centro storico, di crinale, collinare, agricolo, Ailano (XIII)

Ailano, XIII

Il centro storico appare arroccato su una collina, con il costruito adagiato alle curve di livello. Le due emergenze architettoniche prevalenti, il castello con la sua torre circolare e al chiesa di San Giovanni Evangelista, ristrutturata agli inizi del Novecento ma sicuramente di antica origine, campeggiano sulla sommità del colle. Il tessuto edilizio appare, invece, costituito per lo più da tipologie a schiera addossate le une alle altre quasi a formare una fortificazione del centro. Fuori dell'abitato, inoltre, si possono osservare i resti del monastero benedettino di Santa Maria in Cingla, risalente all'VIII secolo: questo complesso religioso, distrutto e ricostruito nel X e forse anche nell'XI secolo, fu soggetto per lungo tempo all'autorità dell'abbazia di Montecassino

  • OGGETTO centro storico di crinale, collinare, agricolo
  • CARATTERI AMBIENTALI Situato alle falde meridionali del massiccio del Matese, nell'ampia valle del medio Volturno. L'abitato, arroccato su un colle, domina un'ampia vallata alluvionale solcata da corsi d'acqua e intensamente coltivata
  • LOCALIZZAZIONE Ailano (CE) - Campania , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Porta S. Giovanni, Ailano (CE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Abitata probabilmente fin dalla preistoria, fu in seguito quasi certamente popolata dai sanniti e dai romani; l'origine dell'attuale abitato, tuttavia, sembra risalire al periodo normanno, anche se non mancano ipotesi secondo cui esso venne fondato in epoca romana dai coloni della vicina Alife. Probabilmente fece parte dei possedimenti dell'abbazia di Montecassino, come risulta da alcuni documenti del monastero di Santa Maria in Cingla, la cui attendibilità comunque è messa in discussione da alcuni studiosi; nel Duecento, divenuta feudo della famiglia ghibellina dei D'Aquino, venne assediata dalle milizie pontificie; successivamente vide succedersi al suo governo numerosi illustri signori, come il francese Simon de Fossis e Oddone Rapa, cui pervenne nel Trecento. Nel Quattrocento appartenne a Pandone di Venafro e nel Cinquecento ad Alfonso Gualando; ad essi seguirono i Carafa, i De Penna, i Matteo, o De Matteis, e i Carbonelli. Con il terremoto del 1688 ci furono vari danni alle chiese e al palazzo baronale; crollo di molte case
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916545
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
    (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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