centro storico, Apollosa, Apelosa (denominazione storica) (XII)
Comune collinare di origini probabilmente molto antiche, sorretto dalle tradizionali attività rurali, dalla piccola industria e dal commercio. Il territorio comunale, percorso da alcuni piccoli corsi d'acqua, è caratterizzato da un profilo geometrico piuttosto irregolare e da un paesaggio vario: alle quote dell'alta collina, sui contrafforti del monte Taburno, sono diffusi boschi misti di carpino, orniello, acero e roverella nonché castagneti di una certa estensione; più in basso, sulle pendici dei poggi e in prossimità dei corsi d'acqua, lo scenario è invece dominato dalle colture agricole e dalla vegetazione riparia (salici, ontani, pioppi, corbezzoli e tamerici). Dalle cime dei rilievi si gode di un ampio panorama, che spazia dall'imponente vetta del monte Taburno, su cui si alternano i boschi e la nuda roccia, alla conca di Benevento, bacino naturale in cui confluiscono alcuni tra i principali corsi d'acqua della regione
- OGGETTO centro storico
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CARATTERI AMBIENTALI
Centro posto sul versante orientale del monte Mauro
- LOCALIZZAZIONE Apollosa (BN) - Campania , ITALIA
- INDIRIZZO Via Saponaro, Apollosa (BN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Apollosa è di probabile origine preromana, crebbe d'importanza come colonia romana, conquistando la denominazione di URBS. Le prime notizie documentarie sulla sua esistenza risalgono all'epoca normanna, quando apparteneva a Ugone infante; quest'ultimo nel 1127 si scontrò con il conte Rainulfo e con il principe di Capua e l'abitato, scampato a un primo assedio, nel 1133 venne conquistato e distrutto. Passò quindi a Tommaso di Fenucchio e in seguito fu concesso in dono ai benedettini di Santa Sofia. Nei primi anni del Duecento fu occupata dall'imperatore Federico II di Svevia e nel 1269 venne ceduta a Emanuele Frangipane come premio della consegna a Carlo d'Angiò di Corradino di Svevia e Federico d'Austria. Dopo essere stata feudo nel XIV secolo della famiglia Della Leonessa, appartenne nei secoli successivi ai Caracciolo, ai Ricca, che la acquistarono nel 1573, ai Piscitelli, di nuovo ai Caracciolo, agli Spinelli (1774) e ai Lancellotti (1861). Nel 1688 e nel 1732 si registrarono due importanti scosse sismiche che causarono gravi danni agli edifici, fra cui la chiesa arcipretale, edificio religioso di pregio architettonico che racchiude un dipinto settecentesco raffigurante la Madonna con Bambino e Santi, opera di Giuseppe Castellano. Ulteriori danni agli edifici vennero registrati in seguito al terremoto del 1930. I resti di un castello normanno costruito sulla struttura di una torre di vedetta romana sono visibili su un poggio
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916770
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0