centro storico, di crinale, collinare, lineare, difensivo, Perito (X-XII)

Perito, X - XII

Centro di impianto medievale. La forma urbana del centro antico, in linea, indica che l’espansione dell’abitato è avvenuta lungo l’asse viario attualmente denominato Via Municipio. Il nucleo originario, con buona probabilità si è costituito in prossimità della chiesetta di S. Antonio, oggi inesistente in quanto demolita, sull’incrocio tra la via S. Antonio - Via dei Cosentini e via Serre. Lungo l’asse viario di via Municipio sono stati realizzati dei fabbricati con caratteristiche gentilizie, da famiglie benestanti, Palazzo Del Baglivo, Palazzo Papa Baldo ed altri, che hanno visto il loro complemento religioso nella Chiesa di S. Nicola, posta sulla parte più alta del centro abitato, esistente già alla data del 1593

  • OGGETTO centro storico di crinale, collinare, lineare, difensivo
  • CARATTERI AMBIENTALI Centro della provincia di Salerno nel basso Cilento, posto a 465 metri s.l.m sulla cresta di un colle, sul versante sinistro della media valle del fiume Alento. Appartiene all'ambito territoriale di competenza della Comunità montana Gelbison e Cervati ed è sito alle porte del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni in cui rientra parte del territorio comunale
  • LOCALIZZAZIONE Perito (SA) - Campania , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Garibaldi, Perito (SA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE In un apprezzo del Catasto Onciario (1752) si trova citato “Perito di Sottano”: si tratta dell’antico sito distrutto durante il dominio angioino che la tradizione attribuisce al re Formica, condottiero aragonese, e definito “Sottano” ossia “collocato sotto”, per distinguerlo dall’altro centro abitato costruito, in seguito, più in alto per motivi difensivi. Durante il dominio longobardo, il centro entrò a far parte del gastaldato longobardo. Appartenne alla famiglia de Guarino fino all'anno 1487, quando re Ferrante d'Aragona lo avocò per mancanza di eredi e lo rivendette per mille ducati. Fece parte prima della Baronia di Novi poi con l’arrivo degli Aragonesi il Re Ferrante lo cedette a Berengario Carafa insieme a Novi, Gioi, Magliano, Cuccaro e altri casali, costituendo pertanto lo Stato di Gioi. Nel 1542 fu assegnato ai Montenapoleone e nel 1614 venne venduto dai Monteleone a Giacomo Zattara; infine, per quasi tutto il Settecento, come si evince da protocolli notarili, il casale appartenne ai De Bellis. Nel 1806, quando il regime feudale fu abolito dalla legge di eversione, insieme con il casale di Ostigliano, divenne frazione del comune di Orria, perdendo la propria autonomia come università. Il comune, che partecipò attivamente ai moti risorgimentali, ottenne l'autonomia amministrativa nell'anno 1861
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916422
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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