centro storico, montano, Frasso Telesino (X)

Frasso Telesino, X

Frasso Telesino è un centro di montagna d'origine medievale, la cui economia si basa sull'agricoltura, su alcune piccole imprese industriali e sul turismo. L'abitato, adagiato su un dosso allungato, si estende in varie direzioni con propaggini ramificate. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico particolarmente vario e sensibili oscillazioni altimetriche, comprendendo valli fluviali e cime montuose che superano i 1.200 metri di quota. In pianura e sulle pendici collinari prevalgono le colture specializzate, i filari di viti e gli oliveti mentre più in alto prende il sopravvento una ricca vegetazione boschiva, costituita soprattutto da faggi e castagni; tra i banchi di tufo e le pietraie sgorgano, inoltre, numerose sorgenti, le cui acque, ricadendo lungo le scoscese pareti di roccia, formano pittoresche cascatelle

  • OGGETTO centro storico montano
  • CARATTERI AMBIENTALI Frasso Telesino è sito sul versante occidentale del Taburno Camposauro, tra le cime rocciose del monte Sant'Angelo (1189 m) e le cime di Monte Cardito e di Serra del Ceraso (1220 m) dove si apre il vallone di Prata
  • LOCALIZZAZIONE Frasso Telesino (BN) - Campania , ITALIA
  • INDIRIZZO Piazza IV Novembre, Frasso Telesino (BN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le prime notizie risalgono al 956 d.C., quando fu donata da Pandolfo IV alla badia di San Modesto di Benevento. Nel XIII secolo fu concessa, con Melizzano, da Carlo I d'Angiò al monastero di Santa Maria di Valle Regale, appartenente alla diocesi di Sarno. Annessa alla contea di Caserta, ne seguì per lungo tempo le sorti, passando sotto il dominio di varie illustri famiglie: i Belmonte, i Braherio, i Gaetani e i Siginolfo. Nel XV secolo fu data in feudo ai Gambacorta; nel 1587 Virginia Gambacorta, vedova Pignatelli, la vendette a Gianfranco de Ponte; quest'ultimo, nel 1593, la cedette nuovamente ai Gambacorta per la somma di 14.000 ducati. Sotto l'autorità di questa famiglia rimase fino al 1674, quando la popolazione, guidata da Luccio di Gregorio, si ribellò al suo governo dispotico –il principe Gambacorta riuscì a fuggire nel castello di Limatola mentre suo figlio venne barbaramente ucciso–. Il suo patrimonio storico-architettonico risulta abbastanza ricco, in particolare figura palazzo Gambacorta, costruito nel Medioevo; adiacente ad esso è la chiesa di Santa Maria del Campanile, che conserva al suo interno tele e statue in legno di gran pregio. Altri edifici religiosi degni di nota sono la chiesa settecentesca di San Vito, la cui struttura ingloba due precedenti costruzioni sacre, e la chiesa di San Michele Arcangelo, che racchiude una venerata statua del Santo. Nel 1930 parecchie case vennero lesionate dal terremoto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916801
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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