTALI Centro della dorsale Subappenninica, sito ad un’altitudine di 785 m al confine con l’Irpinia
  • LOCALIZZAZIONE Anzano Di Puglia (FG) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Roma, Anzano Di Puglia (FG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il territorio della città in epoca romana risultava attraversato da importanti direttrici di collegamento tra l’Irpinia e il Tavoliere. In particolare l’area gravitava attorno alla Via Herdonitana, una bretella che collegava Aeclanum ad Herdonia sulla Traiana, seguendo una delle vie naturali di accesso al Tavoliere. In età moderna parte del tracciato sarà coincidente col tratturo Pescasseroli-Candela, che attualmente attraversa l’abitato nella parte settentrionale, utilizzato anche dai vetturali che facevano la spola tra Napoli e i centri del Tavoliere. All’epoca medievale risalgono le prime citazioni del sito: nell’841 un “fundo Anciano” è menzionato in una donazione effettuata dall'imperatore di Germania Lotario I al monastero di Farfa; successivamente, nella donazione in favore dell’abbazia di Cava dei Terreni del 1086 del monastero di San Pietro d’Olivola, è riportata la località “serram de Anzano” e nel 1131 il sito è menzionato con il nome di Santa Maria di Anzano. La leggenda vuole che a dare inizio all’insediamento sia stato il ritrovamento di una statua della Madonna da parte di alcuni abitanti di Trevico. Su quel luogo sorse la primitiva chiesa di Santa Maria in Silice. Attorno alla chiesa si formò il casale che nel 1343 risulta appartenente alla Baronia di Vico (Trevico) e di Flumeri. Nella metà del XV secolo si registra una crisi consistente in tutta la Baronia a causa della violenza della guerra tra Aragonesi ed Angioini, cosicché nel 1487 il casale risulta disabitato e con territorio ancora accorpato a quello di Trevico (AV). La dipendenza del casale da Trevico perdurerà fino all’Ottocento, e sarà causa del lungo isolamento del borgo e del perdurare di una condizione di marginalità. La richiesta di autonomia amministrativa avanzata nel 1799 sarà soddisfatta solo nel 1810, durante il decennio murattiano. L’anno seguente il comune viene assegnato alla Provincia di Capitanata, mentre Trevico viene confermato a Principato Ultra. Nella circoscrizione pugliese Anzano vi resterà fino al 1862, quando ritorna alla provincia di Avellino con il nome di Anzano degli Irpini. Alla provincia di Foggia tornerà definitivamente nel 1931, con la nuova denominazione di Anzano di Puglia. Il borgo e la sua chiesa sono descritti nel 1745 da Francesco Maria Pratilli nella sua ricostruzione della Via Appia. Poco dopo aver superato il villaggio di Contra “truovasi il feudo di Anzano posseduto dalla mensa vescovile di Trivico: il qual feudo composto ora di pochi tuguri, fu un tempo terra popolatissima. A sinistra vi ha l’antichissima chiesa di S. Maria in Silice, detta ora la Madonna di Anzano; nella quale adorasi una divota statua di legno della B. Vergine”. Apprendiamo, dunque, che il casale a quella data era ridotto a poche casupole. Si tratta probabilmente di masserie e pagliai nati a servizio della pastorizia transumante. Il borgo, poiché tangente al tratturo Pescasseroli-Candela, compare anche nella cartografia della Dogana della Mena delle Pecore di Foggia; in particolare l’abitato è rappresentato con pochi edifici, con il nome di “Anzano casale di Trivico”, nella “Misura e ricognizione del Regio Tratturo”, la mappa di rilievo realizzata dagli agrimensori Conte e Magnacca del 1778 (ASFg, Dogana serie I, busta 128, f. 2042/2 tav. 30); nella reintegra finale, la “Relazione e pianta” (ASFg, Dogana serie I, busta 128, f. 2041, tav. 33), il nome è mutato in “santa Maria d’Anzano” e si distingue nell’elevato la chiesa con il campanile. La prima notizia documentata sulla chiesa risale al 1704, anno in cui il vescovo di Trevico Simone Veglini, nella “Relaziones ad Limina” ne fa esplicito riferimento specificando che: “[…] dista sei stadi dalla città (Trevico), della quale il Vescovo è Abate. Colà, infatti, nei tempi antichi si trovava un importante paese ma ora, oltre la chiesa, non c’è neppure una pietra su pietra, né c’è qualche abitante e tutte le entrate della Mensa Vescovile sono andate in malora, eccetto alcuni terreni che non possono essere messi a coltura perché́ non ci sono lavoratori della terra”. Nel 1715 Frate Serafino Montorio riferisce che “è tradizione che in Anzano si venera l’immagine di Maria”. Nella Relazione ad Limina dell’anno 1735, il vescovo di Trevico Francesco Antonio Leonardi, la descrive come una “Chiesa a tre navate in cui si trova una statua miracolosa e molto famosa”. Nel 1930 la chiesa fu completamente distrutta dal terremoto del Vulture. In tale occasione fu gravemente danneggiata anche l’antica statua della Madonna di Anzano, di cui poi si sono perse le tracce dopo essere stata data o venduta a un restauratore. Insieme alla chiesa, i ripetuti terremoti hanno distrutto le testimonianze più antiche che rimangono, tuttavia, nella toponomastica e nella memoria della storia locale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600365339
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Barletta-Andria-Trani e Foggia
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 841 - 841

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'