centro storico, collinare, agricolo, Perdifumo, Santa’Arcangelo di monte Cilento (denominazione storica), S. Michele Arcangelo (denominazione storica), Sant’Arcangelo di Perdifumo (denominazione storica) (XI)

Perdifumo, XI

Il centro storico ha un impianto medievale, raccolto intorno ad una piazzetta. Di notevole rilievo sono i numerosi palazzi gentilizi dai bei portali in pietra lavorata e una fontana risalente al 1500. Tra i principali edifici di interesse si segnalano Palazzo De Vargas del XVI secolo e la Chiesa di San Sisto edificata nel XVI sec e ricostruita quasi per intero nel 1962

  • OGGETTO centro storico collinare, agricolo
  • CARATTERI AMBIENTALI Centro della provincia di Salerno dell'area geografica denominata Alento e Montestella. Sito a 425 metri s.l.m., è adagiato alle pendici di Punta della Carpinina, nell’immediato entroterra cilentano. Rientra nel Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano e appartenente alla Comunità montana Alento-Monte Stella
  • LOCALIZZAZIONE Perdifumo (SA) - Campania , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Altomare, Perdifumo (SA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il popolamento del territorio risale all'antichità, come prova il ritrovamento di due frammenti di sarcofago in località Vatolla, ma il borgo sorse nel secolo XI intorno al convento di Sant'Arcangelo e si allargò pian piano a valle del nucleo originario. Di Perdifumo è prima notizia nel 1083, quando la popolazione per le migliorate condizioni economiche e sociali aveva ritenuto di potersi trasferire nell'abitato sorto via via in una località più adatta all'agricoltura. La sua ubicazione nei pressi di un torrente ha favorito in epoca medievale il nome di "pes-deflumine”, donde il dialettale "per(e)-de-fiume". Che il villaggio più antico di Sant'Arcangelo fosse sorto intorno al cenobio italo-greco ne è notizia, oltre che nella tradizione, dai nomi degli abitanti longobardi e bizantini e dai toponimi, come si evince dall'evoluzione semantica. Nel 1073 S. Arcangelo con i suoi possedimenti passò alle dipendenze della Badia di Cava e nel 1077, l’anno in cui i Normanni conquistarono il Principato di Salerno, il centro di Perdifumo doveva già essere costituito, giacché da una verifica effettuata sei anni dopo, nel 1083, per accertare il numero dei vassalli dipendenti dai singoli monasteri cilentani, risultarono di pertinenza di S. Arcangelo una cinquantina di nuclei familiari che senz’altro dovevano risiedere in quel tempo a Perdifumo. Nello stesso periodo Perdifumo, come tutti i possedimenti di S. Arcangelo, fu compreso nel territorio concesso alla famiglia Sanseverino. A seguito degli avvenimenti della guerra del Vespro (1282-1302) Perdifumo fu completamente distrutto. Ricostruito, rimase ancora in possesso della stessa Badia fino al 1412, quando tutti i suoi feudi cilentani per volontà del papa Gregorio XII passarono in mano al re Ladislao di Durazzo e quindi ai Sanseverino, di cui Roberto donò Perdifumo a Giacomo Guindacio. Una figlia di quest’ultimo, nel 1520 portò in dote, detto feudo, al marito Giacomo Caracciolo. La famiglia Caracciolo, nel 1581, vendette Perdifumo a Violante Brancaccio che, nel 1583, lo donò a Paolo Del Baglivo di Casigliano. L’ultima famiglia proprietaria di Perdifumo fu quella dei Filomarino che prima del 1636 lo trasmisero nella loro famiglia al ramo dei Príncipi di Roccadaspide, a cui restò fino all’eversione della feudalità (1806)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916347
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
    (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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