centro storico, montano, Teora, Tigano (denominazione storica, XII sec.), Tegore (denominazione storica, XIV sec.) (XI)

Teora, 1098 - 1098

A Teora si possono ammirare la cappella di San Vito e, nella piazza centrale, la fontana del Piano, o fontana dei Tarantini, edificata nel XVIII secolo

  • OGGETTO centro storico montano
  • CARATTERI AMBIENTALI Su un’altura, da cui domina la valle del fiume Ofanto, si trova Teora, che sorge nell'area dell'Alta Irpinia, ed è sovrastata dal crinale del Gallo. È situata a 660 metri sul livello del mare e a 58 km da Avellino
  • LOCALIZZAZIONE Teora (AV) - Campania , ITALIA
  • INDIRIZZO Corso Plebiscito, Teora (AV)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Citata nel 1098 in una bolla di Papa Urbano II e in un successivo atto notarile del 1332 come feudo di Filippo di Tigora, un nobile locale, Teora fu amministrata dai Gesualdo, dai Ludovisi e dai Mirelli; questi ultimi rimasero al timone fino al 1806, anno dell’abolizione della feudalità. STORIA SISMICA: Notizie di conseguenze distruttive causate da scosse sismiche a Teora si hanno già a partire dal 1466: in questo anno un terremoto con epicentro in Irpinia causò danni gravi all’abitato e la morte di 13 persone. Nel 1694 ancora la scossa dell'8 settembre causò effetti devastanti: crollarono quasi tutti gli edifici causando la morte di circa 300-400 persone. Meno di quarant'anni dopo, nel 1732, il terremoto del 29 novembre distrusse quasi completamente l’abitato; crollò totalmente la chiesa madre di S. Nicola di Mira; ci furono 28 morti e circa 70 feriti. Nel secolo successivo, nel 1853 un altro terremoto con epicentro in Irpinia danneggiò gravemente l’abitato: circa 100 case subirono crolli o gravi lesioni, molte furono rese inabitabili, una trentina dovettero essere demolite. Fu gravemente danneggiata la chiesa madre: crollarono gran parte del tetto, la facciata, il campanile e la sagrestia e furono fortemente lesionati tutti gli archi delle volte. I danni furono valutati complessivamente in 7000 ducati. Nel 1910 la scossa del terremoto in Irpinia-Basilicata causò il crollo di 2 volte e lesioni in tutti i fabbricati, anche ben costruiti; nelle campagne caddero alcuni muri di case rurali. La località fu inclusa nell’elenco dei comuni danneggiati ai quali erano applicabili i provvedimenti della legge 13 luglio 1910 n.467 a vantaggio delle zone colpite dal terremoto. Solo vent'anni più tardi, nel 1930, il sisma del 23 luglio causò lesioni a 200 case, il 20% del costruito. Infine, il terremoto dell'Irpinia del novembre 1980 causò danni molto gravi: in tutto il territorio comunale le unità edilizie distrutte o danneggiate più o meno gravemente furono 1297; ci furono 139 morti e 160 feriti. La chiesa madre di S. Nicola e il palazzo marchesale Mirelli crollarono quasi completamente; e subirono danni gravissimi le chiese di S. Vito e della congregazione del Pio Monte dei Morti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916660
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'