centro storico, concentrico, di pianura, Aversa (XI)

Aversa, 1030 - 1030

Città di pianura di origine medievale, è costituita da un nucleo antico di pianta ellittica, con vie concentriche e radiali, e da una parte moderna, caratterizzata da una struttura a scacchiera. Molti edifici di pregio sono sorti in epoca normanna ma nel corso dei secoli hanno perduto l’originario aspetto: risalgono all’XI secolo la cattedrale di San Paolo, più volte restaurata, il monastero benedettino di San Lorenzo ad Septimum, abbellito da un portale romanico e da un chiostro a due ordini di arcate, la chiesa di San Francesco, rimaneggiata nel Seicento e nell’Ottocento, il castello medievale, rifatto nel Settecento, e la chiesa di San Biagio, anch’essa radicalmente modificata nel Settecento. Il ricco patrimonio storico-architettonico locale annovera anche le chiese di Santa Maria a Piazza, dell’Annunziata e di San Nicola nonché il seminario arcivescovile

  • OGGETTO centro storico concentrico, di pianura
  • CARATTERI AMBIENTALI Il centro è situato nella Terra di Lavoro, alla sinistra del basso corso del fiume Volturno
  • LOCALIZZAZIONE Aversa (CE) - Campania , ITALIA
  • INDIRIZZO Piazza del Duomo, Aversa (CE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Prima dell’avvento dei Normanni, nell’XI secolo, il territorio aversano era popolato da piccoli raggruppamenti, casali e ville. Quasi al centro di una delle maglie della centuriazione romana esisteva il Casale Sancti Pauli at Averze. Di forma pressoché circolare, l’originario villaggio aversano non aveva, fino alla conquista normanna, una precisa fisionomia territoriale, giuridica o amministrativa. La contea normanna di Aversa, donata nel 1030 a Reainulfo Drengot da Sergio IV duca di Napoli, nacque con un impianto urbanistico ben definito che è tuttora conservato e perfettamente visibile nell’orientamento delle arterie stradali del centro storico. Concepita per assolvere non la funzione di stazione commerciale e militare, né quella di città coloniale, ma per esercitare un’estesa egemonia culturale ed economica in una regione di frontiera tra il ducato bizantino di Napoli e il principato longobardo di Capua, la fondazione di Aversa nel sito dell’antico casale Sancti Pauli scaturì da considerazioni strategiche e territoriali. Dopo essere stata elevata a contea la città cominciò a subire importanti trasformazioni urbanistiche ad opera dei nuovi conquistatori. Il precedente insediamento venne incluso nel perimetro della nuova città, segnato inizialmente con una cinta di fossez et hautes siepes, ossia, con una recinzione realizzata con grossi muraglioni di terra, su pianta anulare, circondati da fossati. Ben presto ai fossati vennero sostituite le prime mura cittadine, la cui costruzione insieme all’edificazione del castello, di cui attualmente si ignora la collocazione, rappresentò la traduzione simbolica del mutamento sociale e politico verificatosi con la conquista normanna. Con una pianta a schema anulare, con al centro la nuova cattedrale di S. Paolo e, con ogni probabilità, il castello, si venne, dunque, configurando il primo nucleo della Contea Normanna di Aversa. Il tipo di struttura radiocentrica fu determinato da due ordini di fattori: aldilà degli aspetti simbolici, legati alla centralità della cattedrale nelle comunità medioevali, la scelta di tale schema urbanistico dipese dall’organizzazione del sistema viario, di importanza fondamentale per l’economia della città, e dallo sfruttamento dei fossati della centuriazione romana, utilizzati come barriera difensiva. La particolare conformazione della struttura urbana di Aversa consente l’immediata lettura delle varie fasi di crescita e di sviluppo della città. Il primo tracciato dell’insediamento normanno è ancora oggi riconoscibile nell’orientamento ad anello di via S. Domenico, via Sellitto, via Cirillo, via S. Nicola, via S. Marta. Lo sviluppo demografico ed economico della contea determinò, in pochi anni, l’accrescersi del nucleo abitativo. Si rese pertanto necessario un ampliamento del perimetro urbano, con la creazione di un anello di mura più ampio, che comprendesse anche i borghi di nuova formazione. La nuova cinta fortificata, riconoscibile nel susseguirsi di via S. Maria della Neve, via S. Francesco da Paolo, via S. Andrea, via Cimarosa, via Golia e via Drengot, rispettava la struttura radiocentrica dell’originario schema urbanistico e si collegava al centro della città attraverso una serie di tracciati stradali radiali. La fine della dinastia normanna nel XII e l’avvento della dominazione sveva segnarono un momento poco felice per Aversa, che subì numerose devastazioni, con la distruzione delle mura cittadine nel 1135. Con gli Angioini la città tornò al suo antico splendore: con Carlo II venne incominciata l’opera di ricostruzione. Il terremoto del 1980 causò danni non gravi: in tutto il territorio comunale le unità edilizie danneggiate più o meno gravemente furono 2250 (soprattutto edifici del centro storico, che risultarono in molti casi pericolanti). Numerosi edifici ecclesiastici monumentali subirono danni rilevanti, tra cui la cattedrale di S. Paolo, la chiesa della Madonna di Casaluce, di cui crollò in parte il campanile, le chiese di S. Agostino, S. Maria del Popolo, S. Marta, dei Ss. Filippo e Giacomo, la chiesa e il convento di S. Lorenzo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916549
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
    (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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