centro storico, collinare, difensivo, Roccadaspide, Casavetere di Capaccio (denominazione storica, IX sec.), San Nicola de Aspro (denominazione storica, cit. X-XI sec.), Roccae (denominazione storica, XII sec.), Rocca D'Aspris (denominazione storica, intorno al XII sec.), Rocca de Aspis (denominazione storica, intorno al XII sec.), Rocca d'Aspro (denominazione storica, primo quarto XIX sec.), Rocca dell'Aspide (denominazione storica, metà XIX sec.) (XI)
Il centro storico si compone di tre nuclei: il “nucleo antico”, che costituisce l’antico insediamento posto intorno al castello medioevale; il “nucleo storico corona esterna”, costituito dagli edifici antichi che fanno da corona esterna al nucleo antico e comprende anche Piazza XX Settembre; il “nucleo storico zona alta” costituito dagli edifici che sono posti principalmente nella parte alta del centro abitato, realizzati in buona parte in epoche successive agli altri due nuclei storici, comprendente anche la Chiesa della Natività con gli spazi circostanti. Il nucleo antico, posto sul ripido pendio che circonda il castello nella parte est, nord ed ovest, conserva ancora oggi dei caratteri urbanistici di notevole interesse. Il castello, costruito verso il 1245 al tempo di Federico II di Svevia originariamente presentava una cinta muraria esterna con due porte di accesso (Via Molina e Porta del Giudice), cinta oramai inesistente; esisteva anche una cinta muraria interna, in parte ancora esistente nella zona di ingresso e sulla parte nord-est. Intorno al 1800 si sviluppò il rione Chiaia posto ad oriente del precedente, di cui la parte inferiore è pure in notevole pendio, nel quale si raggrupparono le famiglie che avevano raggiunto una buona potenzialità economica, e per il loro uso costruirono grossi e comodi casamenti, di cui uno solo, il maggiore, si collegò in prosieguo con strada propria alla rotabile, mentre tutti gli altri sono tuttora disimpegnati da strade e scaloni. Questa zona ha caratteristiche simili a quella storica ma di minor pregio urbanistico. Successivamente, intorno al 1835, si ebbe la nascita di un nuovo nucleo edilizio. Infatti, con la creazione della strada rotabile, che passa a monte del castello, ora “statale 166”, si svilupparono due cortine di fabbricati di discreta edilizia, che oggi chiudono la piazza XX Settembre. Oltre al castello, appartengono al patrimonio architettonico la Chiesa dell'Assunta, la più antica chiesa del paese verosimilmente fu edificata prima dell'anno 1000; la chiesa della Natività di Maria, edificata agli inizi del XVII secolo che domina la piazza principale del paese; la Chiesa del Carmine o dei Morti costruita dinanzi al castello nel XVIII secolo
- OGGETTO centro storico collinare, difensivo
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CARATTERI AMBIENTALI
Centro del Cilento, situato a 354 metri s.l.m. sul versante sinistro della media valle del fiume Calore adagiato su una dorsale collinare alle pendici nord-orientali del monte Vesole. Appartiene alla Comunità montana Calore Salernitano ed è alle porte del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni in cui rientra parte del territorio comunale
- LOCALIZZAZIONE Roccadaspide (SA) - Campania , ITALIA
- INDIRIZZO Via S. Guliano, Roccadaspide (SA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le origini di Roccadaspide sono assai incerte. Il primo nucleo abitativo è forse sorto in tempi assai lontani, ancor prima dell'anno 1000, quando a seguito delle frequenti incursioni dei Vandali, divenuti padroni dell' Africa Settentrionale, gli abitanti delle antiche città che rifiorivano sulla costa tirrenica, come Pesto, che aveva però già perduto l'antico splendore per l'insorgere della malaria nelle zone circostanti, soggette alle tracimazioni del Sele, per mancanza di difese, si rifugiarono in luoghi sicuri e salubri, per sfuggire alle malattie, alle devastazioni ed alle catture. Altre fonti ritengono che Roccadaspide sia stata fondata addirittura intorno al 70 a.C., dopo che alcuni ribelli di Spartaco (71-7 3 a.C.) si fermarono laddove sorge il castello, costruendo le loro dimore sulla parte più aspra del monte roccioso. La tesi delle origini greche del paese sembra avvalorata dal rinvenimento in località Tempalta (1984—85 proprietà De Rosa) di alcune tombe di guerrieri greci. Incertezze si hanno sul suo nome. In origine era chiamato Casavetere di Capaccio o San Nicola de Aspro nel ‘900. Nel 1100 compare con il nome di Roccae, confermando l'esistenza di una rocca o di una torre. Negli anni compresi fra il 1815 ed il 1820 il paese cambiò ancora nome, assumendo il nome di Rocca D'Aspro, mutato poi (chissà perché in quanto di aspidi non vi è stata mai la presenza nella zona, o forse per "italianizzare" un nome che all'orecchio dei funzionari piemontesi meritava una correzione) dapprima in Rocca D’Aspide all’atto dell’unità d’Italia ed ai primi di questo secolo in Roccadaspide. In ogni caso, intorno al 1100, il nucleo originario dovette avere notevole incremento in conseguenza della distruzione della vicina e fiorente Capaccio (ora Capaccio Vecchia) avvenuta ad opera di Kaireddin, detto il Barbarossa che ne rase al suolo l'intero abitato trascinando in schiavitù quanti uomini, donne e bambini potè catturare. Prima dei Filormarino fu feudo della potente famiglia dei Sanseverino, ma non vi è traccia di una loro dimora, e successivamente della famiglia Guevara, che legò il suo nome alla costruzione di un grande convento di clausura nel 1350 circa, utilizzato da vari ordini religiosi femminili, e nonché di un convento, ora diruto, detto di Santa Maria, posto poco fuori dell'abitato, intorno al 1430. La struttura che ha determinato la conformazione urbanistica della parte antica del centro urbano è il castello medioevale, che costruito intorno al 1245, ai tempi di Federico II, ha avuto varie aggiunte e trasformazioni attraverso i secoli. In seguito, è stato di proprietà dei principi Filomarino, che restaurarono ed ampliato il castello dei Guevara, dandogli la mole e la forma che ancora oggi si ammirano, anche se deturpate da scriteriati interventi. Nell'800 passò poi di proprietà alla famiglia Giuliani. Il borgo visse un periodo florido tra il Cinquecento e la prima metà Seicento, sino a quando la popolazione fu sterminata dall’epidemia di peste del 1656. Intorno al XVII - XVIII secolo il nucleo abitativo era cinto di mura ed era dotato di due porte: una in via Molinella ed una in via porta del Giudice. Fino ad allora il centro urbano si era essenzialmente sviluppato nella parte sottostante il castello, a partire dalla fine del 1700 invece, le migliorate condizioni di una parte della popolazione porteranno all'edificazione di una serie di palazzi borghesi nella parte sopraelevata rispetto al castello, che al termine di un lungo ciclo di costruzione durato decenni, furono costruiti i quartieri di via Perillo, via Santa Rosa, via Mazzini e piazza XX Settembre
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916377
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0